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Nuoto La mia Federica Pellegrini: i ricordi, le emozioni e le diapositive di una leggenda dello sport italiano

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DaEurosport

Aggiornato 30/11/2021 alle 18:46 GMT+1

NUOTO - Federica Pellegrini si congeda dal nuoto agonistico dopo una carriera sfolgorante ricca di successi, cadute e rinascite sportive. Di seguito troverete i ricordi di noi redattori di Eurosport Italia. E i vostri, quali sono?

Federica Pellegrini, la "Divina"

Credit Foto Getty Images

Questa volta non si torna indietro, nessun ripensamento. Federica Pellegrini si è congedata dal nuoto la scorsa domenica a livello internazionale in quel di Eindhoven nell'ambito della International Swimming League, e nei prossimi due giorni lo farà dal palcoscenico di Riccione, ai Campionati Italiani in vasca corta. Non era previsto, ma la nuotatrice azzurra più forte di sempre ha voluto tributare un ultimo omaggio all'adorante pubblico del Bel Paese. Ecco le nostre diapositive sulla Divina, le emozioni e i ricordi che è stata in grado di suscitare nelle nostre menti e nei nostri cuori in questi anni. #GrazieFede.

"La mia Federica Pellegrini"

Federica Pellegrini è sempre stata emozione pura, adrenalina, cardiopalma. Alzarsi in piedi, gridando, in quell’ultima vasca nuotata in modo feroce, quella classe innata che mixata alla foga agonistica l’hanno resa nel tempo la più grande nuotatrice italiana della storia. Io alla Divina associo quegli ultimi 25/30/40 metri di puro ardore, quell’incredibile capacità di rimonta che è diventato il suo marchio di fabbrica. Giù, testa sotto, bracciata leggera e via a dominare il rush finale. I 200 of course, più che i 400. I 200 metri stile libero che l’hanno resa un’icona sportiva, sin da quel primo capolavoro ad Atene 2004: un argento, a 16 anni, in una finale che ancora adesso mi fa battere il cuore. La Pellegrini è veneta, come me, e se ne parlava un gran bene sin da giovanissima. Quell’exploit, la naturalezza con cui si è presentata alle telecamere nel post, quello sguardo competitivo e determinato. Quei flash in cui capisci subito che stai assistendo a qualcosa di speciale. A differenza di alcuni luoghi comuni, a me è anche stata sempre simpatica. Perché in lei, dietro alla celata spavalderia, ho spesso letto la fragilità interiore, quell’umanità che nel tempo è anche uscita in alcuni momenti cruciali della sua carriera. La gara per la quale la ricorderò sempre? Finale mondiale 2017, a Budapest. Non era tra le favorite, non veniva da un gran periodo. Eppure eccolo lí il colpo della fuoriclasse: Federica vince i 200 metri stile libero con una rimonta pazzesca negli ultimi 50 metri, battendo un parco rivali clamoroso, composto dalle accreditatissime Ledecky, McKeon e Hosszu. Brividi, ancora oggi, brividi eterni. Eterna bellezza Divina. (Enrico Turcato)
Budapest, 26 luglio 2017: Federica Pellegrini ha appena vinto la medaglia d'oro nei 200 metri stile libero
Federica Pellegrini è sempre stata un personaggio che ha diviso le masse: molti innamorati di lei, molti che la denigravano al primo passo falso. In tutta la negatività che l’ha circondata nella sua carriera, però, ho sempre notato dell’astio nei suoi confronti da parte delle donne, che l’hanno sempre accusata di essere una mangiauomini. Così, inaspettatamente anche per me, un giorno mi ritrovai a scrivere un editoriale su questo aspetto particolare del “personaggio” Pellegrini difendendola, e spiegando alle malelingue che si trattava pur sempre di una ragazza normale dietro la campionessa sportiva, e che non meritava tutto questo livore, soprattutto a fronte dei risultati in vasca. Federica lesse ciò che avevo scritto. Lo condivise sul suo profilo Twitter e commentò “Bell’articolo”. E mi ringraziò pubblicamente. In quel momento sentii che potevo morire felice. (Ilaria Bottura).
Il Tweet di Federica Pellegrini
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Giochi da Ragazze: Federica Pellegrini in esclusiva su Eurosport

