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Jannik Sinner, un diamante grezzo brilla all'esordio degli US Open

Fabio Disingrini

Aggiornato 27/08/2019 alle 23:54 GMT+2

Una volta in più, dopo il suo debutto assoluto negli slam, abbiamo prova concreta che Jannik Sinner sarà il futuro, prossimo e vincente, del tennis italiano. Con il peso reale del diamante grezzo nel folto sottobosco dei challenger e già oggi fra i signori del tennis, l'illuminismo del diciottenne atesino è fatto di zelo, acume, intaprendenza e una lucida voglia di diventare grande.

Jannik Sinner of Italy reacts during his Men's Singles first round match against Stan Wawrinka of Switzerland during day one of the 2019 US Open

Credit Foto Getty Images

Qui New York, buongiorno Italia. L’anno è stato di Fabio Fognini vincitore del primo Masters 1000 nostrano e di Matteo Berrettini, sbocciato sull’erba dei campi estivi. L’anno che verrà sarà di Jannik Sinner che viene da una terra operosa, l’Alta Pusteria, nel magnifico scenario delle Dolomiti, dei lucenti laghi alpini, delle aquile reali.
C’è un Robinson Crusoe che, alla tenera età di trecento anni, ha vissuto molte vite e oggi vuole fare il tennista. Dai lunghi capelli rossi e lo stile sì un po’ disadorno, ma con un fascino luminoso di chi vuole scrivere il suo romanzo di formazione, perché Jannik Sinner ha quella fame vorace che nutre di vita ogni game, ogni scambio, ogni colpo venuto dalle sue corde.
Jannik Sinner e i grandi campioni del tennis all'esordio in uno Slam
Con il peso reale del diamante grezzo nel foltissimo sottobosco dei challenger e già oggi fra i signori del tennis: nei suoi primi mesi da grande, compiuti diciotto anni questo agosto, Jannik Sinner rischiara i giorni rovesciando con le sue “piccole” imprese una certa idea del mito. Non un fenomeno dell’istante da spendere subito, abbagliante e rumoroso, ma un progressista che conta i passi, balla da solo, sorride poco e coglie molto.
Allenato da un maestro del tennis come Riccardo Piatti, protetto dalle cure di Andrea Volpini che, nell'academy di Bordighera, l’ha visto trasformarsi in un giovane campione: già protagonista di un emozionante Bildungsroman, per non fargli mancare le sue radici tedesche, Sinner è il futuro molto prossimo del tennis italiano. A fine febbraio, quando ha vinto il Challenger di Bergamo, non aveva classifica. Sei mesi dopo, sotto le luci di Flushing Meadows, Jannik ha fatto il suo debutto negli slam - a 18 anni e 10 giorni, secondo nostro più giovane nell'era Open dopo Diego Nargiso - contro un campione degli US Open.
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Il debutto assoluto negli slam di Jannik Sinner è stato agli US Open con Stan Wawrinka: 6-3 7-6 4-6 6-3 lo score a favore del campione del torneo nel 2016.

Credit Foto Getty Images

American dreaming. Materia dei sogni che s’avverano, perché se poteva anche essere un risveglio di quelli bruschi, da sparring-partner di Stan Wawrinka, Sinner ha invece lottato punto a punto rimontando dei break, vincendo pure un set e perfino degli scambi contro il rovescio più famoso al mondo. Ha dato l’impressione certa di chi saprà fare cose speciali e sentito gli applausi di un pubblico grato come quello del Louis Armstrong Stadium.
L’illuminismo di Jannik Sinner è fatto di zelo, acume, lucidità, intraprendenza. L’abbiamo visto un po’ goffo nei suoi outfit davvero poco assortiti, impacciato nel firmare i suoi primi autografi e fare i selfie al Foro Italico, ma tutto cambia quando il giovane uomo impugna una racchetta coi suoi margini di crescita semplicemente immensi. E muta il suo stile oggi che, a New York, è il più famoso brand sportivo a vestirlo, sia per lo storytelling del brutto anatroccolo che già nuota nel lago dei cigni (senza offesa, altroché) o il fiuto di chi intravede in Jannik la forma pensata oltre le cose glamour e (inutilmente) social di una certa Next Gen.
Ce lo godiamo tutto celebrando, perché si deve, tutti i suoi primati. Fantastichiamo gli esordi negli slam di Andre Agassi (US Open 1986) e Roger Federer (Roland Garros 1999) che tolsero un set a Bates e un certo Pat Rafter. Contando una volta in più, dopo questa grande prova, che è una delle migliori di sempre per un diciottenne al debutto, sul futuro fenomenico di Jannik Sinner astro nascente del tennis mondiale.
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