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L'Italia si qualifica alle Olimpiadi di Tokyo 2020! Azzurre ai Giochi dopo 16 anni, Gran Bretagna ko

DaOAsport

Aggiornato 27/07/2019 alle 17:57 GMT+2

Enrico Obletter porta l'Italia del softball alle Olimpiadi di Tokyo 2020, battendo la Gran Bretagna per 5-0: questo traguardo mancava da Atene 2004.

L'Italia del softball si qualifica per le Olimpiadi di Tokyo 2020

Credit Foto Getty Images

Lisa Birocci, Ilaria Cacciamani, Emily Carosone, Elisa e Greta Cecchetti, Amanda Fama, Marta Gasparotto, Andrea Howard, Giulia Longhi, Fabrizia Marrone, Alice Nicolini, Erika Piancastelli, Beatrice Ricchi, Alessandra Rotondo, Laura Vigna. Sono loro, sotto la guida di Enrico Obletter, a portare l’Italia del softball alle Olimpiadi di Tokyo 2020, battendo la Gran Bretagna per 5-0 nella partita decisiva del Super Round all’interno del torneo di qualificazione a Utrecht.
Un percorso netto, quello azzurro, con cinque successi su cinque e la conclusione di un mese di luglio da ricordare: prima la vittoria agli Europei, poi il biglietto per le terze Olimpiadi in questo sport. Era da Atene 2004 che il tricolore del nostro Paese non aveva un posto nella rassegna a cinque cerchi. In Grecia le squadre qualificate erano otto, in Giappone saranno sei; questa maggior difficoltà per entrare a Tokyo rende ancora più bello l’aver raggiunto l’obiettivo.
Comincia subito bene l’Italia, con un bel singolo di Piancastelli che porta al punto di Fama, la quale travolge la catcher britannica Moore, spostatasi peraltro in una posizione nella quale non si doveva trovare. Arriva poi un errore marchiano di Myers, che spara una palla irraggiungibile per la prima base, consentendo a Carosone di andare a segno per il 2-0. Mentre Greta Cecchetti non concede niente al lancio, l’Italia continua a macinare valide e punti. Nel terzo inning si comincia con il doppio al centro di Carosone, al posto della quale va Marrone, spinta poi a casa da un lunghissimo doppio di Ricchi: 3-0.
Le azzurre spingono ancora nella quarta ripresa, con un bel doppio alto di Fama che porta Rotondo (entrata in luogo di Birocci) in terza base; la numero 12 azzurra si fa però male nella zona del bicipite femorale dopo aver raggiunto la seconda, ed esce tra le lacrime per lasciare il posto a Cacciamani. Poco dopo, Vigna crea un doppio rasoterra verso destra che porta sia Rotondo che Cacciamani a casa base per il 5-0. L’uscita di Fama provoca lo spostamento di Piancastelli a catcher (cosa che ha fatto più volte all’Europeo, ma mai a Utrecht), oltre a numerose altre variazioni, anche nell’ordine di battuta, e all’utilizzo di Cacciamani da esterno.
Piancastelli colpisce un singolo profondo al centro, poi Elisa Cecchetti e Gasparotto, pur facendosi eliminare, la portano in terza, ma non arrivano punti perché Howard, pur riempiendo il conto, gira a vuoto la mazza sull’ultimo tentativo. L’ultimo quarto d’ora del match passa senza grandi brividi per le azzurre; il tredicesimo strikeout di Greta Cecchetti è quello che porta l'Italia a Tokyo, la prima squadra femminile azzurra a riuscirci.
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