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Chi è Luciano Darderi, il tennista italo-argentino che si ispira a Del Potro e punta la top100

Matteo Zorzoli

Aggiornato 10/02/2024 alle 00:14 GMT+1

TENNIS - A 22 anni Darderi ha centrato la prima semifinale in carriera a Cordoba. Assieme al fratello Vito e a papà Gino, ex tennista di livello, si è trasferito in Italia da bambino per inseguire il suo sogno: ora ha tutte le carte in regola per puntare alla top100 mondiale

Luciano Darderi, Imago

Credit Foto Imago

La fine e l'inizio. Buenos Aires e Cordoba sono distanti 600 chilometri. Chissà se Luciano Darderi giovedì avrà pensato all'addio al tennis del suo idolo, Juan Martin Del Potro, avvenuto esattamente due anni fa nella capitale argentina. Un ultimo tango, commosso, per chiudere una carriera meravigliosamente sofferta, con picchi da superstar. Quella di Darderi, invece, 22 anni la prossima settimana, è appena iniziata: dopo il successo netto contro Sebastian Ofner che gli era valsa la prima qualificazione ai quarti di finale di un torneo ATP, venerdì è arrivata anche la convincente vittoria (7-6, 6-1) contro il tedesco Hanfmann che gli è valso un ulteriore step e un'altra grande soddisfazione: il passaggio alla semifinale e il proprio best ranking, 107 al mondo. La working class a ridosso della top100 assieme a Fabio Fognini (101), Giulio Zeppieri (109) e Luca Nardi (111).
“Ho iniziato a giocare in Argentina e col tennis è stato amore a prima vista. Fino all’età di 10 anni sono rimasto in Sud America, poi abbiamo deciso di venire in Italia. Ho capito subito cosa volesse dire allenarsi e dare sempre il massimo, oltre il risultato. Il tennis è una cosa che mi esplode dentro e che vorrei non lasciare mai”.
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Luciano Darderi

Credit Foto Eurosport

L'Argentina è il Paese in cui "Lusiano" è nato prima di trasferirsi in Italia a 10 anni e prenderne la cittadinanza, seguendo le origini del nonno assieme al fratello Vito Antonio, classe 2008, altra promessa con la racchetta in mano, e papà Gino, classe 1967, ex ottimo giocatore che negli anni Ottanta è stato tra i top30 argentini, giocando e vincendo contro alcuni dei migliori dell'epoca. Dalle spiagge oceaniche di Villa Gesell al Belpaese. Italiano d'Argentina. Un po' come Camila Giorgi e Franco Agamenone, pur con storie profondamente diverse. I primi tornei Junior, le prime vittorie, i primi riflettori: la Federazione dà una mano alla famiglia per la crescita del ragazzo e lui non spreca l'occasione. Come quella che gli viene data a Londra nel 2020: sparring partner alle ATP Finals. Tsitsipas, Berrettini, Schwartzman e Djokovic. Un assaggio del tennis dei grandi. “Ho capito che fisicamente ho molto lavoro da fare e che per migliorare occorre imparare dalle avversità. I big mettono in campo tutto ciò che hanno, anche negli allenamenti”.
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Futures, Challenger, le qualificazioni degli Australian Open 2023 (debutto Slam mancato solo per un derby perso contro Bellucci). E poi la terra rossa dell'ATP 250 di Cordoba, il torneo della vita per ora: l'anno scorso prima vittoria ATP in carriera contro Gaston, quest'anno semifinale dove se la vedrà con un argentino fra Baez e Diaz Acosta. La strada è segnata, ora goditela Luciano.
"Se devo scegliere una caratteristica di Del Potro scelgo la sua forza di volontà. È una cosa che ti prende mentalmente, che ti dà la convinzione che puoi provarci. È molto bello vedere professionisti di un certo livello che a una certa età continuano a lottare".
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