Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

NBA, ranking ripartenza: Bucks davanti a Clippers e Lakers

Davide Fumagalli

Aggiornato 30/07/2020 alle 11:32 GMT+2

Nel campus di "Disney World" a Orlando sono 22 le squadre che vanno a caccia dei playoff: Milwaukee e le angelene davanti a tutti, Toronto è campione in carica e potrebbe scombinare i piani di tutti. Grande attenzione anche su Boston, Philadelphia, Houston e New Orleans, mentre non hanno speranze le varie Washington, Brooklyn, Phoenix e San Antonio.

Giannis Antetokounmpo #34 of the Milwaukee Bucks and LeBron James #23 of the Los Angeles Lakers hug following a game at Fiserv Forum on December 19, 2019

Credit Foto Getty Images

1 - Milwaukee Bucks (53-12)

A Est possono "farsi del male da soli", poi eventualmente in finale se la giocano. I Bucks sono stati uno schiacciasassi in regular season, hanno perso qualche "big match" ma quello che conta sono i playoff, anche per certificare il lavoro degli ultimi due anni di Mike Budenholzer e del suo staff (di gran lunga la miglior difesa della Lega). Giannis Antetokounmpo è l'MVP e dovrebbe rivincere il premio, il suo status è ormai acclarato: chi dovrà fare la differenza sono i compagni, quelli che lo hanno per certi versi "tradito" nei playoff 2019 contro i Raptors. I vari Middleton, Bledsoe (è reduce dal Covid), Brook Lopez e compagnia dovranno punire sistematicamente i raddoppi di marcatura sul greco per portare Milwaukee in paradiso. Non andare alle Finals sarebbe un fallimento e potrebbe compromettere il futuro visto che Giannis nel 2021 sarà free agent.

2 - Los Angeles Clippers (44-20)

La vera candidata alle Finals per l'Ovest sembrano essere i Clippers di Doc Rivers e Jerry West. In stagione sono andati a sprazzi, hanno utilizzato col contagocce le stelle Kawhi Leonard e Paul George, ma il loro potenziale è superiore ai Lakers, per la lunghezza del roster e la quantità di alternative, con Lou Williams e Montrezl Harrell in primis. Hanno poi aggiunto Marcus Morris, Reggie Jackson e Joakim Noah, sono davvero coperti in ogni ruolo e non temono qualche stop dell'ultimo minuto (Beverley e Harrell sono usciti dalla bolla per motivi familiari). Possono perdere qualche gara, certo, ma su una serie a 7 partite sembrano davvero i più forti di tutti. E poi Kawhi ha già dimostrato di essere uno dei giocatori più decisivi di questo millennio.
picture

Kawhi Leonard #2 of the Los Angeles Clippers holds the ball during the Toronto Raptors vs Los Angeles Clippers NBA regular season game at Scotiabank Arena on December 11, 2019

Credit Foto Getty Images

3 - Los Angeles Lakers (49-14)

Le vittorie poco prima dello stop contro Bucks e Clippers hanno aumentato la fiducia dei gialloviola, primi a Ovest e destinati a confermare la posizione. La presenze di LeBron James e Anthony Davis, candidati a MVP e a difensore dell'anno rispettivamente, autorizza sogni di titoli, idem per l'ottimo lavoro di coach Frank Vogel, bel oltre le aspettative. Qualche incognita però c'è, su tutte le assenze di Avery Bradley, il miglior difensore fra le guardie, e di Rajon Rondo, l'unico vero playmaker del roster e grande leader dello spogliatoio. Gli innesti di Dion Waiter e JR Smith sono vere e proprie scommesse, due "cavalli pazzi" che LeBron conosce bene ma sono abbastanza inaffidabili: sono però all'ultima spiaggia e questa motivazione potrebbe spingerli a dare il massimo per portare il "Re" all'anello.

