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Toni Nadal: "Non so se Rafa andrà agli US Open, il calendario è irrealizzabile"

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Pubblicato 29/06/2020 alle 14:57 GMT+2

Il calendario sviluppato per la ripresa del tennis, dopo cinque mesi di pausa forzata a causa del Covid-19, è insostenibile. Toni Nadal, zio ed ex allenatore di Rafa, lo ha confermato ai microfoni di ESPN.

Rafael Nadal thinking at a press conference during US Open 2019

Credit Foto Getty Images

Il re della terra battuta, Rafa Nadal, ha un bel rapporto anche con New York. Il più vincente dell'ultimo decennio agli US Open è lui con ben quattro trionfi (2010, 2013, 2017 e 2019). È il detentore del titolo e la sua finale omerica contro Daniil Medvedev dell'anno scorso è ancora nella mente di tutti. E' difficile vedere il numero 2 del mondo non difendere un titolo, eppure questo potrebbe accadere quest'anno, come riporta L'Equipe.
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Il calendario sviluppato per la ripresa del tennis, dopo cinque mesi di pausa forzata a causa del Covid-19, è insostenibile. Toni Nadal, zio ed ex allenatore di Rafa, lo ha confermato ai microfoni di ESPN:
Non so se andrà agli US Open. Ne ho discusso con lui e ha dubitato della sua presenza. Mi ha parlato del calendario che mi sembra negativo perché è quasi impraticabile per giocatori esperti come lui, Djokovic o Federer

Un calendario titanico

In effetti, solo un titano potrebbe infilare in sei settimane tre Masters 1000 (Cincinnati, Madrid, Roma) e due tornei del Grande Slam (US Open e Roland Garros). Soprattutto dopo una lunga pausa in cui anche l'allenamento sarà stato complicato e senza ritmo nelle gambe. Per non parlare delle restrizioni a livello di viaggi per i Paesi che chiudono i loro confini. Come prendere in considerazione la possibilità di giocare gli US Open se l'Europa non accetta più l'arrivo di viaggiatori dagli Stati Uniti? La domanda è legittima, soprattutto se sei il miglior giocatore del mondo sul rosso. È del tutto plausibile che gli americani sceglieranno Cincinnati (trasferito a New York) e gli US Open, mentre la maggior parte dei giocatori europei opterà per Madrid, Roma e il Roland Garros.
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Il problema dei punti ATP

Il problema è l'assegnazione dei punti da parte dell'ATP. Rafael Nadal si trova di fronte a una situazione insostenibile. Dovrebbe difendere i suoi titoli agli US Open e al Roland Garros tra qualche settimana. Anche per lui, è troppo. Ma dover rinunciare alla manna dei punti che rappresentano un buon risultato in uno Slam non sembra essere sufficiente.
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"È molto bello che ci siano molti tornei, ma dobbiamo rivedere in modo eccezionale l'assegnazione dei punti, perché non sarà possibile giocare ogni settimana", spiega lo zio Toni. Con il titolo agli US Open, al Roland Garros, Roma e come finalista a Madrid, Nadal deve difendere in poco più di un mese 5360 punti (attualmente ne ha 9850). Una missione impossibile.
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Sarebbe quindi logico per lui saltare gli US Open, un torneo che sarà organizzato in condizioni molto specifiche, e concentrarsi sulla terra europea, il modo migliore per limitare i danni. Per lo Slam americano, già alle prese con il forfait di Roger Federer fino alla fine della stagione, sarebbe un altro duro colpo.
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