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Pagelle azzurre

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DaEurosport

Pubblicato 03/08/2009 alle 19:45 GMT+2

L'Italia chiude settima nel medagliere assoluto, grazie alle donne che portano in dote 9 delle 10 medaglie. Diverse luci, alcune abbaglianti, ma anche parecchie ombre, soprattutto nel nuoto e nella pallanuoto, per un bilancio finale che, trattandosi di un Mondiale in casa, soddisfa ma non esalta

Ecco le nostre pagelle azzurre di Roma 2009, con voti complessivi alle squadre di ogni disciplina, e agli atleti più rappresentativi
NUOTO IN ACQUE LIBERE: 8 - Un oro e due bronzi, e non è una novità per uno sport che spesso ha regalato grandi soddisfazioni all'Italia. Poteva andare ancora meglio, non fosse stato per la contestata beffa nella 10 km maschile, ma già così il nuoto di fondo si conferma un punto di forza su cui, in prospettiva olimpica, varrebbe la pena investire di più.
Valerio Cleri: 9 - Splendido per l'oro nella 25 km, ma ancora prima per come reagisce alla delusione della 10 km, quando è il primo a rinunciare all'idea di un ricorso, e a concentrarsi solo sulla gara successiva. Che lo incorona come uno dei grandi di questo sport, con una prova coraggiosissima che lo vede in testa dall'inizio alla fine, per trionfare in solitudine all'arrivo.
Martina Grimaldi: 7,5 - Grande nella 10 km, quando di pura grinta va a conquistare un bronzo in cui pochi speravano, persino all'interno della squadra azzurra. Si ributta in acqua per la 25 km, facendoci vivere attimi di angoscia, ma confermando un carattere incredibile.
Federica Vitale: 7 - Bronzo anche per lei, nella gara più lunga a più dura, dopo quasi 6 ore in balia di onde, correnti, meduse, e avvversarie pronte a tutto.
TUFFI: 7 - Un argento e un bronzo, tutti al femminile, in una disciplina i cui risultati vanno un po' al di là delle aspettative. Anche tra gli uomini, infatti, buone le prove delle coppie del sincro, che rimangono ai piedi del podio ma lasciano speranze in prospettiva. L'unico vero buco nero è nelle prove individuali maschili.
Tania Cagnotto: 8 - Si riprende in fretta dalla delusione del quarto posto nel trampolino da 1 metro, in cui paga l'emozione per l'esordio davanti al pubblico amico, finendo comunque dietro una sublime Pakhalina e le due cinesi. Il suo vero Mondiale inizia con il tuffo ai limiti della perfezione nell'ultimo round di quella gara, che la porta di slancio al bronzo nel trampolino 3 metri (sorpresa solo dall'expolit della canadese Heymans) e al fantastico secondo posto nel sincro.
Francesca Dallapé: 7 - Delude nel singolo, ma si lascia prendere per mano dall'amica Tania, assecondando alla perfezione i suoi movimenti per volare in cielo fino all'argento nel trampolino sincro da 3 metri, in cui ancor più che il piazzamento sorprende il punteggio: quel 329,70 (15 punti sopra il loro miglior risultato di sempre) che le porta 20 punti sopra le russe, e a soli 20 punti dalle marziane cinesi, che da oggi forse sono meno inarrivabili di quanto si pensasse. Risultato ancor più incredibile se si pensa che le due si tuffano insieme solo da ottobre 2008.
Nicola e Tommaso Marconi: 6,5 - Delle tante medaglie di legno conquistate dall'Italia, soprattutto nella prima settimana, la loro nel trampolino sincro da 3 metri è quella che brucia di più, ma vale anche di più. Perché 0,9 centesimi di svantaggio sui terzi classficati equivalgono a un bronzo virtuale. Uno di quei risultati che possono tagliarti le gambe, ma anche, se presi per il verso giusto, darti la carica per continuare l'avventura fino a Londra 2012, e scrivere un finale diverso
Andrea Chiarabini e Francesco Dell'Uomo: 6,5 - Andrea ha 14 anni, e abbiamo detto tutto. Francesco ha più esperienza, ma è stato costretto a tuffarsi con un fastidioso dolore alla spalla. Se si aggiunge che i due vivono a chilometri di distanza, e si allenano insieme in maniera alquanto sporadica, il loro quinto posto nella piattaforma 10 metri (miglior piazzamento di sempre per l'Italia nella specialità) è un gran risultato.
NUOTO SINCRONIZZATO: 7 - Una sola medaglia, di bronzo, ma è la prima per l'Italia nella storia del nuoto sincronizzato: per questa volta, basta e avanza.
Beatrice Adelizzi: 8 - Con la sua interpretazione in acqua della Tosca prima commuove il pubblico italiano, poi lo fa urlare di gioia, per un bronzo nel libero individuale che vale il primo podio azzurro in questo sport. Ci aggiunge pure un quarto posto nel tecnico individuale. Dietro di lei c'è un movimento che cresce, come dimostrano le prove nel duo e a squadre.
