Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Djokovic lotta contro la sua copia e i guai fisici, ma sbatte sul muro Hyeon Chung

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 22/01/2018 alle 14:47 GMT+1

Il sudcoreano supera in un match durissimo il serbo usando tutte le armi che hanno contraddistinto la luminosa carriera del suo avversario: finisce 7-6(4) 7-5 7-6(3). Il sei volte campione a Melbourne, condizionato dai problemi al gomito, si ferma agli ottavi mentre Chung fa la storia (è il primo sudcoreano ai quarti di uno Slam) e sfiderà Tennys Sandgren, autore dell'eliminazione di Thiem

Novak Djokovic - Australian Open 2018

Credit Foto Getty Images

Hyeon Chung è l’emblema del tennis che resiste e non può essere definito una sorpresa dopo il percorso che l’ha visto trionfare alle Next Gen Finals di Milano, un antipasto con i suoi pari età che ha indotto tutti gli appassionati a segnare sul loro taccuino questo nome, noto prima di allora in Italia solo per aver perso la finale di Wimbledon Junior contro Gianluigi Quinzi nel 2013.
picture

Hyeon Chung: "Da piccolo ho copiato Djokovic, è sempre stato il mio idolo"

È passato molto tempo e mentre il nostro ragazzo è alle prese con una complicata scalata, Chung fa la storia agli Australian Open. È il primo coreano a raggiungere i quarti di finale in uno Slam, è il secondo più giovane, a 21 anni e 248 giorni, a battere Novak Djokovic in un major dopo Rafa Nadal nel 2006 al Roland Garros. Un’impresa da aggiungere agli almanacchi perché il serbo in tre set sul cemento dell’amata Australia aveva perso solo contro Safin nel 2005 (suo primo match a Melbourne) e Federer nel 2007, poi futuri vincitori.
Il risultato è figlio delle condizioni fisiche del sei volte campione, uno straordinario combattente che non ha lasciato un quindici nonostante i dolori al gomito che l’ha tanto tormentato in questi mesi e l’impossibilità di servire con la consueta spinta. Non c’era avversario peggiore in questo momento per il serbo che si è trovato di fronte alla sua copia, un muro di gomma che prolungava fino allo sfinimento ogni scambio.
D’altronde Chung ha costruito il suo tennis traendo ispirazione da Djokovic, idolo e modello per sua stessa ammissione. Evidentemente il robot sudcoreano ha fatto bene i compiti a giudicare dai risultati. Equilibrio, forza mentale e timing perfetto sulla palla: sono queste le principali doti del classe 1996, emerse in tre ore e 21 minuti esaltanti per il pubblico della Rod Laver Arena.
Il vincitore delle Next Gen Finals mette la freccia in avvio ma dal 4-0 si fa rimontare fino al 5-5: Djokovic è un po’ passivo, soffre sulla diagonale di dritto e quando si espone a rete viene passato. Il ragionier Chung scappa anche a inizio secondo set mentre il Djoker è alle prese con un medical time-out. Anche in questo frangente, il tennista di Belgrado recupera fino al 4-4, ma cede sul 7-5.
È una guerra di resistenza, una prova logorante per questo Djokovic, in trincea e mai rassegnato al massacro fisico e mentale inflittogli da Chung: da 1-3 a 3-3 lo spartito si ripete e su ogni colpo il serbo mette quello che può gridando per il dolore in allungo. È un altro tie-break a decretare la fine di questa sfida per un 7-6(4) 7-5 7-6(3) da ricordare. Caos calmo e goniometro: il ragazzo di Suwon non vuole fermarsi qui e contro la favola del torneo, quella di Tennys Sandgren, ha l’occasione di spingersi oltre.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità