Arianna Errigo: "A Parigi da portabandiera grazie a chi mi sta vicino. Sono tornata a vincere, punto a due ori olimpici"

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Pubblicato 07/05/2024 alle 13:35 GMT+2

SCHERMA, GIOCHI OLIMPICI PARIGI 2024 - Arianna Errigo si racconta a 360° in un'intervista al Corriere dello Sport. Tra il ritorno in pedana dopo la gravidenza, il rapporto col CT Cerioni ("il migliore al mondo") e nuovi successi, la fiorettista celebra anche la nomina a portabandiera nella cerimonia d'apertura e punta al massimo possibile: due ori, uno individuale e uno di squadra a Parigi 2024.

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L'emozione della quarta Olimpiade personale sarà sicuramente tanta, ma sommata a quella di un ruolo storico: quello di portabandiera per l'Italia nella cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, insieme a Gianmarco Tamberi. Chissà come la vivrà Arianna Errigo, una delle più grandi fiorettiste della storia, nonché vice-campionessa mondiale in carica. "Sapevo di avere i requisiti, ma ero già contenta delle telefonate degli amici che sentivano fare il mio nome". Comincia così la sua lunga intervista al Corriere dello Sport.
L'Italia del fioretto avrà puntati su di sé tutti i fari dell'attenzione ai prossimi Giochi, sia per la tradizione di questa arma nel nostro Paese, sia per i risultati ottenuti nelle ultime competizioni ufficiali, ovvero Europei e Mondiali 2023. Merito anche di un CT impareggiabile, secondo Errigo: "Nel mio percorso di oggi c'è tanto di Stefano Cerioni, il CT migliore del mondo e lo dicono i risultati. Mi ha sempre detto che credeva in me, che avrei potuto farcela". Il riferimento finale è ovviamente al rientro di Errigo in pedana dopo la maternità.
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"Sentivo il desiderio di formare una famiglia ma non ero pronta a mollare la scherma. Non sapevo come avrebbe reagito il mio fisico, né cosa aspettarmi una volta diventata mamma non di uno, ma di due figli". In pochissimi avrebbero scommesso sul suo ritorno ad alti livelli (e alle vittorie), inclusa lei stessa: "Non mi sentivo pronta, avevo preso 30 chili e fisicamente stavo facendo molta fatica". Ma il talento è un qualcosa che si ha nel DNA e che, spesso e volentieri, oltrepassa anche le imperfezioni della condizione psico-fisica.
"Sono tornata a vincere, sentendomi competitiva in modo diverso rispetto al passato. Nel tempo si cambia, si matura. Noi sportivi siamo come una valigia e dentro non puoi metterci tutto. Da giovane c'è l'esuberanza, l'entusiasmo. Col passare del tempo subentra l'esperienza". Anche perché Errigo si definisce un vero e proprio "animale da gara" e sarà felice soltanto se, dai Giochi di Parigi 2024, tornerà in Italia con "un paio di medaglie d'oro". Cosa che si augurano tutti i tifosi italiani, ma anche se così non fosse guai a dubitare sul talento di una delle più grandi sportive italiane di sempre (nonché su una disciplina vincente come poche altre).
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