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Jannik Sinner-Riccardo Piatti, sarà divorzio. Chi saranno i nuovi allenatori? Si va verso il tandem Vagnozzi-Norman

Stefano Dolci

Pubblicato 13/02/2022 alle 10:59 GMT+1

TENNIS - Nelle prossime ore sarà ufficializzata la separazione fra Jannik Sinner e Riccardo Piatti, il coach che lo ha accolto a Bordighera a 13 anni e ha contribuito a portarlo nella top 10. Ma chi saranno i nuovi allenatori? Almeno fino ai Masters 1000 americani, Sinner sarà seguito unicamente da Simone Vagnozzi, ex coach di Cecchinato. Il Super-coach potrebbe essere lo svedese Magnus Norman.

Jannik Sinner - Australian Open 2022

Credit Foto Getty Images

Un sodalizio con le ore contate. E’ attesa a stretto giro di posta l’ufficializzazione del divorzio fra Jannik Sinner e Riccardo Piatti, il 63enne coach lombardo che lo ha accolto a Bordighera a 13 anni e ha contribuito a portarlo al numero 10 del mondo. Un fulmine a ciel sereno, anche se i soliti ben informati giurano che in Australia, qualcosa si sia incrinato e che sia stata la programmazione del calendario degli impegni del 2022 a logorare definitivamente il legame e convincere il ragazzo di Sexten alla separazione.
Ma chi saranno i nuovi allenatori di Sinner? Almeno fino ai Masters 1000 americani, Sinner – che tornerà in campo il 21 febbraio a Dubai dopo aver contratto anche il Covid, dopo l’Australian Open – continuerà ad essere Simone Vagnozzi, tecnico marchigiano, già con Cecchinato quando nel 2018 raggiunse la semifinale al Roland Garros e il best ranking (n° 16 al mondo).
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Simone Vagnozzi, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Chi è Simone Vagnozzi

Classe 1983, allievo di Max Sartori a Caldaro, in Alto Adige, Vagnozzi è cresciuto nella stessa nidiata di giocatori azzurri di buon livello formata da Andreas Seppi e Karin Knapp. Da giocatore è entrato nel tabellone principale in 3 Slam su 4 (Roland Garros, US Open e Wimbledon) – non andando mai oltre il primo turno - e si è fatto un nome solo a livello Challenger. Nel corso della sua carriera ha intrapreso un legame molto stretto con l’attuale manager di Sinner, Alex Vittur. Era stato proprio Vittur a presentare Sinner a Sartori, che a sua volta lo aveva segnalato a Piatti. Insomma per certi versi la decisione di farsi seguire da Vagnozzi, è anche un modo per ritornare al passato guardando al futuro.
Chiusa a 32 anni la sua carriera da giocatore, Vagnozzi verso la fine del 2016 intraprende la carriera di tecnico di Marco Cecchinato che sotto la sua guida passa dalla 180ª alla 16ª posizione del ranking ATP, arrivando in semifinale al Roland Garros e aggiudicandosi 3 titoli ATP. La crisi di risultati del 2019 porta alla separazione da Cecchinato e quello stesso anno passa alla guida tecnica di un altro giocatore marchigiano Stefano Travaglia. Sotto la sua guida, il tennista marchigiano entra per la prima volta nella top 100 e nel febbraio 2021 raggiunge il 60º posto della classifica ATP. Dopo una serie di risultati negativi nel maggio dell’anno scorso il loro rapporto si interrompe. Ora questa chance di lavorare con il talento più luminoso del tennis italiano, molto probabilmente in tandem con Norman – coach con base Stoccolma e che come Sinner è seguito dallo stesso agente Alex Vittur.
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Wilander incorona Sinner: "Sono un suo fan. Vincerà più di uno Slam"

Chi è Magnus Norman

Classe 1976, ex finalista al Roland Garros 2000 (sconfitto in finale da Guga Kuerten), Norman è titolare di un Academy a Stoccolma che ha un nome che non lascia spazio ad interpretazioni “Good to Great Academy”, un’accademia che punta a trasformare i buoni giocatori in tennisti che possano arrivare a vincere uno Slam come è successo a Stan Wawrinka, uno dei giocatori che nell’era dei Big Three è riuscito a vincere tre tornei dello Slam (l'Australian Open 2014, il Roland Garros 2015 e lo US Open 2016) e ad issarsi fino al 3° posto nel ranking mondiale. Allenatore dell’elvetico per 8 anni, i due si sono separati nel novembre del 2020: “Voglio ringraziarlo pubblicamente per tutto il suo duro lavoro dedizione e impegno nel fare di me un giocatore migliore nel corso degli anni. Vincere 3 Grand Slam è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita e non avrei potuto farlo senza di lui. Gli auguro tutto il meglio per il prossimo capitolo della sua vita! Abbiamo raggiunto insieme l’apice di questo sport e voglio ringraziarlo per avermi aiutato a vincere tutto ciò che ho sempre sognato di vincere. È stato un grande allenatore, amico e mentore e sarà sempre un caro amico”.
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Non è un "torneo meraviglioso" quello di Sinner: deve crescere

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