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Masters Roma - Cecchinato stende McDonald in due set. Nardi e Zeppieri lottano ma non basta: out al primo turno

DaOAsport

Pubblicato 11/05/2023 alle 16:22 GMT+2

MASTERS ROMA - Il programma dell'11 maggio si è aperto con tanti italiani in campo per il primo turno. Zeppieri si è arreso ad Altmaier dopo oltre due ore e mezza di gioco. Stesso destino per Nardi che sul Centrale ha perso in rimonta contro Goffin. Esulta invece Cecchinato. L'azzurro trionfa sul Pietrangeli contro McDonald (6-3, 7-5), incontrerà lo spagnolo Bautista Agut.

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Marco Cecchinato piega lo statunitense Mackenzie McDonald e vola al secondo turno del torneo di Roma, di categoria ATP Masters 1000, inserito all’interno degli Internazionali d’Italia 2023 di tennis: l’azzurro si impone per 6-3 7-5 in un’ora e 36 minuti ed al secondo turno, previsto sabato, se la vedrà col numero 21 del seeding, lo spagnolo Roberto Bautista-Agut. Nel primo set Cecchinato annulla subito un break point, poi scappa sul 2-0, ma subisce l’immediato controbreak. L’azzurro strappa nuovamente la battuta all’avversario per portarsi sul 3-1. Da quel momento la partita cambia, poiché i servizi diventano dominanti: vengono vinti alla battuta 18 degli ultimi 19 punti giocati, così Cecchinato può amministrare senza patemi il vantaggio chiudendo sul 6-3 dopo 38 minuti.
Nel secondo set la partita cambia padrone più volte: Cecchinato ottiene il break ai vantaggi in apertura, ma poi subisce il controbreak a zero nel quarto gioco. McDonald si procura due set point in risposta nel decimo gioco ma l’azzurro infila quattro punti consecutivi e si salva, poi nel game successivo ai vantaggi è lui a trovare il break decisivo per poi andare a servire per il set e chiudere sul 7-5 dopo 58 minuti. Le statistiche premiano Cecchinato, che ha un saldo positivo nel conto vincenti-gratuiti, 25-22 contro il 10-20 dell0 statunitense, e vince ben 21 punti a rete su 28 tentativi. Sebbene l’azzurro vinca solo 9 punti in più dell’avversario, 70 contro 61, a fare la differenza in favore di Cecchinato sono i punti vinti con la seconda, 18/31 (58%) contro 5/12 (42%).
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Nardi, quanti rimpianti

Poteva davvero essere la giornata di Luca Nardi, ma non c’è il lieto fine. In 2 ore e 22 minuti il belga David Goffin, che si è trovato sotto di un set e un break, riesce a ribaltare la situazione e a vincere per 3-6 6-4 6-2, guadagnandosi così un appuntamento con Alexander Zverev al secondo turno. Tra il tedesco e l’ex top ten i precedenti a livello ATP sono sul 2-2 (più un antico confronto a livello Challenger a Mons vinto da Goffin). Si comincia con un certo equilibrio, che però dura poco: il primo a scattare velocemente è Nardi, che impreziosisce un gran game con il pallonetto. Ci sarebbero altre due chance sul 3-1, ma alcuni errori del giovane pesarese consentono al belga di risalire la china. In ogni caso, non accade più nulla di particolare e così il primo set si conclude in maniera chiara e netta.
Nardi riparte non forte, ma fortissimo, dominando in ogni aspetto del gioco l’avversario che già aveva sconfitto nelle qualificazioni ad Astana lo scorso anno. Il break lo trova subito, con tanta intensità in risposta e approfittando del fatto che Goffin non sembra capire del tutto le trame tattiche propostegli. C’è un lunghissimo game da quasi 15 minuti che potrebbe far volare il pesarese, ma tiene in vita il belga dopo anche due chance di break. Sul 4-2, improvvisamente e dopo un’altra occasione, si spegne la luce: Goffin piazza il controbreak e poi vince il set con grande rapidità.
A quel punto arrivano anche i problemi fisici per Nardi, che si fa fasciare la coscia sinistra. Ciò che conta, però, è la rottura prolungata che dura, complessivamente, per sette game, il tempo di lasciare definitivamente strada a Goffin ormai sempre più rinfrancato. Non c’è di fatto più l’animosità della prima fase di match per l’italiano, che lentamente perde il controllo della situazione e chiude sbagliando di dritto. 21-42: questo il conto vincenti-errori gratuiti per Nardi contro il 25-33 di Goffin. Se la prima dell’italiano, bene o male, funziona (65%-57% in campo, 64%-63% punti vinti), non vale lo stesso per la seconda (45%-57%).

