Olimpiadi Tokyo 2020, Pallavolo - Stati Uniti imbattibili, surclassano 3-0 il Brasile e vincono uno storico oro olimpico

Dopo lo storico successo della Francia, arriva un'altra prima volta ma nel volley femminile. Team USA rulla letteralmente il Brasile (3-0) e centra il primo oro della sua storia ai Giochi Olimpici, dopo tre argenti e due bronzi. Da Pechino 2008 le atlete statunitensi, oggi allenate dalla leggenda Karch Kiraly, salgono sul podio a Cinque Cerchi, ma questa medaglia suggella un percorso incredibile, caratterizzato da qualche difficoltà nel girone eliminatorio e poi da un dominio tecnico-atletico incontrastato nella fase a eliminazione diretta. Il 3° set è l'emblema di un match a senso unico, con Jordan Larson che piazza la diagonale decisiva e suggella una grandissima Olimpiade personale, probabilmente giocata su livelli da MVP del torneo. Quarta medaglia olimpica per Kiraly: due ori a nel volley-indoor (Los Angeles 1984 e Seul 1988), uno nel beach volley (Atlanta 1996) e adesso questo, da coach di una Nazionale fortissima ma plasmata a sua immagine e somiglianza, oltre che più forte delle difficoltà. Italia che chiude al 6° posto i Giochi Olimpici e che cercherà pronto riscatto nell'Europeo al via tra dieci giorni.

Il medagliere | Il calendario completo | Gli Azzurri

Il 25-14 del 3°, e ultimo, set è l'istantanea del torneo di pallavolo femminile ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Nella metà campo statunitense non cade neanche un pallone, per quanto il Brasile sia una Nazionale fortissima, completa e poliedrica. Team USA è però squadra in missione fin dal 3-2 con cui ha superato l'Italia nell'ultimo match del girone e conquistato un primato fondamentale per il tabellone. Rullare con un doppio 3-0 prima la Serbia e poi il Brasile è un risultato non solo inaspettato, ma sontuoso. Anche perché matura dopo vari infortuni e non poche difficoltà. Gli USA hanno infatti perso l'opposto titolare, Jordan Thompson, per un infortunio alla caviglia praticamente all'inizio di questi Giochi e poi hanno dovuto fare i conti col k.o. di Jordyn Poulter. Anche per la palleggiatrice una brutta distorsione alla caviglia sinistra, rimediata nella sfida con l'Italia, che ne ha limitato non poco il rendimento nelle ultime partite. Ciò nonostante, Kiraly ha saputo valorizzare al meglio un collettivo comunque fortissimo, composto da 12 atlete di livello assoluto. Andrea Drews ha sostituito Thompson giocando su livelli spaziali, mentre Larson, all'ultimo grande ballo a stelle e strisce, ha disputato un torneo da protagonista assoluta. Se dovessimo scegliere un dato statistico, sarebbe indubbiamente il 32/101 in attacco per le brasiliane. Limitare così il braccio verdeoro è un'impresa, vera e propria. Anche perché gli States commettono più errori gratuiti, regalando forse qualche punto di troppo alle avversarie. Ciò rende ancor più netto il successo americano, ma non ridimensiona minimamente il valore di un Brasile che non riesce a fare 3/3 nelle finali olimpiche. A Pechino 2008 e Londra 2012 finì infatti con un successo proprio contro le americane. Quello del volley è un oro storico per gli Stati Uniti, che superano al fotofinish la Cina nel medagliere (39-38) e chiudono col maggior numero di ori per la terza Olimpiade consecutiva.

Brasile: De Oliveira Saad Gattaz 3, Montibeller 8, Silva Carneiro, Ratzke, Braga Guimaraes 10, Pereira 4, Da Silva 3, Rodrigues 11, Menezes Oliveira, Brait, Correa, Caixeta n.e. All. Josè Roberto Guimaraes.

Stati Uniti: Hancock n.e., Poulter 1, Wong-Orantes, Larson 12, Drews 15, Thompson n.e., Bartsch-Hackley 14, Hill 1, Akinradewo 5, Washington 8, Robinson n.e., Ogbogu n.e. All. Karch Kiraly.