Lorenzi, tanto cuore e una beffa: Troicki passa al 5° set dopo 4 ore

Il toscano rimonta per due volte un set di svantaggio e ha le sue buone chance al quinto set, ma alla fine è beffato sul più bello dopo l'ennesimo rientro. Passa Troicki col punteggio di 6-3, 1-6, 7-6(3), 3-6, 6-3 dopo 3 ore e 47 minuti. Al terzo turno il serbo troverà Wawrinka.

Paolo Lorenzi - US Open 2016

Credit Foto AFP

da MELBOURNE - Testa e cuore questa volta non bastano. E’ una bella beffa quella di Paolino Lorenzi, numero 1 d’Italia sulla carta della classifica ATP e giocatore che nell’anno che lo porterà ai 36 è ancora in grado di lottare per quasi 4 ore contro un avversario alla fine più forte, soprattutto su questa superficie. Lo è perché questa partita in fondo poteva andare a vincerla, e a dirlo sono la quantità di chance avute lungo tutto il corso del match. Tre palle break consecutive nell’undicesimo gioco del terzo set che con ogni probabilità l’avrebbero portato 2 set a 1; tre palle break consecutive a inizio quinto set; l’ennesimo rientro quando tutto sembrava perso da 1-4 a 3-4 e servizio di nuovo nel quinto; una chiamata clamorosamente regalata dal giudice di sedia che negava a Troicki un “match point” già preso… Insomma, questa sera potrebbe non essere semplice prendere sonno.
Sono questi, in estrema sintesi, i momenti chiave lungo le 3 ore e 47 minuti di battaglia che alla fine hanno però premiato la testa di serie numero 29 di questo torneo, bravo – giusto ammetterlo – a venire fuori dalle più improbabili situazioni con servizio, passanti e una buona dose di quell’ingrediente indispensabile al fine del raggiungimento del successo: la fortuna.
Lorenzi dal canto suo ha mostrato lungo tutto il corso della partita i progressi e il salto di categoria arrivato già nella scorsa stagione, rimanendo sempre agganciato con la testa e con il cuore a una partita giocata in costante rimonta. La partenza a razzo di Troicki con un 6-3 poco appellabile, ma la successiva reazione dell’azzurro col 6-1 del secondo set, arrivato a suon di variazioni e palleggio dal fondo su un Troicki troppo frettoloso. Poi il grandissimo equilibrio del terzo set, vero spartiacque della partita, dove Lorenzi non è riuscito a sfruttare 3 palle break consecutive sul 5-5… prima di inchinarsi al tie-break. Il cuore del quarto è probabilmente il momento più bello della giornata per Lorenzi, capace questa volta lui di risalire da 0-40 nel quinto turno di servizio, di annullare altre due palle break nel settimo, di strappare questa volta sì la battuta nell’ottavo e di portare ogni discorso al quinto set con un 6-3 che è manifesto di tutto ciò che di positivo c’è nella testa e nel tennis del senese.
Poi, però, il ‘set beffa’ e una partita sfuggita sul più bello. I momenti sono molteplici. Terzo game: tre palle break consecutive Lorenzi, 5 punti Troicki. Quarto game: tre palle game consecutive Lorenzi, 5 punti Troicki e break – poi confermato – del serbo. 4-1. Sembra finita. E invece Paolino tiene il servizio e rientra poi – in maniera insperata – fino al 3-4 e servizio: Troicki si costruisce la palla break su cui gioca un vincente in rovescio lungolinea; il giudice di linea chiama out; l’occhio di falco da ragione al serbo; il giudice di sedia decreta il “replay the point”. Troicki impazzisce e ha tutte le ragioni del mondo, ma la chiamata è ormai andata e tra i fischi del pubblico il senese ha una seconda chance di salvarsi. Il serbo però proprio in quel momento tira fuori il miglior dritto della sua partita e chiude con merito il punto. E’ la fine dei giochi: 6-3, 1-6, 7-6, 3-6, 6-3.
Lorenzi si arrende così nel calare del sole della sera. Un po’ di sfortuna, qualche demerito, ma anche tantissimo cuore e una certezza: su un campo da tennis, non è comunque mai stato così competitivo. Carta d’identità: 15 dicembre 1981. Chapeau.
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