Zeppieri si arrende ad Altmaier

Ci ha creduto per due set, Giulio Zeppieri, ma alla fine arriva una sconfitta alquanto bruciante al primo turno degli Internazionali d’Italia 2023. Il talentuoso romano, numero 120 al mondo, fa partita pari per oltre due ore con il tedesco Daniel Altmaier, ma si esaurisce nella terza e decisiva frazione con il punteggio di 7-6 4-6 6-0. L’amaro in bocca rimane, poiché per buoni tratti è parso poter avere davvero la partita fra le sue mani, ma finendo le energie nel finale. Zeppieri ci mette un attimino di troppo ad entrare in partita, e paga immediatamente il conto con Altmaier che approfitta di due errori e si prende il break. Ma il tedesco non è per nulla irreprensibile ed offre parecchi spiragli all’azzurro in alcuni turni che sanno quasi di drammatico. Quando Giulio prende in mano lo scambio, spinto dal pubblico del Pietrangeli, è una bellezza, ma non riesce a farlo in maniera costante. Così, tra lunghi tira e molla, si arriva al decimo gioco, con il teutonico che arriva sul set point sprecato di rovescio. E l’inerzia cambia di colpo: risposta vincente di Zeppieri e doppio fallo del tedesco con il break recuperato. L’azzurro accarezza anche il colpaccio con nove punti in fila, ma si va al tie-break. Però lì il romano si scioglie, cade in un paio di errori dettati da un’eccessiva sicurezza e si ritrova sotto di un set.
Aver perso così la prima frazione non è facile da digerire. Ed il risultato è un’altra partenza lenta da parte dell’azzurro, che come in precedenza si fa brekkare in apertura ed Altmaier si porta sul 3-0. Ma questa volta Giulio riesce subito a prendere energia dal pubblico e domina la parte centrale del set, approfittando in maniera chirurgica di quando Altmaier deve usare la seconda: gli errori diminuiscono, arrivano due break consecutivi in favore dell’azzurro, che ribalta finalmente l’inerzia e porta il match al terzo dopo oltre due ore.
Una superiorità tecnica in molti tratti della partita ed il pubblico tutto dalla tua parte: sembra tutto apparecchiato per poter puntare al colpaccio. Invece il finale di secondo set si rivela come l’ultima grande fiammata di Giulio, che inizia a spegnersi progressivamente e in maniera repentina. Altmaier invece, molto più ferrato quando si tratta di bracci di ferro dalla distanza, fa il suo senza nemmeno scomporsi: il primo break sembra una scivolata, il secondo abbatte il morale di Giulio, il terzo dopo una sequela di errori lascia l’amaro in bocca a lui e al Pietrangeli.
Statistiche emblematiche, quelle del terzo set che lasciano intendere come nella terza frazione la luce si sia completamente spenta. Solo un vincente in campo dopo i ventotto delle prime due ore, 10 dei 26 errori totali arrivano nella frazione decisiva. Per un parziale di 24-7 pesantissimo, che permette ad Altmaier di vincere più punti complessivi (105-93 il finale), rovinando così una buonissima partita per almeno due ore e dieci minuti.
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