4 - Toronto Raptors (46-18)

L'addio di Kawhi Leonard la scorsa estate ha tolto qualsiasi pressione ai Raptors che però restano i campioni in carica e si presentano a Orlando probabilmente con la forma migliore di tutti. Avevano vinto 4 gare di fila prima dello stop, possono vantare un gruppo coeso con leader naturali come Lowry, Ibaka e Marc Gasol, e giocatori in crescita continua come Siakam (quasi 24 punti di media), VanVleet e Powell, già protagonisti nei playoff 2019. Sanno come si fa, coach Nick Nurse e il suo staff con anche Sergio Scariolo lavorano benissimo grazie ad un'impostazione con difesa aggressiva sul perimetro e tanto contropiede, e sono pronti a tornare alle Finals, magari con un altro sgambetto ai Bucks di Giannis.

5 - Boston Celtics (43-21)

I Celtics sono da anni ad un passo dal definitivo salto ma non ci riescono mai: anche ad Orlando sembrano destinati a fermarsi prima delle Finals, al netto di un Tatum che prima dello stop viaggiava su livelli irreali (quasi 24 punti di media), e di un Jaylen Brown sempre più convincente. La presenza di Brad Stevens resta una garanzia ma un reparto lunghi non certo clamoroso, la forma altalenante di Gordon Hayward e soprattutto i problemi alle ginocchia di Kemba Walker, il vero ago della bilancia, non fanno ben sperare i tifosi di Boston, anche se hanno ancora il margine per conquistare il secondo posto alle spalle di Milwaukee.
picture

Jayson Tatum e LeBron James

Credit Foto Getty Images

6 - Houston Rockets (40-24)

Lente d'ingrandimento sui Rockets, senza dubbio. I texani sono andati "all-in" con la cessione di Capela e l'impostazione di una squadra senza centri, dove i duttili Tucker, House e Covington sono chiamati ad un lavoro molto importante: è la scommessa di coach Mike D'Antoni, in scadenza di contratto, che si gioca il futuro. Se lo gioca anche James Harden, il "Barba" che viaggia su numeri mostruosi (oltre 34 punti di media) ma che è atteso ad una prova da leader e ad un viaggio fino alle Finals. Al suo fianco ci sarà Russell Westbrook che pare recuperato dal Covid e pronto a devastare i ferri di Disney World. I Rockets possono tutto, vincere o uscire subito, "boom or bust" come dicono in America.

7 - Philadelphia 76ers (39-26)

La squadra più enigmatica, almeno a Est. A inizio stagione i 76ers erano una seria candidata al titolo, poi durante la stagione hanno perso quota, per le difficoltà nell'inserire Horford nei meccanismi, un gioco poco efficace, l'infortunio di Simmons e la grande difficoltà in trasferta (10-24, 29-2 in casa, la migliore). Il talento però resta notevole, Joel Embiid in primis, Simmons pare recuperato dai problemi alla schiena e quindi la candidatura dei 76ers torna d'attualità, soprattutto in vista dei playoff dove già lo scorso anno fecero molto bene prima di essere "stoppati" dai Raptors di Kawhi Leonard.

8 - Denver Nuggets (43-22)

Si inizia e si finisce con un nome: Nikola Jokic. Il centro serbo, una superstar ormai affermata, ha preso il Coronavirus in Serbia ed è trnato negli USA con 18 chili in meno, irriconoscibile, ma coach Malone ha detto che il "Joker" è nella miglior forma della carriera. Denver è una squadra profonda e attrezzata in ogni ruolo, Millsap è il veterano di riferimento mentre Jamaal Murray è il giocatore atteso all'ultimo grande salto. I Nuggets possono anche puntare alla finale dell'Ovest se gli incroci sono favorevoli.
picture

Nikola Jokic post e pre Covid

Credit Foto Getty Images

9 - Miami Heat (41-24)

Gli Heat sono un altro capolavoro, quello di coach Spoelstra e del presidente Pat Riley. Attorno al talento e al carisma di Jimmy Butler sono cresciuti un po' tutti, dal centro Adebayo (candidato a più migliorato dell'anno) alle guardie Nunn e Robinson (45% da tre), passando per i lunghi Leonard e Derrick Jones Jr., il re dell'ultima gara di schiacciate. Senza dimenticare l'impatto del rookie Herro e la ritrovata vena di Goran Dragic in uscita dalla panchina. Se Adebayo ha recuperato dal Covid, a Est possono battere praticamente tutti fino ai Bucks.

