Buon compleanno Roger Federer, l'infinito ∞ del tennis
Aggiornato 08/08/2019 alle 07:15 GMT+2
Roger Federer compie 38 anni ed è ancora il centro di gravità permanente, il canone inverso che fa dell’arte di giocare a tennis un’invenzione costante. Infinito come i 20 slam vinti, come la sua rivalità con Nadal, come la finale di Wimbledon che, contro Djokovic, l'ha reso il più grande anche nella sconfitta.
Roger Federer è nato a Basilea l’8 agosto 1981, anzi l’∞ infinito come la sua storia e la passione di un mondo mai così innamorato di un uomo sportivo. Per la grandezza del suo gesto, che fa dell’arte di giocare a tennis un’invenzione costante. Per la magnifica purezza del rovescio o di un dritto accelerato controbalzo, per l'effetto di un servizio in slice o la grazia del serve and volley: in uno stato di continua variazione, Federer è infinito perché svuota l'atto sportivo da ogni linguaggio all’epoca della sua riproduzione tecnica.
Roger Federer è infinito come il suo tennis che cambia in linea evolutiva, svelando la bellezza della vita. Infinito come la sua rivalità con Rafael Nadal nella massima pienezza espressiva. Loro che si completano di grazia divina e sacro furore, unendosi nel capolavoro dell’opera sportiva: una forma di poesia in movimento e arte della guerra, di forza lirica ed eroismo brutale, pietra filosofale e materia nera ridata alla luce. Loro che hanno scritto a Wimbledon l’Atto XL e che, all’infinito, vorremmo contrariamente insieme.
Roger Federer è infinito come l’ultima finale di Wimbledon che è stata la più lunga, la più bella, la più emozionale. La più tragica perché ha reso Federer il più grande di sempre anche nella sconfitta, destino certo degli eroi romantici. È stato Novak Djokovic a batterlo (tre volte) all'epilogo di Wimbledon, con la sua solitudine del numero primo e un record che, crudelmente vincente, non gli basterà per essere infinito.
Roger Federer è sì invece infinito per la sua eleganza fuori e dentro le stanze della pallacorda. Dategli uno smoking bianco e ci giocherebbe senza sciuparlo. Mettetegli una giacca da cuoco e vi dirà «Buon appetito!» coi suoi squisiti spaghetti al pomodoro. Fategli fare ciò che vorrete e lui brillerà di luce propria. Non solo perché protegge l’idea di un tennis metafisico dalla sovresposizione mediatica: così galante e raffinato, Federer ha una dote unica e se vi siete mai chiesti chi sia il più grande tennista, extra-campo non si fanno paragoni.
Roger Federer è infinito perché ha battuto quattro generazioni di tennisti, da Sampras e Agassi alla Next Gen, passando per Djokovic e Nadal. È periodico come il numero dei match (1222) e dei tornei ATP vinti (102 dal Milano Indoor del 4 febbraio 2001), immenso come i suoi 20 slam, gli 8 titoli a Wimbledon e le 353 partite vinte nei major.
Federer è infinito perché mentre la Rogers Cup inizia inosservata, lui dona 14 milioni di dollari per la costruzione di 81 scuole in Africa, traversa le Alpi svizzere in camper e già tutti parlano del suo rientro a Cincinnati. Infinito perché oggi compie 38 anni eppure, bontà divina, non esiste il tennis senza Roger Federer.
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