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ATP Barcellona, Fabio Fognini incredulo: "Pago per qualcosa che non ho fatto"

Matteo Zorzoli

Pubblicato 21/04/2021 alle 19:04 GMT+2

ATP BARCELLONA - Il tennista ligure dopo la squalifica per "verbal abuse" contro lo spagnolo Zapata Miralles: "È la prima volta che mi succede in carriera. Hanno voluto farmela pagare, ma non finisce qui"

Fabio Fognini

Credit Foto Getty Images

Incredulità e rabbia. Sono questi i sentimenti trasmessi in conferenza stampa da Fabio Fognini dopo essere stato allontanato e squalificato dal torneo ATP 500 di Barcellona durante il match contro l’iberico Barnabé Zapata Miralles (n° 145 del mondo) per un "verbal abuse", ossia un'espressione irriguardosa nei confronti del giudice di linea mentre il punteggio era sul 6-0 e 4-4 a favore del giocatore iberico.
Un provvedimento pesantissimo e che raramente si vede sui campi da tennis. Fognini prima di lasciare il campo, salutando l'avversario, si è voltato verso il proprio angolo urlando a gran voce "Non gli ho detto niente". In attesa di capire se il provvedimento è stato esagerato oppure lecito, resta la figuraccia che mette in cattiva luce un Fognini che solo scorsa settimana, al Masters 1000 di Montecarlo, aveva perso ai quarti di finale contro Casper Ruud.

Le parole di Fognini

"Sono molto triste per quello che è successo oggi in campo. In passato ho fatto cose brutte in campo ma oggi ero molto calmo. Oggi stavo perdendo 6-0 3-0 e non avevo detto quasi nulla, in maniera quasi sorprendente.
Sono sorpreso dell'ATP, dal supervisor, quello che mi hanno fatto oggi è stato inspiegabile e posso garantire che andrò in fondo alla faccenda. Oggi ho pagato per qualcosa che non ho fatto. Non stavo nemmeno parlando. È la prima volta che mi succede in carriera.
“Un sacco di gente mi ha fermato negli spogliatoi per chiedere cosa abbia effettivamente detto. Non voglio dire nulla che possa ritorcersi contro di me. Stavo cercando di combattere in campo e mi hanno tolto la possiblità di farlo“.
Ero qui per giocare a tennis, dopo una bella settimana a Montecarlo. Avevo voglia di continuare a lottare contro un avversario che mi stava prendendo a pallate. Soffrivo come un cane“.
“Non ho insultato nessuno – certamente quando sono inca***to, come oggi, le parolacce volano, come volano a tanti altri. Ma oggi evidentemente me l’hanno voluta far pagare. Potevano darmi un penalty point, come mi è capitato tante altre volte, ma mi hanno tolto la possibilità di giocare“.
“Non sono qui a discutere se faccio fallo di piede o meno. Lo faccio? Sì. Dovrei partire più indietro? Sì, dovrei partire più indietro“.
“Oggi sono molto tranquillo, ma soprattutto dispiaciuto, perchè mi stavano uccidendo in campo, lui giocava molto meglio di me, per cui potevo anche perdere 6-0, 6-0, lui non mi stava dando un punto. Poi con l’esperienza, soffrendo e lottando, ero riuscito a girare la partita che stava venendo dalla mia parte, ma mi hanno levato la possiblità di continuare a lottare“.
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