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Italia, ora usa la testa: si può ancora stupire

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DaEurosport

Pubblicato 24/02/2014 alle 13:08 GMT+1

Gli azzurri hanno sofferto contro la Scozia la terza sconfitta del Sei Nazioni 2014: sicuramente la più dolorosa. Proviamo ad analizzare le cause e le possibili conseguenze del ko dell’Olimpico con l’esperto di rugby di Eurosport, Luca Tramontin

McLean, Italy-Scotland

Credit Foto Eurosport

Non è andata bene, ma non per questo dobbiamo fasciarci la testa. La sconfitta dell’Italia allo Stadio Olimpico contro la Scozia (20-21) è stata interpretata da tutti come un macigno pesantissimo, che difficilmente ci si può scrollare di dosso. In tanti pensano che ormai le chance di raccogliere un successo nel Sei Nazioni 2014 siano ormai ridotte al lumicino (le prossime partite sono in Irlanda e in casa con l’Inghilterra). In pochissimi salvano almeno in parte la prestazione dei giovani, Tommaso Allan su tutti. Ma secondo l’esperto di rugby di Eurosport, Luca Tramontin, non tutto è perduto.
“Il Sei Nazioni non è più quello di cinque anni fa – ci ricorda Luca – ora la competizione è molto più aperta, tutte le squadre rischiano ogni weekend. Guardate cosa è successo alla Francia in Galles… Dobbiamo tutti stare calmi: se non fosse entrato il drop di Weir saremmo qui a parlare di un’Italia vincente che nelle altre due sfide aveva sfiorato il colpaccio. Ormai le differenze sono minime, sia nei punteggi minimi che in quelli massimi. Le regole nuove hanno cambiato parecchio il modo di interpretare le partite”.
picture

Italy-Scotland

Credit Foto Eurosport

Non disperiamo dunque, e se guardiamo alle due prossime partite possiamo ancora sperare in qualcosa di positivo: “Il colpo gobbo ci può ancora stare, ma io lo vedo più possibile in casa con l’Inghilterra all’ultimo turno piuttosto che in Irlanda. Entrambe le formazioni sono ormai considerate al pari delle superpotenze dell’Emisfero Sud, ma con delle differenze sostanziali. Le scelte di Lancaster (Inghilterra, ndr) non sempre mi convincono: a mio parere dovrebbe giocare con due aperture, lui invece punta a un gioco più moderno, con due centri. Se gli inglesi sono in una giornata sbagliata e l’Italia invece dà il 100% allora potrebbe anche essere a portata”.
Più difficile invece tentare l’impresa in quel di Dublino: “L’Irlanda ha qualcosa in più di tutti dal punto di vista dell’impianto di gioco: Leinster e Munster sono al top, Ulster e Connacht costruiscono i giocatori per il futuro. Per questo la nazionale irlandese ha la possibilità di avere 3-4 giocatori per ruolo al massimo livello”.
In tanti hanno puntato il dito contro Tommaso Allan o sulla sua gestione all’interno del progetto azzurro: “Per me si fa bene a puntare su di lui e a dargli tutte le responsabilità del caso: anzi, sarebbe interessante e utile avere ricambi nel suo ruolo della sua età. Come si fa a non avere troppa pressione nelle ultime partite? A noi la “sindrome dell’ultima spiaggia” non piace tanto: proviamo a pensare che manchino ancora tre o quattro partite e non solo una o due. Io faccio così e di solito funziona…”.
Italy Scotland
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