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American Tennys Sandgren's dream: Melbourne ha un nuovo protagonista venuto dalla strada

Fabio Disingrini

Aggiornato 22/01/2018 alle 17:18 GMT+1

È partito da Nashville e ha guidato il suo furgone per traversare gli Stati Uniti d’America: storie di challenger on the road fino ai quarti di finale degli Australian Open. Credere nel sogno: Tennys Sandgren non aveva mai vinto una partita slam nè mai giocato un match al quinto set. Oggi, dopo Wawrinka, batte anche Thiem e c'è Hyeon Chung nel caos calmo di un match sulla strada di Roger Federer.

Tennys Sandgren of the United States celebrates winning match point in his fourth round match against Dominic Thiem of Austria on day eight of the 2018 Australian Open at Melbourne Park on January 22, 2018 in Melbourne, Australia.

Credit Foto Getty Images

There must be lights burning brighter somewhere / Got to be birds flying higher in a sky more blue / If I can dream of a better land. Gallatin e Memphis distano solo 219 miglia, ma Tennys Sandgren è partito da Nashville e ha guidato il suo furgone per traversare gli Stati Uniti d’America coi capelli lunghi e i baffi a manubrio. Storie di challenger sudati on the road: da Sarasota in Florida a Champaign, Illinois, passando per Savannah, Tallahassee, Winnetka, Aptos, Cary, Tiburon, Sacramento, Fairfield, Charlottesville, Knoxville, Savannah, Columbus, Las Vegas, Dallas, San Francisco, Tempe, Stockton. Nomen omen, tennys&clouds, nei primi cento dalla scorsa estate con due soli match ATP vinti a Washington e altrettante sconfitte negli slam fra Parigi e New York. Quattro anni fa si operava all’anca, costretto a letto per un mese e fuori dal circuito per sei: prima d’oggi, non aveva mai giocato agli Australian Open e nemmeno un match al quinto set. Tennys Sandgren è nato in Tennessee ma la sua Graceland è a Melbourne.
Nato il 22 luglio 1991 con un nome dal destino segnato, Tennys Sandgren è il terzo giocatore in vent’anni ai quarti di finale dello slam down under da debuttante assoluto, come Nicolas Escude nel 1998 e Alexandr Dolgopolov nel 2011: con un ranking più basso del suo 97, c’era riuscito solo Mikael Tillstrom da numero 105 nel 1996. Sandgren, che non aveva mai superato le qualificazioni, batte Chardy, Wawrinka, Marterer e debutta al quinto set piegando un campione di fatica come Thiem, con il primo match-point nel quarto. Succede nello slam degli 8/8 americani eliminati il primo giorno, della riduzione di Sock, dell'assenza di Serena Williams e della crisi di Venus, dei big-server statunitensi, Isner e Sam Querrey, con le polveri bagnate. Ora il suo servizio muscolare, il suo bimane lungolinea e il suo dritto a sventaglio sfideranno Hyeon Chung nel quarto dei nuovi protagonisti degli Australian Open.
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Sandgren: "Non so ancora se questo sia un sogno o la realtà"

Viene da Suwon, l’ultima città fortificata della Corea del Sud, e a Melbourne ha alzato un muro per sfiancare Novak Djokovic: a 21 anni, Hyeon Chung e il primo campione Next Gen del tennis che resiste: timido e veloce come Michael Chang, freddo e ubiquo proprio come Djokovic. Affetto da miopia congenita, quand'era piccolo, i medici gli dissero di fissare una pallina gialla correndo su un campo verde, così Hyeon non s'è più fermato. Due settimane fa, ad Auckland, ha vinto il coreano in 3 set molto combattuti: la prossima partita sarà la massima espressione della regola che vince sul talento contro il sogno che varca la realtà. Perché se con Chung il futuro del tennis sembra già una piccola scienza esatta, Tennys Sandgren è la festa mobile di una generazione, quella americana, che a Melbourne ci sembrava ormai perduta. Please let my dream come true, right now.
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