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Finali Coppa del Mondo, gigante femminile: Mikaela Shiffrin fa il vuoto in 1ª manche e sogna la rimonta, Brignone 2ª

Luca Montanari

Aggiornato 20/03/2022 alle 10:33 GMT+1

COURCHEVEL/MERIBEL - La neovincitrice della Coppa del Mondo generale infligge distacchi pesantissimi dopo la prima manche dell'appuntamento finale della stagione femminile, punta ad un'incredibile rimonta per la coppa di gigante, dato che Hector e Worley sono lontane. Ottimo avvio anche per l'azzurra Federica Brignone, alle spalle della statunitense e davanti a Ragnhild Mowinckel di due centesimi.

Vlhova lontana, Shiffrin si scioglie: festa per la 4ª coppa generale

Mikaela Shiffrin è ancora affamata. Dopo essersi assicurata la sua quarta sfera di cristallo generale, la fuoriclasse statunitense punta al colpaccio nell'ultima gara della stagione femminile di Coppa del Mondo di sci alpino, poiché al termine dell'incredibile prima manche rientra prepotentemente in corsa per la coppa di specialità nel gigante femminile. La nativa di Vail torna a disputare una manche delle sue nelle Finali di Meribel. Ultraterrena, come ci aveva abituato bene qualche stagione prima. E con questa classifica, che vede le due principali contendenti Tessa Worley e Sara Hector in grande difficoltà, rispettivamente 8ª e 13ª, l'ultima sfera di cristallo ancora in bilico tra le donne finirebbe proprio tra le mani di Shiffrin, recuperando con gli interessi i 51 punti di distacco dalla svedese pettorale rosso.
La buona notizia per l'Italia, anche se non rientra nella lotta per la classifica di specialità, è il secondo posto di Federica Brignone, o meglio, prima delle terrestri. Simbolico il ritardo di 82 centesimi nei confronti della statunitense, ma resta importante chiudere la stagione con un altro piazzamento d'onore, al momento difeso per un paio di centesimi al cospetto di Ragnhild Mowinckel.
Assume valore quel primo settore di Marta Bassino in luce verde di quattro centesimi rispetto a Shiffrin. La 26enne cuneese chiude sesta a +1.37, pagando un secondo nell'ultima metà del tracciato ma il podio resta ancora alla portata, distante poco più di mezzo secondo.
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Shiffrin torna aliena, prima manche stellare in gigante

Ma proviamo a fare ordine. Le uniche atlete abili a rimanere sotto al secondo di ritardo dalla dirompente Mikaela Shiffrin, avvicinabile nella prima parte della pista, impressionante da metà in giù, sono soltanto Brignone e la norvegese Mowinckel. La fresca detentrice della sfera di cristallo in Super G va a caccia del quinto podio stagionale in Coppa del Mondo, il terzo in gigante dopo l'argento di Pechino 2022 e il secondo posto di Lenzerheide. Anche se il vero obiettivo nella testa dell'azzurra è quello di regalare al settore femminile italiano lo storico primato assoluto di vittorie in una singola annata, al momento fermo a dieci pari merito con la stagione 1996-1997. Prima di tutto però dovrà guardarsi alle spalle della coriacea scandinava, a +0.84 dalla leader della gara, che ha già dimostrato di trovarsi alla grande in questo comprensorio, vincendo l'ultimo supergigante della stagione.
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Brignone la prima delle umane, seconda dopo la prima manche

In lizza per il podio persino Petra Vlhova (quarta a +1.04, dovrebbe vincere e sperare nella disfatta di Shiffrin e in un altro passo falso di Hector e Worley per poter conquistare il secondo trofeo dopo la coppa di slalom) e Lara Gut-Behrami, davanti a Marta Bassino di cinque centesimi. Dietro la polacca Maryna Gasienica-Daniel cerca il miglior piazzamento della carriera (settima a +1.47).
E poi ecco quelle due che hanno buttato via la prima manche, riaprendo clamorosamente i giochi. Tessa Worley e Sara Hector, di cui la prima dietro di cinque lunghezze rispetto alla seconda, leader della graduatoria, mostrano tutti i loro limiti sulla "Roc de Fer". Se almeno una delle due credeva di potercela fare con un semplice piazzamento in zona punti, si sbagliava di grosso. Ora sono costrette alla rimonta: va meglio alla transalpina (8° posto a +1.60), a cui "basterebbe" recuperare i 52 centesimi dal quarto posto di Vlhova. A meno che la 29enne svedese, staccata di mezzo secondo e cinque caselle dalla padrona di casa, non torni a girare come ci aveva abituato nella fase calda della stagione. Ma in quel caso servirebbe un mezzo miracolo, un recupero di almeno nove posizioni e più di un secondo.
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