Tennis, Australian Open - Giorgi scongiura l'harakiri contro Martincova, out Trevisan contro Badosa
DaEurosport
Aggiornato 19/01/2022 alle 07:17 GMT+1
AUSTRALIAN OPEN - Italiane a intermittenza in questo day 3 di Australian Open. Giorgi domina un set contro Martincova, poi rischia qualcosa di troppo nel 2° , dove reagisce solo al tiebreak. Trevisan mai in partita contro Badosa.
Giorgi fa e disfa contro Martincova, ma prenota comunque il 3° turno
Solo due giorni fa, predicavamo cautela nell’annunciare il ritorno a pieno regime di Camila Giorgi. La tennista marchigiana infatti, non disputava un match da ottobre, in quel di Tenerife. Eppure, dopo un match dominato contro l’acerba russa Potapova al primo turno e la conferma per 6-2 7-6 contro la ceca Martincova, possiamo finalmente dirlo: Camila c’è, ed è qui per giocarsela fino in fondo, nonostante i suoi consueti cortocircuiti, che in questo match non sono mancati.
Di certo la parte di tabellone in cui Giorgi è inserita rimane proibitiva: la prossima avversaria sarà Ashleigh Barty. Ad ogni modo, i colpi scoccati quest’oggi dalla Giorgi sul cemento della John Cain Arena rassicurano un po’ tutti: la sua condizione atletica è ottimale. Lo dimostra il suo gioco saturo di vincenti e l’esplosività con cui finalizza il punto. Sin da subito Giorgi non esita, e parte aggressiva col dritto: break a zero nel primo game e Martincova stordita.
L’assedio si ripropone al successivo turno a servizio della ceca, che deve sudare attraverso tre parità prima di afferrare il 2-1. Camila però è ingiocabile a servizio e inchioda nuovamente Martincova al quinto game, sigillando il tutto con un rovescio da urlo. A Camila riesce tutto bene, e chiude il primo set sul 6-2 in 30’, sotterrando la ceca nel rapporto dei vincenti (13 a 4), pur non tenendo tante prime in campo (50%).
La medesima tendenza si trasforma in un concreto problema nel secondo set: tanti doppi falli (ben 11 nel match) e qualche difficoltà di troppo con la prima di servizio, Camila si complica la vita da sola. La ceca a sua volta, resetta il dritto (arma preferita) e mette per la prima volta pressione a Camila, che regala quattro palle break al secondo gioco del secondo set con due doppi falli. Giorgi risponde presente prendendosi rischi con la seconda.
L’azzurra continua a mandare in affanno l’avversaria appena si prolungano gli scambi, e questa strategia ripaga Giorgi con due break in avvio, che la portano sul 5-2. Da lì però, seguiranno quattro game consecutivi per Martincova, che pareggia il conto dei break capitalizzando sui clamorosi regali di una Camila meno solida rispetto al primo set. A un certo punto Camila si trova sotto 0-30 sul 6-5 e rischia di concedere il 5° game consecutivo alla ceca, ma la sua reazione si presenta sulle ali di un cross stretto di dritto, che trafigge Martincova e inverte definitivamente l’inerzia al tiebreak, che Camila domina 7-2.
Badosa schiaccia Trevisan
Martina Trevisan si fa ipnotizzare dal luccicante palcoscenico della Rod Laver Arena: Paula Badosa fa valere la propria superiorità fisica e tecnica in un match a senso unico, concluso 6-0 6-3. La spagnola, n.6 WTA ed ottava testa di serie impiega poco tempo per ridurre la tennista fiorentina a mero sparring partner: un bagel in apertura manda in cortocircuito la Trevisan, che nel corso del primo parziale tiene in campo solo il 48% delle prime, convertendone solo il 45% in punti.
Più pulito e poderoso il gioco della Badosa, che straccia la toscana 28 punti a 12. Trevisan deve sudare su tutti i suoi turni a battuta anche nel secondo e fatidico set, dove cede il servizio a quinto e nono game. Badosa le concede la miseria di 4 punti a risposta, e naviga con sicurezza verso il 6-0 6-3 finale. Martina ci mette l’anima fino alla fine, ma la spagnola si dimostra ingiocabile e prenota meritatamente il terzo turno.
Bronzetti si inchina a Barty
Del resto, guardando il cielo, le stelle che ci entusiasmano di più sono quelle capaci di accendersi improvvisamente, bruciando tanto e in fretta. L’avventura di Lucia Bronzetti nel primo main draw di uno Slam si è spenta in fretta, al secondo turno. Ashleigh Barty si è rivelata troppo forte, ha prosciugato tutto l’entusiasmo della romagnola con estremo cinismo tecnico, per poi colpire senza pietà. Eppure, a noi che l’abbiamo raccontata in questo ritratto, brillano ancora gli occhi per quella sorpresa inflitta alla numero 79 del ranking WTA, Gracheva, nel primo turno degli Australian Open. Ora spetta a Lucia lavorare sul suo tennis, sui suoi fondamentali e sulla continuità dei suoi colpi, per iscriversi stabilmente nel firmamento delle migliori al mondo.
Il match stellare contro Barty dunque, si è risolto in appena 54 minuti sul punteggio finale di 6-1 6-1.Smooth sailing, come direbbero gli americani, per la numero 1 del ranking WTA a partire dal primo set. L’australiana impone un parziale di 5-0 alla Bronzetti, che col passare degli scambi cede sempre più alla disperazione. Sconsolata, ogni volta che Lucia trova la giusta profondità Barty la disinnesca con una facilità disarmante. L’azzurra trova punti solo su regali (rari) della Barty senza mai riuscire controllare lo scambio.
Il secondo set è una fotocopia del primo (6-1): Barty chiude il match con la bellezza di 8 ace, ed infierisce sulle palesi difficoltà di lettura della Bronzetti in risposta. Disarmante il confronto dei vincenti: Barty affossa Bronzetti 20 a 6. Ma per Lucia è solo l’inizio. Ora l’obiettivo principale è entrare nelle prime 100 al mondo, e a giudicare dal magico torneo disputato dalla romagnola, questo traguardo non pare affatto proibitivo.
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