Sharapova, che disastro! Si consegna alla Sevastova e viene eliminata

Maria Sharapova dice addio agli US Open, lo Slam del suo ritorno dopo l’ultima apparizione, datata Australian Open 2016, e la squalifica per doping. Senza nulla togliere ad Anastasija Sevastova, la siberiana deve prendersela esclusivamente con se stessa: 51 errori gratuiti (contro 14) a questi livelli si pagano a caro prezzo.

Le comprensibili difficoltà affrontate con Halep e Babos, prima della vittoria relativamente agevole sulla Kenin, sembrano acqua passata in avvio di match. Il ritmo, l’intensità e la potenza di MaSha da fondocampo si confermano ingredienti in grado di rompere il muro della lettone. Il break arriva nel quarto gioco, ma la testa di serie numero 16 riapre il parziale nel settimo: colpa dei troppi alti e bassi della Sharapova che, con un ruggito dei suoi, si regala nel dodicesimo game un paio di risposte vincenti e di conseguenza il 7-5.

La Sevastova ha il merito di restare aggrappata al match e di non cambiare la sua strategia, consapevole del dispendio di energie, sia a livello fisico che nervoso, patito dall’attuale numero 146 del mondo nei 51 minuti del primo parziale. La lettone è solida e fa tutto quello che serve per mandare fuori giri la sua avversaria concedendosi anche palle corte e volée di buon livello.

Sharapova comincia a infilare una serie esagerata di errori non forzati, con il dritto non trova più il campo e in un lampo si ritrova costretta a inseguire sotto 0-3 nel terzo. L’ultimo squillo è quello del 2-3, ma da quel momento tutti i game prendono la direzione della lettone. Finisce 5-7, 6-4, 6-2 in due ore e 16 minuti e al quarto match-point Anastasija Sevastova stacca il pass per i quarti degli US Open per il secondo anno consecutivo, dove affronterà la padrona di casa Stephens (Goerges battuta in tre set). Per la 27enne, che si era ritirata nel 2013 per poi riprendere l’attività nel 2015, è una piacevole conferma.