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Parte il Sei Nazioni 2016: le 5 domande

Davide Bighiani

Aggiornato 05/02/2016 alle 16:56 GMT+1

Ormai ci siamo: è tempo di scendere in campo per la prima gara ufficiale del Torneo 2016. Ecco un’ultima importante infarinatura, necessaria per capire di cosa si sta parlando e cosa dobbiamo aspettarci dall’Italia e non solo.

Rugby Six Nations 2016

Credit Foto Eurosport

Chi vincerà il torneo?

Nuovo ct (Eddie Jones) e nuovo capitano (Dylan Hartley) per l'Inghilterra, che cercherà di rinascere dalle proprie ceneri, ma il cammino appare lungo; anche la Francia ha cambiato guida tecnica dopo un Mondiale disastroso, la staffetta Philippe Saint-André - Guy Novès non dà molte chance ai Galletti; Vern Cotter e la sua Scozia sono in crescita, ma ancora un po' lontani dai fasti del 1999; l'Italia galleggia tra l'era-Brunel e l'era-O'Shea, non dando certezze; e allora rimangono in due a lottare per il titolo, almeno ai nastri di partenza. Irlanda e Galles, che non hanno squadre in Champions Cup, non sono al massimo, ma fanno valere la loro esperienza: i due volte campioni in carica di Joe Schmidt cercano il tris, la squadra di Warren Gatland proverà subito a mettere loro i bastoni tra le ruote nella "prima" a Dublino.
France's Noa Nakaitaci (R) tackles Italy's Giovambattista Venditti during their Six Nations Rugby Union match (Reuters)

Come andrà l’Italia?

Come abbiamo già detto, l'Italia è a un bivio:la Coppa del Mondo deludente ha bocciato definitivamente l’operato di Jacques Brunel, che con il Sei Nazioni chiuderà il suo lavoro alla guida della Nazionale. Proprio per questo si parla già di “Sei Nazioni di transizione”, all’interno del quale il gruppo azzurro dovrà ritrovare la propria identità: il gruppo dei più esperti cercherà in tutto i modi di agevolare l’inserimento dei tanti volti nuovi (ben 10 al primo giro di convocazioni), provando allo stesso tempo di togliersi qualche soddisfazione. Le sole due partite in casa sulle cinque totali non facilitano il compito: Inghilterra e Scozia diventano i due obiettivi su cui puntare il mirino azzurro.

Qual è il giocatore più forte?

Facciamo sei nomi, uno per squadra. Jonathan Joseph è ancora una volta l'arma in più in attacco per l'Inghilterra: coadiuvato da George Ford e Owen Farrell non può che spiccare il volo nelle aree di meta avversarie. Guilhem Guirado, nuovo capitano della Francia, cercherà di seguire il cammino tracciato da Thierry Dusautoir. Anche l'Irlanda ha un nuovo capitano: Rory Best sarà l'esempio in mischia e nel lavoro di breakdown: ha esperienza e brillantezza. Greg Laidlaw ha giocato una Coppa del Mondo fantastica, entrando in nomination per il Player of the Year: se la Scozia alzerà la propria asticella sarà per merito suo. Un altro che ha fatto bene nella rassegna iridata è certamente il gallese Alun Wyn Jones: il capitano degli Ospreys sarà certamente protagonista anche al Sei Nazioni. E l'Italia? Detto che Sergio Parisse è Sergio Parisse, ci aspettiamo molto da Edoardo Gori, ormai pedina fondamentale in mediana: ha personalità da vendere, potrebbe diventare un riferimento nel prossimo futuro.

Quali sono i tifosi più pittoreschi?

Forse la domanda più difficile: partendo dal presupposto che il pubblico del rugby è ovunque goliardico e sorridente (soprattutto a causa della birra!), la risposta la lasciamo a voi, guardando la foto pubblicata qui sotto.
Rugby Six Nations Fans

Qual è lo stadio inespugnabile?

Nella storia del Cinque e Sei Nazioni sono stati in totale 12 gli stadi utilizzati: qual è/qual è stato il migliore? Difficile da dire, ma ci proviamo. Lo Stadio Olimpico da qualche anno a questa parte è ormai la casa dell'Italrugby, ma non si può certo dire storico: da quando ha soppiantato il Flaminio però ha sempre fatto registrare un'affluenza molto buona. Twickenham? E' lo stadio più grande del mondo dedicato al rugby, "home" dell'Inghilterra che conta tantissimo sulla spinta del proprio pubblico per schiacciare gli avversari (l'Italia non ci ha mai vinto, ma non ha nemmeno mai battuto gli inglesi in casa). Prima dello Stade de France, attuale casa della Francia, anche il Parco dei Principi aveva una discreta atmosfera. Ma vogliamo mettere con il Millenium Stadium? Non ce ne vorranno gli altri impienti (compresi Eden ed Ellis Park), ma sicuramente il gioiello del Sei nazioni è lo stadio di Cardiff: situato nel cuore della città gallese, al suo interno si può produrre un livello di rumore mai registrato prima. Adrenalina allo stato puro.
Buon Sei Nazioni, buon divertimento...
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