US OPEN - Sinner-Alcaraz, a New York è una finale totale tra difesa del titolo e numero 1

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono al centro del mondo perché tutti parlano di loro, tutti li celebrano e tutti già sapevano che domenica 7 settembre si sarebbero rivisti sull’Ashe: dal centrale di Parigi allo stadio più grande del pianeta, passando per quello più famoso a Wimbledon. Tutti pensavano che avrebbero giocato un'altra finale, la loro sesta consecutiva dopo Pechino, Roma, Roland Garros, Wimbledon e Cincinnati. Perché insieme, con questo US Open, hanno vinto otto Slam consecutivi da quando Djokovic, nel 2023, s’è imposto per l'ultima volta qui a New York. Perché tutti i loro avversari, compreso Djokovic per (quasi) raggiunto limite d’età, dicono la stessa cosa dopo avergli stretto la mano: che questi due sono ingiocabili. E tutti parlano di loro come fossero una cosa sola.

"IO E JANNIK MERITIAMO DI GODERCI QUESTA NOSTRA RIVALITÀ. POSSIAMO FARE LA STORIA E A NEW YORK C'È LA FINALE CHE TUTTO IL MONDO STA ASPETTANDO" (CARLOS ALCARAZ)

A Flushing Meadows, eccezion fatta per il complesso match di Sinner con Shapovalov e per un suo medical time-out da brivido con Auger-Aliassime, questa e sensazione di duopolio è stata nettissima e a maggior ragione perché non era mai accaduto che Alcaraz giungesse in finale di uno Slam senza cedere set (nemmeno ai quarti).

Forse perché memore degli epiloghi del Roland Garros e di Wimbledon giocati con diverse ore in più nelle gambe rispetto alle fatiche "minime" di Sinner, Alcaraz ha trasformato i suoi noti momenti umorali - intrattabile per molti game, sconnesso per certi cali di tensione o voglie di strafare - in una gestione attenta dei match, anche quelli sulla carta meno ostici, ovvero spianandosi la strada nei primi game del set. Perché anche uno strepitoso corpo-atleta come Carlos, a ventidue anni, deve fare certi pensieri e così a New York, Alcaraz ha perso due turni di battuta in sei partite.

MI MANCAVA CONTINUITÀ, MA LAVORANDOCI STO ACQUISENDO COSTANZA NELLE PARTITE, EVITANDO ALTI E BASSI. FORSE QUESTO È STATO IL MIO MIGLIOR TORNEO (CARLOS ALCARAZ)

Dalla parte di Sinner, se a Wimbledon con Dimitrov (infortunatosi al braccio) aveva rischiato una clamorosa eliminazione, a New York non è mai successo, nemmeno quando in giornata no con Shapovalov s’è ritrovato 0-3 nel terzo set dopo aver perso il primo. Per il resto, sconfessato un infortunio fisico in semifinale con Auger-Aliassime, il suo torneo è stato un avvicinamento agonistico alla finale con Alcaraz. 

"NON C'È NULLA DI SERIO AGLI ADDOMINALI, ANZI SONO RIUSCITO A SERVIRE PIÙ FORTE DOPO IL MEDICAL TIME-OUT. NON CI SONO SCUSE, DOMENICA SARÀ SPECIALE, DI NUOVO UNA BELLISSIMA FINALE E VEDIAMO COSA SUCCEDERÀ" (JANNIK SINNER)

Quel che cambia è invece la percezione che se prima del Roland Garros potessero spartirsi i regni, con Sinner trionfatore oltreoceano e Alcaraz sovrano del vecchio continente, oggi invece sappiamo che la loro guerra sportiva sarà mondiale e per sempre contaminata dalle reciproche mire di conquista. Per esempio, Jannik ha avuto match-point nella finale di Parigi più bella di sempre, ma specialmente ha battuto Alcaraz in finale a Wimbledon. E a New York Carlos avrà la chance di deporre Sinner che ha vinto gli ultimi 3 Slam su cemento, visto che allo US Open l’ha già battuto, ma erano giovani… E a Cincinnati ha vinto, ma Jannik s’è ritirato.

 

Più specifico, Alcaraz ha vinto a Flushing Meadows il primo dei suoi cinque Slam, ma su questa superficie Sinner è imbattuto da tre fra Melbourne e New York. Nel dettaglio, dei loro 14 precedenti, ne hanno giocati 8 su cemento e "come sempre" Jannik rincorre, con 6 successi spagnoli, dal loro primissimo confronto a Bercy (unico indoor) alle ultime tre partite a Cincinnati, Pechino e Indian Wells (2 le vittorie di Sinner a Pechino e Miami).

 

Questo 2025 sta significando molto per il tennis perché al Roland Garros, per la prima volta, Jannik e Carlos si sono sfidati in una finale Slam, una finale all’origine del mito, e da lì gli epiloghi negli Slam non sono più cambiati. Così quello di Wimbledon lo chiamammo la finale sovrana, cronaca di un presente fenomenico in cui Djokovic non è più previsto. Storia di una rivalità corrente, espressiva, permanente e già esemplare. Solo loro. Sempre loro. Sempre, fortissimamente loro, passato prossimo, presente vivissimo e futuro anteriore di un tennis estremamente condiviso. Oggi che si contenderanno anche la vetta della classifica mondiale, sarà una finale totale.

 

Il torneo di New York sarà trasmesso in Italia da SuperTennis Tv (canale 64 del digitale terrestre e via satellite sul canale 212) e sulla piattaforma OTT SupertenniX (gratuita per i tesserati FITP, 1,99 euro/mese per i non tesserati). Ogni giorno saranno trasmessi live gli incontri in programma su un massimo di nove campi. Attraverso la piattaforma multichannel SuperTennis Plus (per i possessori di smart tv di nuova generazione), gli appassionati potranno seguire live altri quattro match oltre a quello in diretta sul canale in quel momento. Sky. Puoi vedere gli US Open 2025 su un canale interamente dedicato al tennis: Sky Sport Tennis, al 203 della lineup dei canali sport. Dal 24 agosto potrai seguire i match più importanti in diretta con studi dedicati, approfondimenti e speciali per restare sempre aggiornato. Inoltre, grazie all'app Sky Go, puoi vedere lo Slam statunitense anche in streaming su dispositivi mobili, quando vuoi e dove vuoi.

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Ogni giorno, prima dell'inizio dei match, quindi intorno alle 14.00 ore italiane circa, appuntamento con "Schiaffo al Volo" il format italiano dedicato al tennis condotto da Jacopo Lo Monaco e Simone Eterno. Come già successo per l'Australian Open, per il Roland Garros e Wimbledon, "Schiaffo" vi farà compagnia tutti i giorni: dal 25 agosto fino alla finalissima di domenica 7 settembre. Potrete ascoltare ogni puntata LIVE sul nuovo canale Youtube Eurosport Italia. Poi, come sempre, la puntata sarà disponibile anche in versione Podcast sulla vostra piattaforma audio streaming preferita.

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