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Australian Open - Berrettini c'è: battuto Kozlov in 4 set, avrà Alcaraz

Fabio Disingrini

Aggiornato 19/01/2022 alle 11:56 GMT+1

Australian Open - Matteo Berrettini accede al terzo turno di Melbourne battendo lo statunitense wild card Stefan Kozlov 6-1 4-6 6-4 6-1. Calato d'intensità nel secondo set, Berrettini scaccia la paura con il braccio armato e qualche ottimo rovescio "mentale" nel quarto set: affronterà l'astro nascente Carlos Alcaraz, diciottenne spagnolo a segno con Lajovic 6-2 6-1 7-5.

Australian Open 2022, Matteo Berrettini

Credit Foto Getty Images

Non è stato facile, non lo è quasi mai, ma in giorni così conta solo il risultato e il risultato dice che Matteo Berrettini è al terzo turno dell'Australian Open e che la sua partita nella John Cain Arena è durata 2 ore e 38 minuti contro l'avversario che quasi non t'aspetti: il ventitreenne statunitense Stefan Kozlov, numero 167 ATP alla prima partecipazione Slam, a segno al debutto contro Vesely.
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Nel primo set l’americano non entra in partita, contratto e remissivo, subendo passivamente le bordate di Berrettini da dietro la scritta Melbourne. Il nostro infila così 7 game consecutivi senza incontrare resistenza. Inizia però su 6-1 e 2 palle del 3-1 il momento peggiore del match di Berrettini che, difettoso senza appoggi, manda l’americano al break nel settimo game.
Stefan, che si chiama così per la passione Edberg di papà-coach Andrei (russo macedone, emigrato negli States al tramonto dell’Unione Sovietica) e ha un fratello che si chiama Boris come Becker, ha personalità perché senza nel game successivo non si cancellano 4 palle del contro-break, una delle quali con la prima palla corta del match. Una piena fiducia che permette a Kozlov di risalire ancora da 15/30 servendo per il set vinto 6-4 con firma a uscire.
Rieccolo qui il tennis di quel Kozlov che già a 14 anni s’affacciava precocissimo al professionismo tra gli Zverev, i Rublev e gli Tsitsipas della sua generazione: Best Ranking 115 nel 2017 prima di una crisi di risultati e di 14 qualificazioni agli Slam senza mai entrare in tabellone principale. Qui con una wild card “di scambio” fra USTA e Tennis Australia e connessa a una rete di tornei autunnali, Kozlov ha vinto 3 dei suoi cinque challenger dal mese di settembre (Columbus, Charlottesville e Champaign) rientrando in top-200, sconfitto nel primo match di quest’anno a Bendigo da Flavio Cobolli.
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Ma i match cambiano presto e dopo un secondo set da 9 break point non sfruttati da Berrettini, impreciso in variazione sul tema, Matteo capitalizza invece la prima palla break della terza partita, che è anche un set-point, in gran risposta di rovescio. Rovescio che diventa il colpo mentale del quarto set, è passante nel primo game da 0/30, è in back per frenare le voglie di Kozlov con il break del 2-0 che già somiglia a un match-point.
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Finisce 6-1 4-6 6-4 6-1 e per Matteo ci sono le solite nette percentuali di servizio: 21 ace, il 79% dei punti con la prima di servizio (e 53 vincenti). Standard che gli servirà contro Carlos Alcaraz, diciottenne spagnolo e astro nascente del tennis mondiale: già numero 31 del ranking ATP e ultimo campione a Milano delle Next Gen ATP Finals.
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