10 - Dallas Mavericks (40-27)

La coppia formata da Luka Doncic e Kristaps Porzingis sono una delle cose più interessanti in assoluto. Lo sloveno viaggia a cifre da MVP pur essendo solo al secondo anno, il lettone è sulla via del recupero completo ed è un "unicorno" vero, per cui Dallas ha una potenza di fuoco invidiabile (unica con più di 1000 triple segnate). Molto bene in attacco, più incerti in difesa vista la mancanza di specialisti sia sul perimetro (a parte Finney-Smith), sia in area, dove peseranno le assenze di Cauley-Stein e Powell.

11 - Oklahoma City Thunder (40-24)

L'altra grande sorpresa della stagione visto che i vari Paul, Gallinari e Schroeder dovevano essere giocatori "di passaggio" e invece coach Billy Donovan ha costruito un sistema efficacissimo, confermato anche dalle statistiche. I Thunder sono andati ben oltre le più rosee previsioni, hanno giocatori carismatici oltre che di talento, sono un gruppo coeso: dovessero ritrovare quel ritmo e quell'entusiasmo, potrebbero far saltare il banco, a maggior ragione contro un avversario con meno sicurezze (Jazz? Rockets?).
picture

Marco Belinelli e Danilo Gallinari - 2019

Credit Foto Getty Images

12 - Utah Jazz (41-23)

Una delle squadre più attese a Disney World perchè come tutti ricorderanno, fu proprio il centro dei Jazz Rudy Gobert con la sua positività a far chiudere di fatto la NBA. Proprio la salute del francese è una delle incognite, come anche il rapporto con la stellina Donovan Mitchell, subito molto contrariato per l'atteggiamento del compagno e la superficialità con cui trattò il virus. In aggiunta ci sono l'assenza di Bojan Bogdanovic, una bocca da fuoco vera e propria, e un Mike Conley mai davvero inserito nei meccanismi. La squadra di coach Snyder potrebbe sorprendere, in positivo ma anche in negativo.

13 - Indiana Pacers (39-26)

Le incognite non mancano nemmeno a Indy vista l'assenza di Lamb, il recupero dal Covid di Brogdon, l'ultimo infortunio di Sabonis e lo status di Oladipo, che prima non era disposto a rientrare mentre ora pare destinato a scendere sul parquet. Hanno certamente il talento e l'organizzazione per impensierire chiunque a Est, anche se l'assenza del lituano e le altre incognite li privano dei sogni di poter guardare concretamente al secondo turno.

14 - Memphis Grizzlies (32-33)

Sono stati la grande sorpresa della regular season andando oltre ogni aspettativa con una squadra giovanissima, con un coach al primo anno come Taylor Jenkins e con un talento destinato a diventare una stella come Ja Morant. Il vantaggio sulle rivali non è rassicurante, c'è lo spettro del "play-in" e i dubbi sul tornare in campo con una buona dose di pressione. Dovessero difendere l'ottavo posto farebbero un vero capolavoro.

15 - New Orleans Pelicans (28-36)

Sono una delle squadre più attese, basta un nome: Zion Williamson. Dal suo rientro i Pelicans hanno avuto un record di 10-9, numeri strabilianti e sono tornati in corsa per i playoff: bisogna aggiungere l'esplosione di Ingram, alla crescita di Ball e alle ottime cose dei veterani Favors, Holiday e Redick, senza dimenticare il buon impatto di Nik Melli. Tutto ruota attorno a quanto potrà giocare Zion e se riusciranno a ritrovare quel feeling che avevano prima dello stop: Adam Silver e le TV tifano a mani basse per una serie playoff contro LeBron e i Lakers.
picture