NUOTO: 6 - Quatto medaglie, tre d'oro e una di bronzo, conquistate da due sole nuotatrici. Nel complesso, Roma 2009 conferma che il nuoto italiano in questo momento ha la più grande campionessa della sua storia, e un'altra grandissima che a casa sua arriva alla consacrazione definitiva. Dietro di loro, però, c'è poco: in campo maschile la desolazione è quasi totale, e in generale il ricambio generazionale di cui si parlava alla vigilia non c'è stato. Le luci abbaglianti di Pellegrini e Filippi insomma non ingannino, perché dovessero mancare loro sarebbe notte, o al massimo crepuscolo.
Pellegrini: 10 - Oltre la perfezione in acqua: due ori, due incredibili record mondiali, e una rimonta da fantascienza, purtroppo inutile, nella staffetta 4x200. Rivedibile fuori, con alcune dichiarazioni che lasciano perplessi, a cominciare dalla strigliata in diretta Tv alle compagne di staffetta (che le costa la lode). A noi però in fondo piace anche così, senza finzioni né peli sulla lingua. Anche perché se poi scendi in acqua e rischi di vincere da sola un bronzo nella staffetta, onestamente davanti ai microfoni puoi dire quello che vuoi.
Filippi: 9 - Dopo l'argento di Pechino sugli 800, l'oro mondiale sui 1.500. Infiamma il pubblico del Foro Italico con una gara emozionante, perché se quelli della Pellegrini sono soliloqui dall'inizio alla fine, Alessia la sua gloria se la conquista al termine di 1.500 metri soffertissimi, con una rimonta in cui contano testa e muscoli, ma ancora di più il cuore. Aggiunge il bronzo negli 800, e la piccola macchia di una prova non esaltante nella staffetta.
Colbertaldo: 6,5 - E' l'unico maschietto a salvarsi in piscina, con due medaglie di legno che lasciano un filo di amaro in bocca, ma valgono un'ampia sufficienza.
Staffette: 5 - Se le staffette sono lo specchio dello stato di salute di un movimento, non c'è molto da sorridere. Il quarto posto nella 4x200 donne come detto non conta, perché è frutto solo dell'ennesima impresa solitaria di Federica. Per il resto, un pizzico di delusione per le due staffette stile libero uomini, che speravano nel podio, ma almeno raggiungono la finale, a differenza della 4x100 donne e delle due staffette miste.
La vecchia guardia: 4,5 - Onestamente non eravamo tra quelli che davano grandi chanche a Magnini e Rosolino, che peraltro le loro pagine di storia le hanno già scritte. Da Filippo però ci si aspettava almeno la finale nei 100, da Max una condizione di forma che non costringesse il Ct Castagnetti a escluderlo dalla finale della staffetta. Quanto a Brembilla, fa il suo onesto lavoro, ma il fatto che sia ancora titolare inamovibile della 4x200 non è un segnale troppo positivo.
I giovani: 5 - Un'insufficienza che ovviamente non deve suonare come bocciatura definitiva, perché l'età è dalla loro parte, e avranno tante occasioni di riscatto. Da alcuni di loro però ci si attendeva il primo squillo in questi Mondiali casalinghi, squillo che non c'è stato.Qualcuno come Giorgetti raggiunge la finale, senza peraltro brillare. Altri come Lestingi, Di Pietro e Scarcella, escono in batteria o semifinali. Della Scarcella ad esempio si era parlato tanto alla vigilia, forse troppo, caricandola di eccessive pressioni. Diventerà probabilmente una campionessa, ma per ora non nascondiamoci troppo dietro i suoi 16 anni, che sembrano davvero pochi, ma in fondo non lo sono, in uno sport in cui sue coetanee come la Sjostrom vincono l'oro con record del mondo. E sempre a 16 anni, una certa Federica conquistava già un argento olimpico...
PALLANUOTO: 4,5 - Nessuna delle due squadre riesce a raggiungere almeno gli ottavi di finale: il peggior risultato di sempre per la pallanuoto azzurra. Se è vero che su entrambi i fronti siamo in fase di ricostruzione, le fondamenta sembrano alquanto instabili.
Settebello: 4 - Due vittorie, contro avversari più che abbordabili come Macedonia e Cina, in 6 partite, e un undicesimo posto finale che brucia soprattutto per la grande occasione persa: l'entusiasmo del pubblico alle prime uscite degli uomini di Campagna meritava sicuramente una prestazione più dignitosa, che avrebbe di certo aiutato a rilanciare le sorti di questo sport nel nostro paese. Il gioco ha sempre lasciato a desiderare, il carattere anche, tranne forse proprio nel match decisivo con la Serbia che sarebbe poi diventata campione. Unica magra consolazione, il premio di miglior portiere a Tempesti, forse l'unico a salvarsi dal naufragio.
Setterosa: 5,5 - Situazione ribaltata, con 4 vittorie e due sconfitte, decisiva quella di misura, e un filo sfortunata, contro la Grecia. Il nono posto finale però non è il massimo, in un campionato del mondo in casa, ma almeno qui i segnali di rcambio sono più incoraggianti. Anche se Di Mario e Casanova per ora rimangnono troppo importanti.
Questi i nostri voti... qui sotto, come sempre, spazio per i vostri, se ne avete voglia.
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