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L'Olimpia Milano ora lotta contro la storia: si può evitare la striscia perdente record nell'Inferno di Belgrado?

Daniele Fantini

Aggiornato 14/12/2022 alle 12:06 GMT+1

BASKET, EUROLEGA - Una sconfitta nella trasferta di Belgrado di giovedì sera porterebbe l'EA7 Emporio Armani Milano a uguagliare il record negativo di 10 sconfitte consecutive già vissuto nel terribile anno di coach Jasmin Repesa. La Stella Rossa, resuscitata dall'arrivo di Dusko Ivanovic, è la squadra più calda del momento, tornata in auge con 6 successi consecutivi.

Nicolò Melli, EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

Poco meno di due anni fa, la trasferta di Belgrado valeva la qualificazione ai playoff, poi trasformata nello storico ritorno alle Final Four di Colonia. Oggi, a 21 mesi di distanza da quella partita, Milano si ritrova nuovamente a fare i conti con la storia. Per non rientrarci dalla parte sbagliata. Perché un'altra sconfitta andrebbe ad eguagliare il record negativo di 10 ko consecutivi sofferto nel 2016-17 dall'Olimpia di coach Jasmin Repesa nella prima stagione di Eurolega a girone unico.
Erano altri tempi, altra squadra, altro budget, altra filosofia, altri obiettivi. Imparagonabili con quelli dell'Armani di oggi. Ma il cammino fu sinistramente molto simile. Un grande inizio, con due successi esterni a Istanbul e al Pireo, poi sfociato in un crollo drammatico di gioco, chimica, amalgama e risultati. Milano finì la stagione all'ultimo posto (8-22), la stessa posizione occupata anche oggi. Ma se arrivare ultimi nel 2017 era già inaccettabile per una squadra protagonista ai playoff soltanto un paio di stagioni prima, quest'anno lo è in maniera ancor più indiscutibile. Per il passato recente di successi, per la nuova filosofia e gestione societaria, per l'enorme budget investito nella costruzione di quello che è stato etichettato come il roster più forte di sempre.
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Devon Hall marcato da Lorenzo Brown nella partita tra EA7 Emporio Armani Milano e Maccabi Playtika Tel Aviv, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

Eppure, la sconfitta con il Maccabi è stata un copia-e-incolla delle precedenti. Così uguale che anche scriverne è ormai un'operazione meccanica, con gli stessi temi negativi descritti da settimane. Il break fatale incassato nel secondo tempo è ormai una costante. Come la scomparsa di ogni sembianza di gioco e sistema nei momenti cruciali della partita. La differenza rispetto alle fasi di approccio è ancor più marcata. Mentre Milano gioca, o giochicchia, quando i possessi non contano, dando anche l'impressione/illusione di poter cambiare volto e trovare quella vittoria che darebbe morale e fiducia, torna poi ad avvinghiarsi malamente su se stessa di fronte alla prima difficoltà. E basta poco, un paio di gocce di pioggia, per scatenare uno tsunami.
Mentre la Stella Rossa del 2021 fu, suo malgrado, la Cenerentola del girone (ma comunque in grado di battere Milano al Forum a inizio stagione), la squadra che l'Olimpia affronterà giovedì sera è la più calda dell'intera Lega. L'arrivo di coach Dusko Ivanovic ha generato un cambio di mentalità e atteggiamento totale, trasformando una squadra sbandata (1-6 nelle prime 7 gare) in una grande outsider nella corsa playoff. Lo ha fatto con i suoi allenamenti sfiancanti, con ore e ore trascorse in palestra, tanto odiati dai giocatori quanto però poi efficaci per dare risultati immediati sul campo. Certo, probabilmente non è un sistema sostenibile sul lungo periodo, come dimostrato dall'incapacità dello stesso Ivanovic di mantenere un progetto ad alto livello nel corso degli anni, ma l'efficacia-lampo è assicurata, come conferma il lavoro svolto a Baskonia anche col nostro Achille Polonara.
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Nemanja Nedovic e Ben Bentil, Stella Rossa Belgrado, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

La Stella Rossa oggi è nona con un record positivo (7-6), una striscia aperta di 6 vittorie, cinque successi consecutivi in casa (una sola sconfitta all'esordio), una media di 73.3 punti subiti nelle ultime 6 partite e una spiccata capacità di gestire e aggiudicarsi i finali in volata punto-a-punto, materiale cui l'Olimpia è invece molto allergica. Oggi la Stella Rossa è una squadra profonda, con qualità fisica e tecnica, ispirata dal genio argentino di Luca Vildoza in regia (14.4 punti, 4.0 assist), una novità per un club tradizionalmente refrattario al basket sudamericano (ma non certo per Dusko Ivanovic) e soprattutto alimentata dal revanchismo di due grandi ex avvelenati. Nemanja Nedovic è il secondo miglior marcatore (14.1). Mentre Ben Bentil, forse scaricato con eccessiva fretta da Milano in estate, si è ritagliato una nicchia per produrre il suo miglior basket di sempre in Europa (career-high di 11.0 punti e 4.7 rimbalzi). L'Olimpia è chiaramente avvisata. Giocare un'altra partita in fotocopia delle ultime equivarrà alla decima sconfitta e l'ingresso nella storia dalla parte sbagliata.
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