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Basket NBA: Chris Paul uomo mercato, Bucks, Lakers e 76ers lo vogliono

Davide Fumagalli

Pubblicato 30/10/2020 alle 15:50 GMT+1

Il 35enne playmaker è reduce da una stagione stellare con gli Oklahoma City Thunder ed è il giocatore più "chiacchierato" tra quelli che potrebbero cambiare maglia. Milwaukee e Philadelphia sognano di averlo per dare l'assalto al titolo, anche LeBron James spera di averlo finalmente al fianco: non sarà facile però imbastire uno scambio visto il suo contratto da 85 milioni di dollari in 2 anni.

Chris Paul, focus NBA

Credit Foto Getty Images

In attesa di capire quando inizierà la regular season NBA 2020-21 e di quando si aprirà ufficialmente il mercato dei free agent, a scatenarsi sono soprattutto i rumors, le voci, e il nome più chiacchierato è quello di Chris Paul. Il 35enne playmaker del North Carolina è reduce da una stagione stellare con gli Oklahoma City Thunder, è stato convocato per l'All Star Game ed è stato inserito nel secondo quintetto All-NBA, ed è stato leader e trascinatore di un gruppo che non era atteso certamente ad arrivare fino ai playoff, riuscendo a portare a gara 7 gli Houston Rockets di James Harden nel primo turno.
L'eliminazione non ha tolto nulla alla clamorosa annata di CP3 che in 70 partite ha vaggiato alle medie di 17.6 punti, 5 rimbalzi, 6.7 assist e 1.6 recuperi col 36% da tre e il 90% ai liberi, e si è confermato un assoluto leader, un giocatore dal carisma unico capace di elevare le qualità dei compagni, tra cui Danilo Gallinari, il tedesco Dennis Schroeder e il giovane Shai Gilgeous-Alexander. Soprattutto Paul ha riscattato due stagioni con alti e bassi agli Houston Rockets dove al fianco di James Harden non è riuscito ad incidere come avrebbe potuto e forse voluto, anche per i tanti infortuni.
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Chris Paul e Danilo Gallinari - Oklahoma City Thunder 2020

Credit Foto Getty Images

Ora, a 35 anni e con un'annata del genere che lo ha rilanciato, CP3 confida in un trasferimento in una "contender" per dare l'agognato assalto al titolo NBA, la ciliegina di una carriera comunque eccezionale. Diverse squadre lo vogliono, su tutte Milwaukee Bucks e Philaldelphia 76ers che cercano un giocatore di quel profilo per fare il salto di qualità definitivo, ma anche i Lakers dell'amico LeBron James potrebbero provarci, senza scordare i New York Knicks. Altrettanto certo è che non sarà facile strapparlo agli Oklahoma City Thunder, non tanto per la volontà di OKC di trattenerlo, quanto per il contratto enorme di Paul che nei prossimi 2 anni guadagnerà qualcosa come 85 milioni di dollari!

Chris Paul ai Bucks

Sulla carta è la trade più logica perchè Milwaukee ha bisogno di un giocatore della leadership e del talento di Chris Paul da mettere al fianco del due volte MVP Giannis Antetokounmpo (non è un caso che i Bucks stiano anche pensando a Victor Oladipo dei Pacers o a Kyle Lowry dei Raptors, ndr). Dopo aver ceduto Brogdon, i Bucks hanno perso l'unico playmaker con personalità, capacità di creare dal palleggio e fungere da regista difensivo, doti che CP3 esalta alla massima potenza. Per due anni di fila Milwaukee ha dominato la regular season ma poi si è sciolta ai playoff, soprattutto la proprietà deve dare un segnale a Giannis di voler investire per vincere: va ricordato che il greco sarà free agent nell'estate 2021 e potrebbe lasciare il Wisconsin. Per pareggiare il contratto di Paul serve un pacchetto con certamente Bledsoe e uno tra Brook Lopez e George Hill, un giovane tra DiVincenzo e Wilson, e una o due scelte future.
  • A Milwaukee: Paul (41.3 milioni $)
  • A Oklahoma City: Bledsoe (16.8), Hill (9.5), Ilyasova (7), DiVincenzo (3), prima scelta 2021 / Bledsoe (16.8), B. Lopez (12.6), Ilyasova (7), Wilson (4.5), prima scelta 2021

