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Colpo di scena a New York: Tsitsipas è già fuori dagli US Open, lo batte il ritrovato Rublev

Fabio Disingrini

Aggiornato 28/08/2019 alle 00:58 GMT+2

Era il big-match del giorno e non ha tradito le attese lo scontro Next Gen fra Andrey Rublev e Stefanos Tsitsipas: lo vince il russo 6-4, 6-7 (5), 7-6 (7), 7-5 in quasi 4 ore senza esclusione di colpi. Prosegue l'estate magica di Rublev dopo il successo contro Federer a Cincinnati: inversamente Tsitsipas, dopo una grande stagione rossa, esce subito dagli US Open come a Wimbledon.

Stefanos Tsitsipas

Credit Foto Getty Images

Era il big-match del giorno e non ha tradito le attese lo scontro Next Gen fra Andrey Rublev e Stefanos Tsitsipas: lo vince il russo 6-4, 6-7 (5), 7-6 (7), 7-5 in quasi 4 ore senza esclusione di colpi. Prosegue la magica estate americana di Rublev dopo il successo contro Federer a Cincinnati: inversamente Tsitsipas, reduce dalla semifinale a Melbourne e una grande stagione rossa, esce subito dagli US Open come a Wimbledon (al primo turno contro Fabbiano) ed è alla terza sconfitta consecutiva dopo Montreal e Cincinnati.
Uno Tsitsipas nervoso e sfiancato dal mal di stomaco, dai crampi alle gambe e da una stagione sì notevole sul rosso, ma in cui forse ha giocato troppo, malgrado lo spirito giovanile dei suoi ventunanni. Stravolto dall'ottimo gioco d'attacco di Andrey Rublev, che invece non s'è visto per tutto l'anno e invece eccolo qui sul cemento americano, con le sue lunghe leve ossute e gli occhi duri: una macchina di vincenti da ogni posizione del campo, tirando da fondo potentissime accelerazioni di dritto e profondi rovesci tra le righe.
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Andrey Zverev torna grande agli US Open due anni dopo i suoi primi quarti di uno slam: il russo batte Tsitsipas 6-4, 6-7 (5), 7-6 (7), 7-5.

Credit Foto Getty Images

A referto Tsitsipas ha commesso 81 errori "gratuiti", mentre Rublev non è nuovo a questi exploit a stelle e strisce visto che due edizioni fa, a vent'anni, ha centrato i quarti di finale degli US Open e oggi elimina l'ottava testa di serie: lui che aprì la Next Gen con Zverev ma oggi è numero 43 ATP. Eppure, al netto dei numerosi infortuni, merita un ranking molto più alto.
Salta subito anche la decima testa di serie di Roberto Bautista Agut: questa non è la superficie dello spagnolo, invece semifinalista a Wimbledon, ma soprattutto il kazako Kukushkin è un gran colpitore: 3-6, 6-1, 6-4, 3-6, 6-3. Poche sorprese sugli altri campi di Flushing Meadows: John Isner (14) batte Garcia-Lopez 6-3 6-4 6-4 mentre il campione 2014 Marin Cilic (22) elimina Klizan 6-3, 6-2, 7-6 e Fernando Verdasco (32) passa in 4 set con Kamke: 6-3, 3-6, 6-1, 6-2. Infine, continua l'idiosincrasia negli slam per Zverev che piega Albot con estrema fatica: servono ben cinque set al tedesco che dilapida un vantaggio di due set a zero.
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