Zion Williamson, New Orleans Pelicans 2019-20

Credit Foto Getty Images

16 - Orlando Magic (30-35)

Hanno il vantaggio di giocare quasi in casa, non hanno assenze di valore e possono contare su un nucleo ormai oliato. Nik Vucevic e compagni faranno certamente i playoff, possono scalare una posizione superando i Nets ma non andranno oltre il settimo posto a Est, che significa pescare i Raptors. Hanno ritrovato un Mo Bamba ingrossato e motivato, ma i destini di Orlando passano dal centro montenegrino e dai punti di Fournier, Gordon e Ross.

17 - Portland Trail Blazers (29-37)

I Blazers sono una serissima candidata a strappare l'ottavo posto a Memphis. Perchè hanno una superstar vera come Damian Lillard, un secondo violino come McCollum e l'esperienza di Carmelo Anthony, arrivato molto asciutto a Orlando. I dubbi però restano perchè non hanno mai trovato la chimica, sono senza Ariza, unica vera ala piccola del roster, e i rientranti Nurkic e Collins aumentano le incognite al netto del loro valore, soprattutto quello del centro bosniaco, infortunatosi 16 mesi fa.

18 - Sacramento Kings (28-36)

I Kings erano lanciati prima dello stop, con 7 vinte delle ultime 10, ma arrivano a Disney World pieni di dubbi. Fox ha un problema alla caviglia e rischia di saltare qualche gara, Bagley non rientrerà per un infortunio al piede, altri giocatori chiave come Barnes e Hield hanno avuto il Covid e bisognerà capire come torneranno, senza dimenticare che Bogdan Bogdanovic sarà free agent e il suo futuro è in dubbio.
picture

Bogdan Bogdanovic (Sacramento Kings)

Credit Foto Getty Images

19 - San Antonio Spurs (27-36)

Hanno l'esperienza di Gregg Popovich ma a Disney World molto probabilmente finirà la striscia di 22 apparizioni consecutive ai playoff degli Spurs. L'assenza di un faro offensivo come LaMarcus Aldridge peserà tantissimo, resta DeRozan ma potrebbe essere più opportuno dare minuti ai giovani come Murray, Walker, White e Poeltl. Saranno anche le ultime partite di Marco Belinelli con la casacca neroargento: sarà free agent.

20 - Phoenix Suns (26-39)

I Suns saranno invece al completo, con le star Booker e Ayton, e l'esperienza degli europei Rubio e Saric. Le 8 gare di Orlando non serviranno a conquistare i playoff, però sarà un momento per fare esperienza in vista dell'anno prossimo dove Phoenix non potrà più sbagliare: in questa prima stagione coach Monty Williams e il suo staff, con anche l'italiano Riccardo Fois, hanno fatto intravedere segnali incoraggianti.

21 - Brooklyn Nets (30-34)

Praticamente si presenteranno con una squadra nuova, date le assenza per vari motivi di Durant, Irving, Jordan, Prince, Chandler e Dinwiddie. I playoff sono comunque assicurati, le gare di Orlando saranno un buon banco di prova per coach Jacque Vaughn, che proverà a farsi confermare per l'anno prossimo, e per i giovani come Allen, LeVert e Kurucs. Occhio a Jamal Crawford, 40 anni che avrà l'ultima vera chance NBA.

22 - Washington Wizards (24-40)

Invitati a Orlando con un po' di sorpresa, si presentano senza le stelle John Wall e Bradley Beal, e senza Davis Bertans, il tiratore lettone che ha preferito rinunciare per non rischiare infortuni in vista della free agency dove promette di essere un pezzo pregiato. Gli Wizards sono distanti 5.5 gare dall'ottavo posto, i playoff sono "off limits": ci sarà spazio per i giovani come Troy Brown e Rui Hachimura.
picture

Antetokounmpo e la bolla di Disney World: "Non c'è nulla di cui lamentarsi, pensiamo al basket"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità