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Olimpiadi, Bach: "Ottimista per Tokyo nel 2021. No a proteste Black Lives Matter in gara"

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 29/07/2020 alle 11:16 GMT+2

Il presidente del CIO ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui ha parlato di tutti gli aspetti critici attorno al futuro dei Giochi Olimpici di Tokyo 2021. Dall'ottimismo in vista del 23 luglio prossimo a capitoli scomodi come quello del vaccino e delle proteste Black Lives Matter.

IOC-Präsident Thomas Bach

Credit Foto Getty Images

Il countdown per le Olimpiadi di Tokyo ha da poco effettuato il suo giro di boa: il 23 luglio ha segnato la soglia dei 365 giorni dall’inizio dei Giochi, eppure nessuno sa con certezza se la manifestazione potrà veramente partire e concludersi. Il pericolo è ben chiaro, la pandemia di Coronavirus ha investito tutti i paesi del mondo, ricchi e soprattutto poveri. I tempi di epurazione dal virus si allungheranno a ridosso dell’evento – in programma tra luglio e agosto 2021 – e in molti sono scettici riguardo le effettive tempistiche. Tra chi ritiene un vaccino l’unica soluzione per ospitare le Olimpiadi e chi sostiene l’idea di un evento a porte chiuse, l’incertezza regna sovrana.
Ma Thomas Bach, presidente del CIO, rimane ottimista. Il Comitato Olimpico aveva già supportato le federazioni internazionali dopo il rinvio di Giochi, versando circa 800 milioni di dollari nelle loro casse per coprire i costi. Al Corriere della Sera, Bach dichiara:
Sono sempre ottimista, oggi in più c’è solo un sano realismo. Ma sono fiducioso: il movimento olimpico è compatto e andrà oltre questo ostacolo.
L’evento delle prossime Olimpiadi si tinge inevitabilmente di una rilevanza simbolica; per tutti i paesi (anche il nostro), sarà un segnale di ripresa:"Il senso è quello. Ma desidero aggiungere un pensiero per il vostro Paese: ha sofferto, però ha reagito. Preferirei un titolo così: Grazie mille Italia. E chapeau”.

Sulle probabilità che i Giochi si faranno

Al momento non c’è una risposta, ma solo un impegno: il Cio e il comitato organizzatore sono concentrati a organizzare quest’Olimpiade rinviata. Non siamo in grado di prevedere la situazione tra un anno, ma ci stiamo preparando a fronteggiare numerosi scenari.

Sulla possibilità di un’Olimpiade a porte chiuse

I Giochi senza spettatori sono un’opzione che non vogliamo: puntiamo a tribune piene di gente e gonfie di entusiasmo. Ma oggi è presto per ogni previsione, bisogna vedere anche come si rilancerà il turismo: siamo tempestati di domande alle quali al momento non si può rispondere.

La preoccupazione del Giappone

Dopo il rinvio e le conseguenze dovute al Coronavirus, Una buona parte dell’opinione pubblica giapponese pare essersi distaccata dall’evenienza di ospitare le Olimpiadi. Un sondaggio ha rivelato che il 77% dei giapponesi non crede che i Giochi si faranno l’anno prossimo. E come se non bastasse, molti sono preoccupati per l’impatto finanziario della manifestazione: "Abbiamo elaborato varie simulazioni di quello che potrebbe accadere, ciascuna con un impatto sui conti. Tuttavia solo uno scenario più chiaro indicherà quali investimenti aggiuntivi serviranno".
Anche se si parla di un fabbisogno extra tra 2 e 6 miliardi di dollari..."Non è un calcolo corretto perché non considera i ricavi che avrà il Giappone. Le ultime analisi spiegano che i Giochi avranno un impatto positivo sull’economia: gli investimenti aggiuntivi saranno compensati".
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Sulle linee guida dell’OMS

"L’Oms ha definito linee guida per la lotta alla pandemia: non possiamo scordarlo. Detto questo, l’ultima parola, così come avvenuto per il rinvio, sarà del Cio e del Comitato organizzatore".

Sul boom degli e-sports

"È una parte del futuro: rientra tra i temi che discuteremo. Abbiamo notato interesse, oltre a importanti risvolti tecnologici. Sport come il canottaggio virtuale o il ciclismo, soprattutto per il seguito registrato in Italia, spiegano che è un’opportunità".

Sui Giochi Invernali di Pechino 2022

A proposito di difficoltà organizzative, si è parlato di spostare la sede dei Giochi Invernali di Pechino. Ma Bach smorza le voci: “No, zero preoccupazioni e nessuna idea di cambiare città: al momento non c’è alcun motivo per farlo”.
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Sul vaccino

Alcuni atleti – tra cui anche Novak Djokovic – si sono dichiarati contrari alla somministrazione di un eventuale vaccino anti-Covid. L’implementazione di un farmaco, qualora dovesse palesarsi come opportunità concreta, verrà presa in seria considerazione dal CIO:
Il vaccino può aiutare l’umanità: ecco perché lo aspettiamo. Quanto al suo uso in funzione dei Giochi, monitoreremo la situazione e consulteremo gli esperti per valutare i pro e i contro: ma oggi sono solo speculazioni.

I Giochi non consentiranno proteste o manifestazioni Black Lives Matter

I Giochi hanno nel dna la non discriminazione: partecipando alle gare, già si onorano questi valori. Gli atleti hanno comunque tanti modi per esprimere un parere: con interviste, con i social network, nelle conferenze stampa o nelle zone miste. La limitazione riguarda solo campi di gara e cerimonie.

Sull’organizzazione di Milano-Cortina 2026

Il progetto è ancora in fase embrionale, ma Bach guarda all’organizzazione italiana con ottimismo: "È stata completata la transizione da città candidata a Comitato organizzatore: è un aspetto cruciale. Per ora non vedo né ritardi né problemi”.
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