Federer supera Harris e la paura: 3 set a 1, lo svizzero avanza al 2° turno

Accigliato e severo con se stesso, Roger Federer parla a caldo dopo la vittoria su Lloyd Harris con il fastidio di chi non aveva messo in preventivo un contrattempo. In 28 minuti il primo set finisce, infatti, nelle mani del sudafricano e per lo svizzero si palesano le streghe dell'eliminazione di un anno fa ai quarti, contro un sudafricano ben più rodato e quotato come Kevin Anderson.

Il primo turno diventa così motivo d'interesse – come se ce ne fosse bisogno quando scende in campo l'otto volte campione – con Federer che, contratto e bloccato, vede di fronte a sé un ragazzo di 22 anni che gioca senza paura: i fondamentali per giocare sull'erba, servizio e dritto, non mancano ad Harris che fa così un assist agli amanti delle statistiche: il vincitore di 20 Slam non perdeva il primo set giocato a Wimbledon dal 2010 quando batté Falla 5-7 4-6 6-4 7-6 6-0. È solo la quinta volta in carriera che il basilese cede il primo set al primo turno ai Championships. Era accaduto anche nel 1999 (Novak), 2000 (Kafelnikov) e 2002 (Ancic), ma ancora non era iniziata l'era Federer.

L'otto volte campione diventa più aggressivo in risposta nel secondo parziale e i muscoli si sciolgono: con questi anche la testa e il rovescio lungolinea, spesso misura e termometro del suo tennis. Harris, come sui piatti di una bilancia, inizia a sbagliare e a perdere fiducia fino a essere ribaltato. Federer accorcia gli scambi, estrae dal cilindro pregevoli soluzioni balistiche e lascia le briciole al sudafricano con la consueta sapiente copertura della rete: il match finisce 3-6 6-1 6-2 6-2 in un'ora e 50 minuti e al secondo turno ad attendere re Roger c'è il britannico classe 1998 Jay Clarke. Nessun uomo ha mai disputato 21 edizioni consecutive di Wimbledon: dal 1999 al 2019, la storia di Roger Federer sull'erba degli eletti può proseguire.

È una sorpresa ma fino a un certo punto l’eliminazione di Dominic Thiem. Sam Querrey, semifinalista su questi campi nel 2017, fa saltare la testa di serie numero 5, l’unico tennista della Top 10 mondiale ad avere un record negativo ai Championships (cinque vittorie e sei sconfitte).

È così che per il terzo anno di fila il finalista del Roland Garros viene silurato a Wimbledon (Wawrinka nel 2017 e lo stesso Thiem nel 2018). Il big server Querrey può dunque festeggiare insieme a Cilic e Isner, altri specialisti di questa superficie.

Passano anche Nishikori, Rublev, Tsonga, Fritz (tre set a zero a quel che resta di Berdych) e Berankis che umilia sempre tre set a zero il canadese Shapovalov. Un'altra delusione che apre la crisi del classe 1999.