Chris Paul ai 76ers

L'arrivo di Daryl Morey come presidente potrebbe escludere la pista Philadelphia 76ers, dato che Morey è colui che ha scambiato per portare Paul a Houston, però CP3 sembra proprio il giocatore perfetto da inserire nel sistema e poi è arrivato pure Doc Rivers, il coach che lo ha allenato per tanti anni ai Clippers. Vero che c'è già un "playmaker" come Ben Simmons, però Paul potrebbe anche accoppiarsi con l'australiano e comporre un asse terrificante con Joel Embiid, uno dei migliori centri della NBA, senza contare che Phila diventerebbe una difesa ancora più forte di quanto già non sia. Mettere in piedi uno scambio non sembra però facile, dato che i 76ers hanno una situazione salariale poco flessibile, a meno che non decidano di privarsi proprio di Simmons, ipotesi non impossibile da piuttosto difficile. I 76ers proveranno a inserire uno tra Al Horford e Tobias Harris, 27 milioni l'anno il primo, 34 il secondo, poi un paio di giovani come Thybulle e Zhaire Smith, e un paio di scelte future; altrimenti bisognerebbe coinvolgere una terza squadra, tipo Sacramento, per far quadrare i conti a livello salariale e non, ad esempio mandando Buddy Hield a OKC (i Kings avrebbero così i soldi per trattenere Bogdan Bogdanovic).
  • A Philadelphia: Paul (41.3 milioni $)
  • A Oklahoma City: Harris (34.3), Smith (3.2), Thybulle (2.7), prima scelta 2021 / Horford (27.5), Richardson (10.8), Smith (3.2), seconda scelta 2020
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  • A Philadelphia: Paul (41.3 milioni $)
  • A Oklahoma City: Hield (24.4), Scott (5), Smith (3.2)
  • A Sacramento: Horford (27.5), prima scelta 2020 (76ers via OKC)

Chris Paul ai Lakers

Questa è la pista più fantasiosa e meno ipotizzabile sulla carta, però Chris Paul non ha mai nascosto il desiderio di giocare al fianco dell'amico fraterno LeBron James e inoltre non è un mistero dopo che 3 anni fra Texas e Oklahoma vorrebbe rientrare a Los Angeles, la città che considera la sua base. I gialloviola sono i campioni in carica ma sanno che servirà un miglioramento per riproporsi come candidati al titolo e riconfermarsi nel 2021: CP3 sarebbe perfetto da inserire nel roster di Frank Vogel, un plus rispetto ad esempio a Rajon Rondo che comunque male non ha fatto, in particolare nei playoff. Di sicuro LeBron e i Lakers ci proveranno, vederli assieme con Anthony Davis è una prospettiva ben più che interessante, il problema è che i gialloviola non hanno nulla di interessante da dare in cambio ai Thunder, sia in termini di talento, sia di salari: i Lakers dovrebbero mettere assieme almeno 33 milioni di dollari di contratti da mandare ai Thunder e al momento ci sono soltanto Danny Green e Kyle Kuzma da scambiare, dato che i vari McGee, Bradley e Cadlwell-Pope hanno la facoltà di uscire dall'attuale accordo. Per la cronaca va detto che Chris Paul fu vicino ai Lakers già nel 2011 e lo scambio con Hornets e Rockers era sostanzialmente fatto: fu l'allora commisioner David Stern, all'epoca anche proprietario ad interim di New Orleans, a far saltare tutto e ad indirizzare CP3 verso i Clippers e non verso i gialloviola di Kobe Bryant.
  • A Los Angeles: Paul (41.3 milioni $)
  • A Oklahoma City: Green (15.3), Kuzma (3.5), Bradley (5), McGee (4.2), prima scelta 2020, prima scelta 2022
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Chris Paul e Lebron James

Credit Foto Getty Images

L'alternativa Knicks o restare ai Thunder

Come in tutte le voci di mercato NBA che si rispettino, è venuto fuori anche il nome dei New York Knicks. Da anni i Knicks sono ai margini della Lega, una "barzelletta", e una città come New York merita di tornare in auge prima possibile: l'arrivo di un giocatore del carisma di Chris Paul riporterebbe vigore e speranza a tutto l'ambiente, tra l'altro i Knicks avrebbero giovani e scelte da dare in cambio ai Thunder, oltre allo spazio salariale per facilitare la trade. Ma la domanda è: Paul, a 35 anni e con l'obiettivo chiaro di vincere un titolo, cosa va a fare a New York?
Infine non va scartata la permanenza in Oklahoma perchè, come abbiamo anticipato, è tutt'altro che semplice muovere quel contratto senza che qualcuno rinunci a qualcosa. La volontà, sia di Paul, sia dei Thunder, è quella di separarsi perchè CP3 ha ottenuto il suo obiettivo che era quello di rilanciarsi e dimostrare a tutti di essere ancora un giocatore che sposta gli equilibri, e perchè Sam Presti, il plenipotenziario di OKC, sa che deve capitalizzare la stagione di Paul provando a prendere in cambio il massimo possibile per dare inizio alla ricostruzione dei Thunder, anche per non rischiare di avere in casa un giocatore di 35 anni, con un contratto enorme, che con ogni probabilità non avrà più la stessa voglia, le stesse motivazioni e lo stesso ambiente con poche pressioni e aspettative che aveva nell'autunno 2019.
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