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Berrettini, vittoria da grande: 7-5, 7-6 su Rublev, è semifinale a Vienna e Top 10!

Simone Eterno

Aggiornato 25/10/2019 alle 17:48 GMT+2

L'azzurro prosegue la sua corsa all'ATP 500 di Vienna superando (di nuovo) il russo Rublev per 7-5, 7-6 (4). Il successo vale a Berrettini la semifinale dove affronterà la testa di serie n°1 Dominic Thiem. Una vittoria fondamentale questa per mantenere ancora l'ottavo posto della Race che varrebbe l'accesso alle ATP Finals di Londra, ma soprattutto per entrare ufficialmente in Top 10!

Matteo Berrettini, ATP Vienna 2019

Credit Foto Imago

Ci sono vittorie che pesano un po’ di più delle altre. Partite, appuntamenti, situazioni chiave che possono girare, in una direzione o nell’altra, la carriera di un atleta. Oggi non era un bivio, perché Matteo Berrettini, in Top10, ci sarebbe arrivato prima o poi in ogni caso. Ma averlo fatto alla prima opportunità e in una settimana in cui c’è in palio una buona fetta di qualificazione alle ATP Finals, regala l’ennesima prova alla tesi da ‘campione’ con cui si sta laureando il 23enne romano.
Già perché Berrettini oggi ha vinto ‘da grande’. Una di quelle partite toste, dove l’avversario gioca bene e dove a fare la differenza sono due o tre punti. Bisogna vincerli. Ma saperli vincere, fa tutta la differenza del mondo. Sta lì, il gap tra chi è Top 10 e chi non lo è mai stato, tra chi può qualificarsi per il torneo dei maestri di fine anno o di chi continua a guardarlo da casa. Matteo Berrettini oggi ci è riuscito, regolando un ottimo Rublev – assai più solido del giocatore visto allo US Open – e trovando proprio quei due guizzi quando servivano.
Un break, chirurgico, nell’undicesimo gioco del primo parziale; e poi un tie-break, condotto con freddezza. La stessa che Rublev ha perso in un paio di situazioni col dritto; e che Matteo prontamente è riuscito a capitalizzare. Insomma, quel classico ‘giro di un amen’ che fa tutta la differenza del mondo. E che Matteo Berrettini da metà 2019 in poi, infortuni permettendo, ha dimostrato di poter recitare con costanza nel proprio spartito tennistico.
E’ così che è arrivato l’accesso in semifinale all’ATP 500 di Vienna; ed è così che Matteo Berrettini, comunque vada, da lunedì sarà ufficialmente un Top 10 – 9 o 10 che sia, lo deciderà anche Bautista-Agut. Matteo è il 4° italiano di sempre a riuscire a sfondare il muro dei migliori 10 del mondo, ma al di là di questo resta in corsa – cosa più importante di tutte – per le prestigiosissime ATP Finals: appuntamento mai raggiunto da nessun azzurro nella storia del gioco e che certifica più di ogni altra cosa lo status symbol, l’appartenenza a un’elite che si può conquistare solo ottenendo grandissimi risultati tutto l’anno.
Berrettini difende così la posizione di n°3 del seeding con una semifinale che lo vedrà opposto o al padrone di casa Dominic Thiem, testa di serie n°1 del tabellone. Dovesse riuscire a spingersi un po’ più in là e vincere questo torneo, la sua presenza a Londra sarebbe quasi certa: un successo finale infatti varrebbe anche il sorpasso in classifica su Alexander Zverev, in questo momento 7° nella Race. Una buona notizia, da questo punto di vista, è arrivata poi anche con il ko di Bautista-Agut a Basilea per mano di Opelka: lo spagnolo, 9° nella Race e insidia principale a oggi (almeno dal punto di vista matematico) per Berrettini è ora distante 130 punti; un margine non da poco.
Sognare in grande, insomma, non è mai stata una percezione così vicina alla realtà. Forza Matteo.
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