Olimpiadi Parigi 2024, Leonardo Fioravanti: "Surf è religione, a Tahiti l'onda più bella del mondo"

OLIMPIADI PARIGI 2024 - Continua la serie di interviste ad alcuni degli atleti che vedremo in gara quest'estate e il nono protagonista è Leonardo Fioravanti. Portabandiera azzurro del surf, che non è solo il suo sport ma un vero e proprio stile di vita. "Lo respiro da quando ho 6 anni, ti porta in giro per il mondo a conoscere lingue e culture diverse".

Leonardo Fioravanti

Credit Foto Getty Images

Il surf ha debuttato in grande stile ai Giochi olimpici a Tokyo e ha certamente convinto il CIO, visto che è stato confermato anche per le edizioni di Parigi 2024 e Los Angeles 2028. Una disciplina spettacolare e adrenalinica, che in Italia è rappresentata ormai da tempo dal volto e lo stile di Leonardo Fioravanti. Classe 1997, l'atleta romano si prepara alla sua seconda partecipazione a cinque cerchi e rispetto all'esordio si aspetta tutta un'altra musica nel magnifico scenario di Tahiti: "In Giappone ho imparato molto, ma stavolta non gareggio per partecipare. Ho un solo obiettivo e potete immagina quale sia", racconta in questa intervista a Eurosport.
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Leonardo Fioravanti (Credit: Gabriele Seghizzi/Red Bull Content Pool)

Credit Foto Red Bull

L'avvicinamento di Fioravanti ai Giochi è stato ed è molto diverso rispetto a Tokyo. Se per il Giappone aveva strappato il pass solo poche settimane prima delle gare olimpiche, stavolta la qualificazione è arrivata già a luglio 2023, ottenendo il numero necessario di punti nel World Surf League Championship Tour. "L’anno olimpico è ovviamente molto importante, ma spesso non si parla abbastanza dell’anno preolimpico, la stagione in cui ti devi qualificare e nella quale devi essere già in forma. Purtroppo nel 2019 avevo avuto un infortunio alla spalla con tanto di operazione, avevo saltato tante gare del circuito mondiale e non ero riuscito a qualificarmi in anticipo. Invece nel 2023 ho disputato la migliore stagione della mia carriera. Mi ero sempre detto che a 25 anni avrei voluto arrivare al picco della mia carriera, anche perché servono un po’ di anni di esperienza. Devo dire che ci avevo azzeccato, ho avuto bisogno di un po’ di tempo nel circuito mondiale contro i surfisti più forti del mondo. Rispetto a Tokyo sono un atleta diverso e molto più maturo, sono migliorato tantissimo anche dal punto di vista tecnico. Sono felice di dove sono arrivato a questo punto della mia carriera. Nel 2023 ho finito nella top 10 mondiale, al nono posto, ed è stata la conferma a me stesso che il lavoro che sto facendo sta funzionando".
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Leonardo Fioravanti durante una manche della Lexus Pipe Pro nel febbraio 2024

Credit Foto Getty Images

A differenza del resto delle discipline, le gare di surf si disputeranno dall'altra parte del mondo rispetto a Parigi e per l'esattezza a Tahiti. Siamo nella Polinesia francese, nella parte meridionale dell'Oceano Pacifico, a 15.700 chilometri dal cuore dei Giochi e a dodici ore di fuso orario. "Non riuscirò ad essere a Parigi all'inizio perché le nostre gare arrivano subito - spiega Leonardo - ma spero che una volta finite le nostre competizioni io riesca ad andare lì a guardare qualche altro sport e vivere il villaggio olimpico, magari con una medaglia! Io amo anche il golf, a Parigi vorrei andare a vedere le gare e magari incontrare Rory McIlroy, atleta a cui cerco di ispirarmi. Sarebbe bello salire entrambi sul podio e poi incontrarci e raccontarci qualche storia l’un l’altro. Anche partecipare alla cerimonia di chiusura sarebbe bellissimo, respirare lo spirito olimpico. Gareggiare a Tahiti da un lato mi dispiace perchè mancherà il feeling olimpico, ma dall’altra parte lì c’è quella che forse è l’onda migliore al mondo. Per un surfista è un sogno vero gareggiare per una medaglia olimpica in un luogo del genere. Per noi probabilmente sarà come un’altra gara, perchè essendo dall’altra parte del pianeta saremo un po' nel nostro mondo. Ed è quasi meglio così, mi sentirò più tranquillo. Però quando gareggeremo saremo l’unico sport in diretta, quindi qualsiasi canale olimpico a una certa ora mostrerà il surf. Anche se in Europa non saremo in prime time, avremo tanta visibilità".
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Leonardo Fioravanti

