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Australian Open 2024 - Sinner è in missione, cosa può fare Medvedev per metterlo in difficoltà? La preview della finale

Emanuele Romano

Pubblicato 27/01/2024 alle 20:36 GMT+1

AUSTRALIAN OPEN 2024 - Un'analisi tecnica della finale in programma domenica alle 09:30 sulla Rod Laver Arena, prendendo in rassegna precedenti, storia, statistiche e il cammino nel torneo dei due contendenti. Perchè è giusto non sottovalutare Daniil Medvedev in quello che sarà il debutto di Jannik Sinner in una finale dello Slam.

Sinner-Medvedev, la top10 del torneo: di chi è il miglior colpo?

Jannik Sinner si è fatto grande molto in fretta e domani ha un appuntamento con la storia; è diventato grande a tal punto che è impossibile non considerarlo favorito per questa finale. Facendo slalom tra la massiccia esperienza curricolare di Medvedev, la classifica ATP che vede il russo davanti al nostro, le incognite della prima volta e un po' di sana scaramanzia, è chiaro a tutti - bookies compresi - che per quello che si è visto in questo torneo e nella seconda metà della passata stagione si possa guardare a questa finale con velato ottimismo. Sinner ha perso un solo set in sei partite, mentre Medvedev ha lasciato per strada sudore, fatica e ore spese in campo (20 ore e 33 minuti contro le 14 ore e 44 minuti di Sinner). Il russo ha vinto sei dei nove scontri diretti, ma il trend è molto positivo perchè l'azzurro ha vinto gli ultimi tre. Insomma, i motivi per essere fiduciosi ci sono e sono tanti, ma esistono anche lance da spezzare a favore della vecchia volpe Medvedev a cui Sinner dovrà fare attenzione?
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Il gioco di Sinner è evoluto, ma anche Medvedev ha tante armi a disposizione

Una delle chiavi che ha permesso all'altoatesino di invertire l'esito dei recenti confronti con Medvedev è la maggiore confidenza con le variazioni che sa proporre e le opzioni tattiche presenti nel suo repertorio. Sin dai suoi albori tennistici Sinner aveva provato a utilizzare il serve and volley per sfruttare la posizione molto arretrata che il russo tiene in risposta. Negli scambi di lento fraseggio e logoramento a cui Medvedev costringe gli avversari inizialmente si trovava più a disagio, per la poca fiducia riposta in soluzioni tecniche fondamentali per disimpegnarsi da quella ragnatela (la fase difensiva con il rovescio in slice, la palla corta e il recupero della palla corta, giocare più distante dalla riga di fondo usando altri tipi di traiettorie). Il miglioramento più evidente è l'efficacia e la consistenza del servizio. Non tanto in termini di numeri o percentuali, più in termini di rotondità e profondità della seconda palla, ora molto meno attaccabile. Il valore di questo fondamentale non si misura soltanto con il numero di ace o con la percentuale di prime in campo: l'evoluzione si registra qualitativamente nella facilità con cui gioca il primo colpo in uscita dal servizio, e in come nelle ultime partite non sia stato investito dalle pesanti risposte così a lungo caricate da Mr. Octopus.

I precedenti

  • 2020, Marsiglia, cemento indoor, vince Medvedev 1-6 6-1 6-2
  • 2021, Marsiglia, cemento indoor, vince Medvedev 6-2 6-4
  • 2021, Finals Torino, cemento indoor, vince Medvedev 6-0 6-7 7-6
  • 2022, Vienna, cemento indoor, vince Medvedev 6-4 6-2
  • 2023, Rotterdam, cemento indoor, vince Medvedev 5-7 6-2 6-2
  • 2023, Miami, cemento outdoor, vince Medvedev 7-5 6-3
  • 2023, Pechino, cemento outdoor, vince Sinner 7-6 7-6
  • 2023, Vienna, cemento indoor, vince Sinner 7-6 4-6 6-3
  • 2023, Finals Torino, cemento indoor, vince Sinner 6-3 6-7 6-1
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La concentrazione di Daniil Medvedev, Australian Open 2024

Credit Foto Getty Images

Anche il russo, tuttavia, ha dimostrato di possedere parecchi assi nella manica, confermandosi tra i più grandi strateghi del circuito. Mettendola sul piano fisico, mentale o cambiando anche sostanzialmente i suoi mantra tattici è riuscito a venire a capo di diverse situazioni di punteggio molto complesse. Per riuscire ad arrivare in finale ha avuto bisogno di rimontare due set di svantaggio al secondo turno contro Ruusuvuori (terminando alle quattro di mattina) e in semifinale, facendo uscire Zverev fuori di testa. Solo Sampras nel 1995 riuscì ad arrivare in finale a Melbourne dopo due rimonte simili. La stanchezza potrebbe essere un fattore, vero, ma il fatto di aver giocato tante partite di questo tipo potrebbe anche giocare a suo favore, sia in termini di fiducia che di abitudine a questo tipo di pressione. Jannik Sinner ha dimostrato più volte di essere fallibile sulla lunga distanza: cinque delle sei sue ultime sconfitte a livello Slam sono arrivate al quinto set. Sarà la sesta finale del russo, il debutto assoluto per l'azzurro.
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Non bisogna rimanere intrappolati nei tentacoli di Medvedev

