US Open - Medvedev o Zverev? Il più grande avversario di Djokovic verso il Grande Slam resta Djokovic
DaEurosport
Pubblicato 25/08/2021 alle 12:08 GMT+2
US OPEN - Il numero 1 del mondo va alla caccia del Grande Slam, impresa che nel panorama maschile manca da Rod Laver (1969): la delusione olimpica gli è entrata nella testa? Questa è la domanda principale perché tutto, ancora una volta, dipende da lui. I principali avversari "di campo" del serbo, invece, sono Medvedev e Zverev.
Non c'erano Federer e Nadal, Djokovic era considerato in tutto il globo il naturale favorito. E' passato un anno dagli US Open 2020 e quella strada apparentemente spianata verso il titolo per il serbo s'interruppe nella prima domenica: agli ottavi l'avversario era Carreno Busta - colui che a Tokyo privò il Djoker del bronzo - ma in quel caso il numero 1 del mondo si autoeliminò.
Il sogno e le incognite
La pallata fece il giro del mondo, al termine di un'estate complessa per Djokovic tra l'avversione per i vaccini e l'Adria Tour. Questa volta la stagione più calda si è aperta con il trionfo di Wimbledon e il tre su tre negli Slam. Le Olimpiadi sembravano la perfetta occasione per sfatare il tabù, ma in semifinale il serbo ha patito un blackout, dopo un primo set dominato, e si è arreso a Zverev. Da Tokyo e dalla finalina persa con Carreno menzionata in precedenza, il Djoker non ha più giocato per concentrarsi sull'appuntamento più atteso. Gli US Open potrebbero valere l'impresa del Grande Slam, traguardo che nel panorama maschile non viene raggiunto dal 1969 (Rod Laver).
L'incognita è legata alla condizione mentale prima ancora che fisica di Djokovic. La delusione olimpica gli è entrata nella testa? Questo si chiedono gli appassionati perché, nei match tre su cinque, se il tennista di Belgrado gioca come sa gli altri possono solo ammirarlo. Per questo il suo principale avversario resta, ancora una volta, sé stesso.
Gli avversari
Poi ci sono gli avversari di campo. Non ci saranno Federer, Nadal e Thiem e 12 degli ultimi 17 titoli vinti agli US Open. Bisogna quindi necessariamente partire dalle indicazioni dell'estate olimpica e americana. Daniil Medvedev, infatti, ha dimostrato nuovamente di essere particolarmente adatto al cemento e all'ultima parte dell'anno vincendo il 1000 di Toronto. Alexander Zverev è l'altro spauracchio. Dopo l'oro di Tokyo, il tedesco ha ottenuto il successo di Cincinnati - dove il russo si è fermato in semifinale - dominando la finale contro Rublev. Il suo cruccio restano i match tre su cinque dove non ha ancora colmato il gap con i migliori. Quale occasione migliore per far vedere la sua maturazione? Nonostante la finale persa con Thiem a New York un anno fa, il vero Zverev deve emergere ora.
Gli outsider sono Tsitsipas (due semifinali tra Canada e Ohio) e Rublev mentre Shapovalov non è ancora riemerso dalla cavalcata di Wimbledon (ko con Tiafoe a Toronto e con Paire a Cincinnati). Berrettini, rientrato dopo la finale dei Championships, è sembrato lontano dalla forma migliore contro Auger-Aliassime. Tra big server e altri italiani, è difficile pensare a qualcun altro che possa realmente impensierire Djokovic per il titolo, ma tutto dipende da lui. Il Carreno di turno può sempre essere dietro l'angolo.
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