L'ora della rivincita

Prima Ana Ivanovic al Roland Garros, adesso Novak Djokovic agli US Open: il 2007 tennistico ha riservato alla piccola Serbia due risultati storici, due finali nei tornei dello slam. E non è finita qui perché Novak Djokovic non ha intenzione di fermarsi proprio adesso.

La marcia del 20enne di Belgrado, da molti considerato alla vigilia il più serio candidato nella parte bassa del tabellone ad affrontare Federer in finale, non ha conosciuto troppi ostacoli di fronte allo spagnolo David Ferrer, la sorpresa più grande di queste due settimane per avere fatto fuori il grande Rafael Nadal, uscito dal torneo prima del previsto come lo scorso anno contro Youzhny. Ma Ferrer oggi nulla ha potuto di fronte al maggiore talento del tennista serbo. Una partenza incerta (1-4) ha dato un minimo di equilibrio ad un primo set che poi è stato dominato dal numero tre del mondo, che ha infilato un parziale di 20 punti a 3.

Un colpo di calore, accusato dopo il terzo gioco del secondo set, gli ha fatto perdere qualche game (2-3 da 2-0), ma con lo stesso punteggio Djokovic ha condotto in porto anche la seconda partita. Nella terza è stato decisivo il break in apertura: Djokovic lo ha mantenuto non distrandosi nei propri turni di battuta; ha concluso il match con un altro break dilettandosi in discese a rete subito dopo la risposta, aggiungendovi qualche deliziosa smorzata. Segno di grande tranquillità e talento, doti che d'altra parte hanno solo i campioni. Ferrer può comunque uscire dal campo soddisfatto: la settimana prossima tornerà tra i top ten (n°8), e visto quello che ha fatto vedere a New York bisogna ammettere che se l'è proprio meritato.

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Era difficile pensare che Nikolay Davydenko potesse battere il tre volte vincitore degli US Open dopo averci perso nove volte di fila su nove confronti diretti. In effetti tutto è andato come previsto, ma il russo qualche problema allo svizzero è riuscito a crearlo. In avvio di match, per esempio, quando è andato subito in vantaggio di un break e ha fallito la palla del 4-1. O nel terzo set, nel quale ci sono stati ben sei break consecutivi e Davydenko sul 5-4 ha avuto anche a disposizione due set point. Federer ha annullato il secondo vincendo un bellissimo scambio da fondocampo, ha tenuto la battuta, e ha infilato un gran passante di diritto sul 5-5 che ha poi determinato il break decisivo. Quattro prime al dodicesimo gioco non hanno più lasciato scampo a Davydenko. Si è rivisto, insomma il solito copione. Federer ora trova in finale quel Djokovic che qualche settimana fa riuscì a sconfiggerlo all'Open del Canada. Con tutto il rispetto per Nadal, non potevamo augurarci finale più bella.