Olimpiadi Tokyo 2020, Pallavolo - Boskovic è irreale, la Serbia schianta l'Italia e la elimina con un perentorio 3-0
Aggiornato 04/08/2021 alle 12:47 GMT+2
TOKYO 2020 - Non riesce l'impresa all'Italvolley femminile che, anzi, incassa un pesante k.o. con la Serbia. Assoluta protagonista una Tijana Boskovic irreale anche per questi altissimi livelli e destinata a riscrivere la storia di questo sport. Altro passaggio a vuoto, in questa Olimpiade, per Paola Egonu, la quale sembra non avere però alternative né da compagne, né da allenatore.
Nemmeno stavolta. Neanche a Tokyo 2020 l'Italia riesce a superare lo scoglio dei quarti di finale, diventato ormai un tabù per l'Italvolley femminile nella rassegna a Cinque Cerchi. Prima ancora di analizzare il k.o. azzurro, vanno spese parole importanti su Tijana Boskovic. A soli 24 anni anni - lei nata l'8 marzo, quasi un segno del destino per chi avvicina il volley femminile a quello maschile in un periodo storico di, finalmente guadagnata, parità dei sessi - l'opposto serba ha la possibilità di riscrivere la storia di questo sport e diventare la più grande di tutte. A differenza di Paola Egonu, oggi ancora fuori giri ma al primo vero appuntamento da in/out bucato in carriera (si pensi alle ultime due Champions League proprio contro la Boskovic), la serba è incredibile perfino per livelli così d'élite del volley mondiale. Per l'Italia le lacrime dopo sorrisi incomprensibili: va benissimo approcciare lo sport e la vita con leggerenza e consapevolezza, ma davvero il body-language delle Azzurre in questi Giochi è stato quantomeno singolare. Certo, la carta d'identità è dalla parte delle "ragazze terribili" e il futuro è più che roseo, però oggi la delusione è enorme. Le aspettative su questo gruppo erano altissime. Nessuno avrebbe potuto immaginare che si sarebbe però complicato la vita con due sconfitte consecutive incredibili, specie lo 0-3 contro una Cina già eliminata.
Non c'è neppure bisogno di ricorrere ai numeri, peraltro impietosi, per affermare che questa sconfitta avrebbe tanto sapore di umiliazione. Nutriamo però troppo rispetto e cosiderazione per Davide Mazzanti e le sue ragazze, da utilizzare il condizionale e non voler innalzare, ancora una volta, processi. Il risultatismo italiano è un male atavico dello sport, eppure stavolta lo 0-3 incassato è l'unico dato che davvero conta di questo quarto di finale. L'Italia manca ancora una volta l'appuntamento con una semifinale olimpica, non riuscendo a migliorare il 5° posto finale ottenuto consecutivamente dal 2004 al 2012 e dimostrando davvero troppe lacune per competere alla pari con la squadra più forte del mondo, senza offesa per il Brasile. Se di Boskovic abbiamo già scritto - ma su di lei ci concentreremo nuovamente più avanti - bisogna anche riconoscere il valore assoluto di Maja Ognjenovic. A quasi 37 anni, che compirà dopodomani, l'alzatrice serba è ancora una tra le migliori al mondo nel ruolo e anche oggi ha dispensato lezioni di pallavolo. Certo, svassoiare per Boskovic sarebbe un piacere anche per Bruninho o Giannelli, ma a impreziosire una partita da MVP ci sono anche difese spettacolari sulle diagonali di Egonu e gestione perfetta del gioco al centro, cosa che invece non è affatto riuscita alla coppia Malinov-Orro.
Sarebbe poi troppo facile sparare a zero su Egonu, riproponendo un confronto con Boskovic che, da anni, divide il mondo della pallavolo. Meglio l'azzurra, o la serba? Non ce ne voglia Paola, ma oggi la risposta può - e deve - essere soltanto una. La differenza sta tutta nella gestione del loro strapotere fisico-atletico. Boskovic va sempre sopra il murro azzurro e in campo, salvo un errore gratuito nel 1° set; Egonu quasi sempre sopra al muro serbo, ma poi out (ben 10 gli errori gratuiti in attacco). La dissomiglianza nel rendimento è presto offerta agli occhi del lettore e non può essere unicamente una questione tecnica. Abbiamo sempre apprezzato il modo che ha il gruppo azzurro di vivere gli eventi internazionali, ma forse in partite così servirebbero meno sorrisi e più occhi della tigre, come quelli mostrati proprio da Egonu nel 3° set, parziale che sembrava poter ridare un senso al quarto di finale prima del break di 6-0 della Serbia. Capitale poi anche la mancanza di una giocatrice-leader, che sappia tenere coeso e concentrato tutto il collettivo anche nel momento in cui non sembra funzionare più nulla. La spedizione giapponese lascia tutti con l'amaro in bocca, ma bisogna distinguere tra l'eliminazione di ieri e quella odierna. Juantorena e compagni non erano minimamente tra le favorite, pertanto scrive o parla di "fallimento" solo chi si è lasciato accecare negli anni da un'Italia quasi sempre a medaglia olimpica. L'Italvolley femminile aveva invece un credito di fiducia ed era tra le serie candidate per una medaglia a questi Giochi. Uscire ai quarti, peraltro così nettamente, non ci farà scrivere di fallimento, ma ci fa indubbiamente riflettere.
Il tabellino
Serbia - Italia 3-0 (25-21; 25-14; 25-21)
Serbia: Busa 5, M. Popovic 6, Mirkovic n.e., Mihajlovic n.e., Ognjenovic 4, Bjelica n.e., Aleksic n.e., Rasic 10, S. Popovic, Boskovic 24, Milenkovic 6, Blagojevic n.e. All. Zoran Terzic.
Italia: Sorokaite, Malinov 1, De Gennaro, Folie 2, Orro 1, Bosetti 6, Chirichella 1, Danesi 6, Fahr 2, Pietrini 7, Sylla, Egonu 16. All. Davide Mazzanti.
RIVIVI SERBIA-ITALIA IN VOD (CONTENUTO PREMIUM)
Guarda tutte le gare delle Olimpiadi di Tokyo 2020 abbonandoti a Discovery+: 3000 le ore live, fino a 30 canali in contemporanea dedicati a tutte le 48 discipline e a tutti i 339 eventi previsti. E potrai rivedere quando vuoi tutte le gare nella sezione VOD. Abbonati ora su discoveryplus.it!
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Scaricala
Scannerizzala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità