Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Rafa Nadal: quest'impossibile normalità è la fine della sua leggenda

Fabio Disingrini

Aggiornato 23/02/2016 alle 13:22 GMT+1

Eliminato dal connazionale Verdasco al 1° turno degli Australian Open, Nadal si conferma ancora una volta lontano dagli standard di un tempo: sono ormai 3 slam che Rafa non supera il terzo turno e l'ancora di salvezza della terra rossa rappresenta un appiglio effimero...

Rafael Nadal loses to Fernando Verdasco at the Australian Open

Credit Foto Reuters

La rotta della sconfitta è entrata nella testa di Rafael Nadal, il pensiero della vittoria in quella dell’avversario che oggi - si tratti di Berdych, di Fognini, di Verdasco, perfino di Dustin Brown o naturalmente di Djokovic - non è più così incredulo di aver battuto il re nudo.
Non sono nomi a caso, ma quelli dei 5 giocatori che hanno eliminato Rafa negli slam da un anno a questa parte...
1) Tomas Berdych dodici mesi fa in Australia (quarti di finale) per una vittoria attesa da 9 anni.
2) Novak Djokovic nel cuore del regno rosso di Rafa, deponendolo dal trono di Parigi, dove il 9 volte campione del Roland Garros aveva vinto in carriera 68 partite su 69.
3) L’erbivoro Dustin Brown e due volte in pochi giorni fra Halle e Wimbledon: uno specialista Dreddy che fatica a difendere la sua classifica nei primi cento “giocando” solo un mese all’anno.
picture

La gioia di Dustin Brown dopo il successo contro Nadal a Wimbledon 2015

Credit Foto Imago

4) Fabio Fognini che a Flushing Meadows è diventato leggenda, ovvero l’unico giocatore capace di rimontare Rafa da 2 set a zero battendolo al quinto.
5) E oggi Fernando Verdasco che è suo connazionale, che lo conosce da quando erano juniores, che s’è allenato tante volte con lui e così tante volte gli ha fatto da sparring anche nei tornei, perdendo i primi 13 incontri dell’head-to-head, che è mancino come lui e come lui, ma più piatto, genera i suoi vincenti col dritto.
Per questo, e per un altro grande motivo, la sconfitta di oggi si carica di simbolismi, come riflessa in uno specchio a 6 anni da quell’epico match del 2009 in cui, come oggi e sempre qui a Melbourne, Nadal e Verdasco giocarono 5 set in semifinale e Fernando vinse il primo e il quarto al tie-break, perdendo le partite di mezzo. Quell’anno Nadal vinse poi gli Australian Open, unico suo slam Down Under; stavolta, Verdasco rovescia lo score del quinto e lo elimina al primo turno come a Melbourne non gli era mai successo. Così il tennista di Madrid, dopo aver subito un parziale di 14 punti a uno a cavallo del quarto set e salvato la palla break dello 0-3 in apertura di quinto con 3 ace in successione, da qui non si ferma più e giustizia Rafa con 6 game consecutivi nell’ultimo set. Il parziale in cui Rafa rincorreva il record di vittorie di Borg (24/6) con un ruolino di 17 successi e 5 sconfitte prima di Fognini-Verdasco; al primo turno di uno slam come gli era successo di perdere soltanto una volta, a Wimbledon 2013 nello psicodramma Darcis, in 44 partecipazioni major.
Cosa succede a Rafael Nadal? Quando è davvero iniziato questo concorso di colpe inversamente proporzionali fra la paura della sconfitta di Rafa e la teoria della vittoria avversaria? Quanto influisce sulla crisi del titano caduto sulla terra, e rivelatosi umano, questo ormai graduale e inesorabile esaurimento fisico dell’atleta più esplosivo del duepuntozero? Ne abbiamo già parlato e avremo modo (nostro malgrado) di riparlarne, ma intanto dovremo registrare la calma con cui Verdasco, dopo averlo sconfitto, si porta alla rete e risponde alle prime domande mangiando, come se avesse vinto un match di primo turno contro un lucky loser numero trecento… E la strana serenità con cui Rafa raccoglie le racchette e lascia il campo salutando, deluso sì, ma da una sconfitta oggi soppesata mentre ieri mai presa in considerazione. In conferenza stampa invece, lo sguardo è cupo, il volto smagrito e le parole suonano un disco rotto: “Devo solo lavorare”. Nadal non depone le armi sotto le forche degli slam, ma da 3 major non va oltre il terzo turno… Mentre Djokovic, di un anno più giovane, domina il circuito e Federer, un lustro più vecchio, contende le finali al serbo. E chissà se le rondini di Manacor faranno primavera nella stagione del rosso, che è sempre stata la legge di Nadal e speriamo che quest’anno, Dio lo benedica, non diventi il suo calvario.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità