Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Italia-Isole del Pacifico

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 22/11/2008 alle 15:04 GMT+1

Troppi errori nella squadra che perde il terzo test match 25-17

Non va: non va malissimo perché a tratti qualcosa si è visto. Ma la sensazione è che questa Italia non possa andare molto lontano solo con il cuore, la determinazione e l'aggressività. Il 25-17 subito contro la rappresentativa delle Isole del Sud Pacifico (Fiji, Tonga e Samoa), che è anche la prima vittoria di questa giovane selezione fondata solo nel 2004, dice che nel Sei Nazioni occorreranno più ordine, più idee e sicuramente anche più metodo se si vuole evitare il cucchiaio di legno.
Nel primo tempo l'Italia c'è solo a tratti, e con discreti risultati solo nel corso dei primi dieci, quindici minuti. Le iniziali azioni tambureggianti degli azzurri sono solo un fuoco di paglia: basta anche pochissimo spazio a Delasau, e su un calcio a seguire sbagliato gli Islanders ci infilano. Qui la reazione dell'Italia è la cosa migliore di tutto il match per gli uomini di Mallett: su una tambureggiante azione che mette alle corde i pacifici, Gihiraldini viene letteralmente trascinato in meta da Mirko Bergamasco e gli azzurri con la conversione di Marcato si trovano avanti. Qui all'Italia manca la capacità di sfruttare le indecisioni dei pacifici, che sono molte, soprattutto in touche e in mischia. Ma se gli erroretti degli Islanders non fanno danni, quelli azzurri diventano un peso letale: Delasau trova la seconda meta e poi, con Robertson fuori, dopo che i nostri non riescono a sfruttare la superiorità numerica per il giallo a Bai, i Pacifici si allargano. Delasau a pochi secondi dalla fine fallisce una metà praticamente già fatta, facendosi sgusciare dalle mani una palla invitante a pochi metri dalla linea bianca, ma subito dopo a chiudere i conti del primo tempo è Ratuvou, che punisce oltre misura una squadra che un po' ingenuamente si era spinta troppo avanti negli ultimi secondi.
Nella prima parte della ripresa l'Italia ci prova commettendo meno errori in fase di possesso palla ma dimostrandosi sempre un po' troppo affannosa e confusionaria nella gestione del gioco. Occorrerebbe più testa perché il cuore in questo momento non basta e gli Islanders si mostrano invece assolutamente ordinati e molto meno fallosi rispetto al primo tempo.
C'è un momento di grande equilibrio con l'Italia che cozza a più riprese contro gli scudi del Sud Pacifico: ma un'invenzione di Parisse, che esce da fuoriclasse su una lunga azione di mischia servendo a Mauro Bergamasco la palla della seconda meta italiana, rimette in gioco gli azzurri. Sul 25-17 c'è ancora spazio per discutere: e per attaccare. Azzurri, che trascinati da Parisse e da Mauro Bergamasco, e con McLean al posto di Masi costretto a uscire per infortunio, spingono con grande insistenza ma senza altre intuizioni e soprattutto senza scalfire troppo l'autorevole difesa degli ospiti.
Finisce con una sconfitta se non pesante sicuramente evitabile, sia nei termini che nei modi: errori, un primo tempo giocato in modo davvero sterile per oltre 25 minuti e una ripresa coraggiosa, determinata ma mai davvero autoritaria fanno pensare per questa Italia di Nick Mallett che chiude il terzo test match con una terza sconfitta e con parecchio lavoro ancora da fare.
Kaine Robertson, il migliore degli azzurri, a fine gara analizza la sconfitta in modo lucido e disincantato: "Dobbiamo crescere ancora, e forse dimostrare anche maggiore umiltà. Non ho una spiegazione per un primo tempo così impalpabile da parte nostra, eppure abbiamo lavorato molto anche su questi aspetti. Nel secondo tempo abbiamo attaccato moltissimo, ma non è bastato. Sono molto dispiaciuto perché mi rendo conto che non stiamo vivendo un momento molto brillante".
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità