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Basket, NBA: Phoenix Suns contro Milwaukee Bucks, i segreti delle Finals più incerte degli ultimi anni

Davide Fumagalli

Pubblicato 06/07/2021 alle 16:37 GMT+2

BASKET, NBA - Questa notte alle 3, ora italiana, si alza il sipario sulle Finals 2021 che mettono di fronte Phoenix Suns e Milwaukee Bucks. Da una parte il veterano Chris Paul, la stella Devin Booker e uno staff tecnico con l'italiano Riccardo Fois, dall'altra il talento di Khris Middleton, Jrue Holiday e Giannis Antetokounmpo, pur con l'incognita fisica. Difficile dire chi si prenderà l'anello.

Chris Paul e Giannis Antetokounmpo, Suns-Bucks, NBA 2021

Credit Foto Getty Images

La stagione NBA 2020-21 arriva all'ultimo atto, le Finals, con il Larry O'Brien Trophy e l'anello in palio. Una finale per certi aspetti sorprendente, non tanto per i Milwaukee Bucks, quanto per i Phoenix Suns, già ampiamente celebrati durante l'anno e in questi playoff, per aver invertito la rotta nel giro di pochi mesi. Uno scontro che forse non avremmo mai avuti senza i tanti infortuni ai vari LeBron James e Anthony Davis in casa Lakers, o a Kawhi Leonard ai Clippers, o a Jamal Murray ai Nuggets, oppure ancora a Irving e Harden ai Nets trasferendoci ad Est. Gli imprevisti fanno però parte del gioco e, retorica a parte, se Suns e Bucks sono arrivati a questo punto è perchè se lo sono meritato con le prestazioni sul campo.
Saranno delle Finals speciali, perchè sono le prime per un veteranissimo come Chris Paul e anche per un due volte MVP come Giannis Antetokounmpo che solo 8 anni fa giocava nella serie A2 greca ed era arrivato ad Atene con la famiglia dalla Nigeria da profugo, senza dimenticare giovani rampanti come Devin Booker e DeAndre Ayton, piuttosto che veterani affermati come Khris Middleton e Jrue Holiday. Saranno anche le prime per Riccardo Fois, l'italiano, anzi il sardo amico di Gigi Datome, che fa parte del coaching staff di Monty Williams dopo una lunga gavetta iniziata al college. E sono le prime dopo tanto tempo per entrambe le franchigie, simbolo di due città tutt'altro che mainstream, non i "big markets" tanto chiacchierati come Los Angeles, New York, Chicago o San Francisco: i Suns sono alle Finals dopo le sconfitte nel 1976 contro i Celtics e nel 1993, quelle di Barkley contro i Bulls di Michael Jordan, pure i Bucks sono alla terza finale dopo il periodo d'oro di inizio anni settanta, col titolo del 1971 e poi la finale persa nel 1974 per la squadra di Kareem Abdul-Jabbar (all'epoca ancora Lew Alcindor) e Oscar "Big O" Robertson.
Si affrontano due squadre per certi aspetti simili, che durante la regular season sono state nell'élite della lega sia difensiva (6° i Suns, 9° i Bucks), sia offensiva (7° i Suns, 5° i Bucks), e che poi nei playoff si sono dimostrate ancora più solide, magari non brillando in attacco (10a e 11a per efficienza offensiva) ma puntando su una difesa molto performante, le due migliori in assoluto per rating (1° i Bucks, 2° i Suns), e per punti concessi in transizione (meno di un punto!). In attacco entrambe si affidano molto all'inventiva e alle giocate dei propri campioni, Paul e Booker da una parte, Holiday e Middleton dall'altra, più ovviamente Giannis, devastante quando ha spazio e può andare dritto al ferro.
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Devin Booker e Khris Middleton, Suns-Bucks, NBA 2021

Credit Foto Getty Images

Qui Phoenix Suns

I Suns hanno l'unico giocatore con esperienza di Finals in queste Finals, ovvero Jae Crowder, che le ha giocate e perse nella bolla di Orlando coi Miami Heat contro i Los Angeles Lakers. Lui sarà il giocatore deputato alla marcatura di Antetokounmpo (più Saric e Ayton nella rotazione) e a colpire dall'arco punendo la probabile scelta del greco di stare più vicino al proprio canestro. I riflettori saranno maggiormente puntati su Paul e Booker: due giocatori in grado di segnare con continuità dal palleggio, di creare, di inventare, di colpire sia da fuori, sia soprattutto dalla media distanza, terreno che le difese mal digeriscono. Se Milwaukee dovesse scegliere una difesa di "contenimento" sul pick and roll, ecco che i Suns potrebbero andare a nozze.
Importante sarà il ruolo di DeAndre Ayton, devastante finora contro i vari Drummond, Jokic e Zubac, che si troverà ora un osso duro come Brook Lopez, giocatore in grande fiducia e capace di colpire in tanti modi, sia da vicino, sia da fuori. Ayton dovrà essere bravo a stargli vicino, soprattutto dovrà farlo lavorare tanto e stancarlo nell'altra metà campo, sfruttando il suo maggior atletismo. Infine occhio agli "altri", i vari Payne, che può essere letale dalla panchina con le sue accelerazioni, Mikal Bridges, sicuramente a difesa di Middleton, e Cam Johnson, giocatore al secondo anno che ha già fatto vedere di portare punti e attacco in breve tempo dalla panchina.

Qui Milwaukee Bucks

Innanzitutto bisogna capire come sta Antetokounmpo per il problema al ginocchio: sembrava doveva essere essere pronto in caso di gara 7 contro Atlanta e invece al momento nessuna riserva è stata sciolta. La presenza o meno del "Greek Freak" fa tutta la differenza del mondo e su entrambe le metà campo perchè in difesa resta un atleta terrificante in grado di prendere chiunque e di stoppare arrivando in aiuto, mentre in attacco è una sorta di Shaquille O'Neal moderno per come non sia arginabile quando va verso il ferro e quando viene servito in movimento. L'unico modo per arginarlo è costringerlo a tirare da fuori o mandarlo in lunetta per i liberi: in aggiunta va detto che la sua presenza toglie pressione a Middleton e Holiday che possono attaccare con più spazio e libertà.
Ecco, Middleton ha avuto momenti irreali durante i playoff, uno scorer capace di segnare anche 23 punti in un solo quarto: su di lui ci sarà una staffetta tra Bridges, Johnson e magari Crowder, se Giannis sarà fuori, e c'è curiosità per vedere se effettivamente saprà ripetersi sul palcoscenico delle Finals. Chiave sarà il ruolo di Holiday: sulla carta è un giocatore fondamentale perchè in difesa ha tutto per contenere Paul, e in attacco ha le armi per mettere in difficoltà CP3 sia col tiro da fuori, sia con la penetrazione, sia con l'isolamento spalle a canestro. Infine c'è da capire se il supporting cast saprà ripetere le ottime cose mostrate quando Antetokounmpo era fuori: dal già citato Lopez, a Bobby Portis, a Forbes, a Connaughton, preziosissimo con la sua energia e il tiro da fuori, e a PJ Tucker, il "mastino" della difesa che certamente verrà anche messo in marcatura su Booker e che dovrà anche colpire con continuità da tre punti.

Il pronostico: 4-3 Suns

Ovviamente la presenza o meno di Giannis cambia tutto, però i Phoenix Suns arrivano a queste Finals con più certezze e più solidità mentale rispetto a Milwaukee Bucks, che invece hanno palesato qualche fragilità, soprattutto a livello caratteriale e di approccio. I Suns hanno il fattore campo e questo è un aspetto non secondario, inoltre hanno un leader come Chris Paul che probabilmente dall'altra parte non c'è. Infine, motivo da non tralasciare, è il confronto tra i due coach: negli anni Mike Budenholzer ha mostrato più di una lacuna nell'effettuare degli aggiustamenti in corsa e nel tradire i propri dogmi, qualcosa di inaccettabile a livello di playoff, mentre dall'altra parte Monty Williams ha saputo adattarsi di più al roster, adeguarsi agli avversari e reagire con delle contromosse, senza paura a volte di "estremizzare". Phoenix è leggermente favorita, chissà, magari si prenderà il titolo a gara 7: di sicuro non mancheranno le sorprese in queste Finals 2021.
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Riccardo Fois in esclusiva fra Phoenix Suns, Datome e coach Messina

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