Il paragone della piovra è quanto mai azzeccato per descrivere lo stile di gioco del numero 3 del mondo: arriva dappertutto, e quando serve può nuotare veloce per prenderti e stringerti fino a stritolarti. E' quello che è successo a Zverev, per esempio. Aveva provato a imporre ritmi soporiferi e a trasformare la partita in una maratona, senza grande successo. Zverev si crogiolava in scambi infiniti sulla diagonale e, forte di un servizio sopra la media, per i primi due set ha sempre trovato il modo di venire a capo dei momenti importanti della partita. Medvedev non era altro - per dirla con Rino Tommasi - un "regolarista falloso". A differenza di altri, però, il russo non è monodimensionale nel tipo di gioco che sa proporre e in questa occasione (come in tantissime altre) ha saputo correre ai ripari sfruttando altre soluzioni. Sa giocare una palla corta poco ortodossa ma efficace, può rispondere con i piedi dentro al campo a differenza di quanto faccia di solito, per togliere qualche riferimento all'avversario, sa variare molto bene il servizio e contro il tedesco è venuto persino a prendersi diversi punti importanti nei pressi della rete, con quei movimenti dinoccolati e le sue lunghissime leve. Dove non arriva con la forza, Medvedev arriva con energie mentali, intelligenza e straordinaria capacità di adattamento. Le sue doti principali rimarranno quelle difensive ma, sebbene sia difficile immaginarlo come un giocatore di volo, ci ha fatto vedere anche questo. E' proprio questo camaleontico talento che consente a Medvedev di tenere testa agli altri grandi del tennis odierno, sebbene Djokovic, Alcaraz e ora anche Sinner siano giocatori molto più completi di lui. Parliamo di un giocatore che due anni fa aveva marchiane difficoltà a scivolare sulla terra battuta - millantando in conferenza stampa l'eventualità di saltare a piè pari la stagione sul rosso - e quest'anno sulla terra ci ha vinto un Master 1000, a Roma.
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Sarà importante avere un "Piano B"

Sinner può farcela, la parte più difficile di quest'impresa è senz'altro alle spalle. Dovrà stare attento e farsi trovare pronto di fronte a diverse eventualità che potrebbero accadere. Medvedev potrebbe vincere un set al tiebreak aggrappandosi al servizio, la tensione potrebbe impedire all'azzurro di esprimere il tennis messo in vetrina durante la settimana (perlomeno in alcuni frangenti dell'incontro), il russo potrebbe disallinearsi dalla solita impostazione tattica tendenzialmente difensiva e attendista. Sono tante le possibilità che potrebbero portare la partita a protrarsi, anche nelle sabbie mobili del quinto set, perchè no. E in quei terreni Medvedev ha l'esperienza dalla sua parte. Sinner deve provare a impostare la partita similarmente a quanto ha fatto con Djokovic e nelle ultime ultime uscite con Medvedev: piedi ben piantati vicino alla riga di fondo e spingere a tutta senza necessità di prendersi eccessivi rischi con gli angoli. Se riuscirà a tenere il rivale lontano dal campo, avrà modo di far fruttare al meglio tutte le sue armi e a disinnescare quelle dell'avversario. Potrebbe anche riuscirgli più facile di quanto visto in semifinale, se il rendimento del servizio dovesse rimanere invariato: se non c'è l'ha fatta Djokovic a procurarsi una palla break, rispondendo da due metri dietro la scritta Melbourne nemmeno Medvedev dovrebbe riuscire a fare tanto di più. Sinner avrà in mano le sorti della partita, Medvedev gli concederà questa possibilità. E questa è una buonissima notizia se non permetterà a Medvedev di trasformarla nel suo peggior incubo.
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AUSTRALIAN OPEN: DOVE GUARDARLO IN TV E LIVE STREAMING

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A quanto ammonta il montepremi (da record)?

L'edizione 2024 sarà ancora una volta con un montepremi al rialzo per il primo slam della stagione: con 86,5 milioni di dollari australiani (circa poco più di 53 milioni di euro), l'Australian Open 2024 distribuirà rispetto all'edizione precedente ben 10 milioni di dollari australiani in più, diventando al momento il secondo slam più ricco dopo lo US Open 2023. Australian Open 2024, montepremi da record: quanto si guadagna per ogni vittoria

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