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Safin, Djokovic, Del Potro e altri fenomeni: Yannik Sinner nel club dei predestinati

Simone Eterno

Aggiornato 26/02/2019 alle 09:30 GMT+1

Il successo al Challenger di Bergamo ha fatto nel 17enne altoatesino il primo classe 2001 di sempre a vincere il titolo in questa categoria di tornei, entrando così in una sorta di club per predestinati. Dai nati nel 1980 a oggi, infatti, si scorgono - escluse rare eccezioni - solo nomi di successo: da Safin a Djokovic, da Hewitt passando per Del Potro fino a Zverev. Yannik Sinner può...

Yannik Sinner festeggia dopo aver vinto il torneo Faip-Perrel (Challenger Bergamo). Foto cortesia di Antonio Milesi

Credit Foto Other Agency

I nomi nella lista fanno tremare le gambe. Marat Safin, Lleyton Hewitt, Novak Djokovic, Juan Martin Del Potro; ma anche Youzhny, Gasquet, Alexander Zverev, Kyrgios o i più recenti Shapovalov e Aliassime. La lista, stilata grazie alle sempre puntuali statistiche di Luca Brancher, sembra dare un’indicazione piuttosto precisa: negli ultimi 39 anni, chi ha vinto qui dentro, è praticamente sempre arrivato. C'è chi l'ha fatto dominando; chi ci è riuscito lottando; chi ha vinto, chi ha stravinto, chi è diventato n°1 del mondo e chi si è fermato un po' più indietro. Di certo però c'è il minimo comun denominatore (eccetto un paio di rari casi): essere approdati, con successo, nell'elite del professionismo.
Giovani e vincenti: da Safin a Sinner, la lista dei primi vincitori di un torneo Challenger anno per anno dai nati nel 1980 al 2001
La “lista” in questione è quella dei primi vincitori, anno per anno dal 1980 a oggi, di un torneo Challenger; anello di congiunzione tra chi prova a sfondare e professionisti che già si muovono con mestiere nel circuito. Da domenica pomeriggio, alla voce ‘2001’, si iscrive indelebile il nome di Yannik Sinner, altoatesino di San Candido già da tempo sotto l’attenta guida di Riccardo Piatti e il suo team.

Un'impresa più grande di quella di Musetti

Il trionfo di Sinner al Challenger di Bergamo, giunto a 17 anni e 5 mesi, ha scaraventato il suo nome ben oltre l’attenzione della stampa di settore. Se giusto un mesetto fa portavamo in risalto il successo di Lorenzo Musetti (classe 2002) all’Australian Open junior, la vittoria di Sinner si presenta come un investimento ancor più pesante per le speranze del tennis italiano, da tempo alla ricerca di nuovi prospetti in grado di issarsi a potenziale ricambio generazionale di una delle migliori infornate – dati alla mano – della racchetta azzurra: quella attuale.
Già, perché dietro le quinte si chiacchierava da tempo su chi potessero essere le nuove speranze; e lo stesso Andreas Seppi, durante l’ultimo US Open, a microfoni spenti, ci aveva confessato come all’accademia di Piatti ci fosse un suo corregionale – Yannik Sinner – che giocava molto bene. Un occhio lungo quello di Piatti, lo stesso che di fatto rivela lo sconfitto a Bergamo, Roberto Marcora, quando durante la premiazione racconta un invito del coach arrivatogli qualche anno fa: “Vieni, vieni ad allenarti con questo ragazzino (Sinner). Giocaci oggi perché un giorno contro di lui ne farai pochi”.
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Yannik Sinner festeggia dopo aver vinto il torneo Faip-Perrel (Challenger Bergamo 2019). Foto cortesia di Antonio Milesi

Credit Foto Other Agency

Il migliore tra i classe 2001

Un tempo che pare essersi rivelato più breve del previsto. Marcora di game in finale a Bergamo ne ha fatti assai pochi – quattro; un po’ come quelli concessi da Sinner all’ex speranza azzurra Quinzi, uno che dalle celebrazioni precoci dopo un promettente successo – Wimbledon Junior 2013 – è passato ed è rimasto scottato.
L’Italia spera che non sia così anche per Sinner, che a differenza di Quinzi o dello stesso Musetti però, si è imposto in un torneo decisamente più complicato e attendibile rispetto al tabellone di uno slam a livello juniores. Al di là della fama e della più capillare copertura televisiva di uno slam, Sinner ha portato via da Bergamo indicazioni un po’ più attendibili rispetto alle sfide tra coetanei; oltre che denari e 80 punti ATP, che lo hanno proiettato di botto al numero 324 del mondo: il migliore tra i classe 2001 e in generale la quarta forza del mondo tra coloro i quali sono nati dal 2000 in poi.
Un successo insomma, sebbene più in ombra di quelli celebrati dalle telecamere dei major, in un certo modo considerabile di maggior spessore rispetto a qualsiasi altro risultato della giovanissima racchetta azzurra nel recente passato; consapevoli – tutti quanti – di quanto la strada sia ancora tremendamente lunga e ricchissima di ostacoli, ma anche di come la via intrapresa sembri proprio essere quella giusta. In bocca al lupo.
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Yannik Sinner festeggia dopo aver vinto il torneo Faip-Perrel (Challenger Bergamo). Foto cortesia di Antonio Milesi

Credit Foto Other Agency

*Si ringrazia per la gentile concessione delle immagini il fotografo del torneo Faip-Perrel, Antonio Milesi e il collega Riccardo Bisti.
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