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Praticare il surf ad altissimo livello ti porta in giro per il mondo come succede in pochissimi altri sport. Tra le tante località frequentate, Fioravanti ne ha un paio che non può non citare "Le Hawaii sono un posto in cui amo passare il mio tempo, ho una casa lì e lì inizia la stagione del circuito mondiale. Le onde sono molto belle ed è il posto ideale in cui allenarmi, per preparare la stagione. Invece in Indonesia c'è la perfezione del surf, magari ci vai due settimane e trovi onde incredibili, ti diverti senza pensare ad altro".
Come tutti gli sport outdoor, il surf si trova a dover coesistere con il meteo e ogni giornata può essere differente. Lo racconta bene Leonardo: "La parola “adattarsi” per me è molto importante. Le condizioni cambiano tantissimo, tutti i giorni. Ormai sono abituato ai cambiamenti. Anche viaggiare ormai fa parte dell’adattarsi. Cambiamo posti, cambiamo case, letti, cuscini. Magari non hai la casa ideale o il posto che ti aspettavi, fa troppo freddo o troppo caldo. Bisogna trovare l’equilibrio giusto per poi performare nel modo migliore possibile". E poi ci sono le tavole. "Ne ho davvero tante! È anche difficile dire un numero esatto. In Australia mi sono portato dietro 14 tavole! Ogni tappa ho con me almeno 10. Devi essere pronto per tutti i tipi di onde".
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Leonardo Fioravanti durante una serie all'Hurley Pro Sunset Beach del febbraio 2024

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Per Leonardo Fioravanti, il surf va ben oltre le gare e la competizione agonistica. "È uno stile di vita al 100%. È più di uno sport, è una passione. Ti porta in posti incredibili. Quando inizi a praticarlo diventi matto per il surf, vuoi fare solo quello. Pensi solo al surf, sul telefono guardi solo video di surf, qualsiasi vacanza è organizzata in ottica surf, anche perché vai in luoghi bellissimi. E qui conosci persone che magari poi diventano i tuoi migliori amici. È quasi una religione. Ti porta non solo a migliorare in questo sport, ma anche a conoscere lingue e culture diverse".
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Leonardo Fioravanti, Gold Coast (Australia), maggio 2022

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Conquistare il mondo è meraviglioso, ma Leonardo ha iniziato a piccoli passi a praticare surf e a pochi chilometri da casa. "Andavo a surfare con mio fratello Matteo che ha 7 anni più di me, io ero il piccolo nano di 6 anni. Ho iniziato in uno stabilimento balneare che si chiama Ocean Surf, con i due proprietari Ciccio e Pallino, due surfisti da una vita. Eravamo un piccolo gruppo a Cerveteri, vicino a Roma. Abbastanza raro, perché comunque non ci sono troppi surfisti in Italia e soprattutto 20 anni fa erano ancora meno. Mi ricordo che in qualsiasi momento si potesse surfare io volevo andare in acqua, chiedevo a mia madre di portarmi là. Lei è stata veramente grande in questo".
Ma dunque è possibile surfare anche da noi? "In Italia ci si può divertire, il problema è che nel Mediterraneo non ci sono le onde tutti i giorni - precisa Leonardo - Non è come sulle coste oceaniche, dove le mareggiate sono una costante. Però devo dire che l’ultimo inverno è stato quello in cui si è surfato più che mai in Italia, una cosa assurda. Si può surfare su tutta la costa. In Sardegna è molto bello, ma anche nel Lazio dove ci sono tante scuole di surf. E poi in Toscana o in Liguria, dove a novembre abbiamo surfato su onde incredibili in una delle mareggiatre più grosse di sempre in Italia".

TUTTE LE INTERVISTE VERSO I GIOCHI OLIMPICI DI PARIGI 2024

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Leonardo Fioravanti, storica finale al Billabong Pro Pipeline: è secondo

Video credit: Eurosport


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