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Australian Open, la prima eredità del 2018: Federer e Wozniacki esempi di tennis agli antipodi

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 31/01/2018 alle 16:08 GMT+1

Tra uomini soli al comando e donne che si passano la corona, gli Australian Open ci hanno confermato una tendenza degli ultimi mesi: da una parte i picchi di classe della vecchia guardia e la mancanza di alternative, dall'altra il continuo ricambio senza eccellenze.

Federer - Wozniacki con i Trofei degli Australian Open

Credit Foto Eurosport

I primi verdetti del 2018 ci hanno consegnato due circuiti agli antipodi: il tennis maschile e quello femminile vivono momenti ancora una volta diametralmente opposti.

ATP: vecchia guardia al potere, le alternative dove sono?

Roger Federer ha trionfato per la 20esima volta in uno Slam, a 14 anni e mezzo dalla prima incoronazione a Wimbledon. L’eccezionalità dell’evento si spiega solo con l’unicità del fuoriclasse di Basilea. Il contrasto con la concorrenza è ancor più spietato. Gli altri big, da Djokovic a Murray passando per Wawrinka sono alle prese con gli infortuni mentre i giovani, a partire da Zverev (vincitore di due Masters 1000 nel 2017), faticano a imporsi negli Slam. Abbiamo visto dei bagliori di Next Gen come Shapovalov a New York e Chung a Melbourne, ma la rivoluzione tarda ad arrivare e gli ormai ex giovani, come Dominic Thiem o Nick Kyrgios, sono quasi prigionieri di un ruolo da co-protagonisti.
In un tennis sempre più fisico, il campione svizzero si è allungato la carriera accorciando gli scambi in una continua evoluzione del suo gioco. Gli altri, nonostante abbiano meno anni di logorio sul groppone, sono schiavi di un gioco più dispendioso e di conseguenza della carta d’identità. Ne è l’esempio anche l’unica alternativa attuale a Federer, il rivale di sempre, Rafa Nadal. Contro Cilic il maiorchino si è ritirato ai quarti e non è riuscito a difendere i punti della finale dello scorso anno: ora ha appena 155 lunghezze di vantaggio sul 36enne Roger che sul doppio binario Dubai-Acapulco potrebbe godersi la cima salutata il 4 novembre 2012. Al terzo posto c’è proprio il croato che ha 4800 punti di ritardo dalla vetta. Un abisso che fa intuire quanto divario ci sia tra la vecchia guardia e la concorrenza per un’alternanza RN-RF primo filo conduttore del 2018.
RANKING ATPPUNTI ATPPUNTI WTARANKING WTA
1. Rafael Nadal976079651. Caroline Wozniacki
2. Roger Federer960577152. Simona Halep
3. Marin Cilic496060853. Elina Svitolina
4. Grigor Dimitrov463056904. Garbine Muguruza
5. Alexander Zverev461054455. Karolina Pliskova
6. Dominic Thiem406049016. Jelena Ostapenko
7. David Goffin346044957. Caroline Garcia
8. Jack Sock288042788. Venus Williams
9. Juan Martin Del Potro281530319. Angelique Kerber
10. Pablo Carreno Busta2705293510. Kristina Mladenovic

WTA: mancanza assoluta di una leader

Tra le donne, invece, di mese in mese c’è una corsa finalizzata a occupare un trono vacante. Caroline Wozniacki è tornata regina del tennis femminile sei anni dopo l’ultima volta. L’alternanza è continua, la mancanza di una leader una costante. Questo rende lo spettacolo più equilibrato e ogni esito incerto: i match più combattuti, anche in Australia, li hanno regalati le ragazze con le due finaliste costrette ad annullare match-point (due volte la Halep, una la Wozniacki) sulla strada della finale. Il distacco nel ranking WTA tra la prima e la terza, in questo caso, è solo di 1880 punti: regna dunque un equilibrio senza picchi, un livellamento verso il basso. Da quando Serena Williams, Maria Sharapova e Victoria Azarenka, che avevano trasformato il tennis femminile in una prova di potenza, hanno frenato tra anagrafe, maternità e squalifiche, il ritorno al difensivismo si è sposato con questa incertezza.
Non a caso la danese è diventata la sesta nuova vincitrice di uno Slam negli ultimi dieci major: Flavia Pennetta, US Open 2015; Angelique Kerber, Aus Open 2016; Garbiñe Muguruza, Roland Garros 2016; Jelena Ostapenko, Roland Garros 2017; Sloane Stephens, US Open 2017. La più giovane delle sorelle Williams per la prima volta dal 1997 non figura nella classifica perché non ha più giocato da un anno a questa parte. Solo nell’ultimo semestre si sono succeduti brevi interregni di primatiste: Kerber, Pliskova, Muguruza e Simona Halep prima della Wozniacki. A voi dunque la prima eredità di questo 2018 tra uomini soli al comando e un continuo ricambio senza eccellenze al femminile.
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