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Rafa Nadal è tornato ed è ancora il signore del quinto set

Fabio Disingrini

Pubblicato 21/01/2017 alle 19:58 GMT+1

È un Nadal "Extended Version" che torna a vincere al quinto set dopo oltre due anni ed è sempre più un dato concreto di Melbourne, deviando ad altri slam l'astro nascente di Sascha Zverev.

Spain's Rafael Nadal celebrates after victory against Germany's Alexander Zverev during their men's singles third round match on day six of the Australian Open

Credit Foto AFP

Il presente del tennis appartiene ancora a Roger Federer e Rafael Nadal titani del duepuntozero; il futuro può attendere ma intanto dischiude le sembianze di Alexander Zverev, diciannovenne tedesco con le stimmate nella racchetta e uno slam nel destino. Sono questi i verdetti del big-match del giorno svoltosi a Melbourne, Rod Laver Arena, in 4 ore di tennis intenso ed esemplare.
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Alexander Zverev et Rafael Nadal, Australian Open 2017 (AFP)

Credit Foto AFP

Un nuovo servizio "Modello Moya"

Sì perché lo scontro generazionale fra Nadal (classe 1986) e Zverev (1997) non ha tradito le attese, offrendoci molti spunti riflessivi e un classico quinto set alla Rafa, che invece ha iniziato piuttosto contratto cedendo subito la battuta nel game di apertura per vincere "di percentuale" la prima partita. Non accadrà più fino all'ultimo set, perché oggi in verità la solidità del servizio di Nadal è diventata la misura del suo tennis per effetto Moya: ora che il kick centrale di seconda somiglia a un'arma affilata quanto il celebre top-spin. In 4 ore di partita e su un campo "addolcito" dall'inedita frescura dell'estate australe, Rafa mette in campo 3 prime su quattro ottenendo (quasi) altrettanti punti e perdendo appena 3 quindici sul suo servizio nel secondo set.
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Australian Moments: il cuore di Nadal e... Un fuoricampo di Zverev!

Lo scambio simbolo del match

Un altro passaggio a vuoto di Nadal a dire il vero c'è stato nel tie-break del terzo parziale quando s'è giocato male il set-point Zverev insistendo dalla parte del rovescio, così esposto al fuoco lungolinea. Il quarto set però è stato proprio di quelli Rafa vintage, con quel linguaggio del corpo che fa tremare la terra a spron di "Vamos", bicipiti volitivi, corse ferine e sanguinose rotazioni. Sascha però è astro nascente e già osso duro, e prima dei crampi si riprende il quinto set con un break a tutto braccio fin dall'uscita del servizio, dopo aver ceduto la prima battuta. Infine, il simbolo del match: 2-2 e vantaggi, Alex e Rafa si sfidano in uno scambio durissimo di 37 colpi. Lo vince Zverev ma ne esce distrutto chiamando subito il fisioterapista al termine del game, che perderà con una smorfia di resa incondizionata.
Nel quinto set, ho deciso di stare un po’ più arretrato in risposta per darmi un po’ più tempo in entrata dello scambio, e questa è stata la chiave della partita (Rafael Nadal)

Nadal è vintage: il futuro può attendere

Questo Nadal e questa sua dote intrinseca da signore del tennis di forza, di resistenza e copertura, sono ancora troppo per il piccolo grande Zverev che intanto in due match, da Indian Wells che agli Australian Open, ha portato Rafa al meglio dei set. Il futuro gli sorride splendente, però Nadal è una fenice che si liba del suo formidabile fasto. Quel tennis di Rafa resterà inimitabile, ma c'è ancora quanto basta per prendersi la parte di Djokovic.
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Australian Open: Nadal-Zverev, gli highlights

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