Se penso a Federica Pellegrini subito mi viene in mente "Roma 2009", ovvero il Mondiale di nuoto che ho potuto vivere in prima persona da "inviato" per Eurosport: manifestazione top, atmosfera fantastica con un'autentica dominatrice. Lei, la Divina, Fede che proprio nel 2009 vive il suo anno di grazie, probabilmente raggiungendo l'apice della sua carriera - forse solo secondo all'oro olimpico di Pechino dell'anno prima. L'attesa nella Capitale era tutta per lei: il pubblico del Foro Italico appena la vede va in visibilio, e lei non delude, anzi stupisce: prima ora e record sui 400 stile e poi la grande consacrazione sulla "sua" gara, quei 200 che l'hanno accompagnata per tutta la carriera. Un tripudio di folla e di affetto per una campionessa che con il tempo si rivelerà infinita, oltre che super-vincente. Una ragazza tenace, capace di cambiare, evolvere, ripartire ma rimanere la stessa: non una cosa da poco in un ambiente molto complicato come quello dello sport al femminile. Ma lei ci è sempre riuscita perché si è data degli obiettivi: e spesso li ha raggiunti alla grande, proprio come a Roma 2009. (Davide Bighiani).
Federica Pellegrini Roma 2009
Tutti i sacrifici, tutta la sofferenza e tutte le lacrime versate in acqua nel mio passato da nuotatrice agonistica, sono stati ripagati nel 2014, quando ho raggiunto la qualificazione al Trofeo Internazionale Sette Colli. L’occasione per confrontarmi in vasca con gli atleti più forti a livello internazionale era finalmente giunta. Sono in terza corsia per il riscaldamento pregara, mi fermo a bordo vasca per sistemare meglio gli occhialini. È giugno, la primavera romana irrompe fra le corsie della piscina del Foro Italico, mitigata soltanto da un timido ponentino. Alzo gli occhi in cerca del mio allenatore, schermando i raggi del sole con la mano; una figura si staglia sfocata difronte a me. Metto a fuoco: Federica Pellegrini, che cinque anni prima nel 2009 in questa stessa vasca ha confermato , migliorandolo, il suo record mondiale nei 200 stile col tempo di 1'52"98: il record dei record, dopo dodici anni ancora imbattuto.Federica è pronta a tuffarsi in vasca, abbassa gli occhialini, sistema la cuffia e l’attimo dopo condivide la corsia con me e nonostante ci siano almeno altre trecento persone nella stessa vasca, è come se fossimo sole a contenderci le medesime molecole d’acqua. Non ho il coraggio di dirle nulla, ma mi godo ogni singola bracciata dietro di lei, mentre la mia mente ripercorre tutte le volte che ho sofferto, gioito, pianto, cantato l’inno italiano assieme a lei davanti ad uno schermo. (Carolina Rubino)
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Panziera: “Che esempio vedere Federica Pellegrini allenarsi!”

Giugno 2012, esame scritto per diventare giornalista professionista. Ricordo bene il sorriso che mi è apparso sul volto quando tra le tracce ho letto quella con Federica Pellegrini protagonista. Tra le altre, se non ricordo male, un focus sugli allenatori di Serie B. Nella mia testa, però, una sola certezza: “Mi gioco tutto con la Divina, so tutto di lei”. Ed era proprio così. Un’atleta straordinaria, sicuramente una delle più grandi della storia sportiva italiana, con una personalità decisamente affascinante, dalla quale mi sono sentito attratto fin da subito. L’esame andò bene, e qualche anno più tardi ebbi anche modo di dirglielo in occasione di un evento al quale prendemmo parte insieme. Ha l’animo nobile della ragazza della porta accanto, Federica, che nello sport ha però sempre dimostrato una cattiveria agonistica fuori dal comune. Anche quando le cose non andavano per il verso giusto. Perché fuoriclasse si diventa con il talento, certamente, ma soprattutto con la testa. Federica ha rappresentato il nuoto italiano per tanti anni, e sono sicuro continuerà a far parlare di sé anche quando non sarà più in gara. Immortale, come le divinità. Ma sempre in grado di regalare sorrisi. Con i suoi trionfi, che saranno per sempre custoditi nella memoria dei tifosi che l’hanno tanto amata, o anche solo grazie al suo nome, che compare un po’ a sorpresa nella traccia di un esame. (Andrea Tabacco)
Federica Pellegrini in occasione dei 100m a Riccione - 2019
Le Olimpiadi hanno rappresentato croce e delizia per lei (soprattutto) e per tutti noi: sarebbe quindi "facile" pescare dal mazzo un momento di gloria a cinque cerchi o un urlo di gioia strozzato in gola, invece in cima alla mia personale Fede Chart campeggia il Mondiale 2019 in quel di Gwangju. Ecco, se chiudo gli occhi e cerco di immaginare la gara vissuta con maggior trasporto - in piedi sul divano di fronte al televisore, naturalmente - mi viene in mente proprio quella, la finale iridata dei 200 stile. Quintessenza dell'araba fenice, autografo e al contempo cifra stilistica della campionessa infinita: in spregio a pronostici e carta d'identità Fede stupì tutti prendendosi l'oro più bello. Forse perché quello meno aspettato, in fin dei conti, nonostante la brillante condizione fisica di quel periodo. Un oro catturato in rimonta, ovviamente, metafora della sua traiettoria nel mondo del nuoto. Avrei voluto ringraziarla di persona ma il maledetto Covid fece saltare per aria quell'intervista milanese: lo faccio ora. (Paolo Pegoraro)
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FEDERICA PELLEGRINI: DA ATENE 2004 A TOKYO 2020, GRAZIE DIVINA!

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