Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Basket, Supercoppa: Rivali ma simili: come arrivano Virtus Bologna e Olimpia Milano alla finale?

Daniele Fantini

Aggiornato 21/09/2021 alle 11:36 GMT+2

BASKET, SUPERCOPPA - Più indietro nella preparazione rispetto alla scorsa stagione, già frenate da infortuni di giocatori importanti, ma subito pronte a costruire la propria forza sulla difesa: sono tanti i tratti comuni tra Virtus Segafredo Bologna e AX Armani Exchange Milano, pronte a sfidarsi nella finale della Discovery+ Supercoppa per il primo trofeo della stagione.

Marco Belinelli, Sergio Rodriguez, Virtus Segafredo Bologna, AX Armani Exchange Milano 2020-21

Credit Foto Imago

La finale più attesa fra tradizione e passato recente. Quella più intrigante per profondità e qualità dei roster. Ma non quella più scontata. Perché Bologna ha sudato freddo, trattenendo il fiato, vedendo Julyan Stone scagliare quel tiro della disperazione da centrocampo sulla sirena. Così come Milano ha tremato davanti a quel pazzesco break di 19-0 con cui Brindisi ha sognato di inchiostrare pagine di un'impresa epica.
Virtus e Olimpia si presentano all'appuntamento con il primo trofeo della stagione in una situazione simile, ancora di rodaggio per i debutti ufficiali posticipati di tre settimane rispetto allo scorso anno, quando le schermaglie che avrebbero poi portato all'incrocio nella finale scudetto erano scoppiate già a fine agosto. Un ritardo ben visibile nelle semifinali, sviluppatesi su copioni che hanno condiviso diversi punti comuni: dai grossi vantaggi in doppia cifra non tutelati contro Venezia e Brindisi ai finali risolti in maniera concitata e confusa, più per merito dei singoli che di sistemi ancora in fase di assemblamento.

La difesa, punto di forza comune

La difesa fa ancora da trait d’union tra due squadre già eccellenti nella propria metacampo nella scorsa stagione, com'è anche normale che sia considerando il pedigree dei due allenatori. Perché se Ettore Messina, nel suo secondo anno a Milano, è riuscito a trasformare l'Olimpia in uno dei fortini più inattaccabili d'Europa, c'è da aspettarsi lo stesso anche da Sergio Scariolo, arrivato a Bologna per proseguire e migliorare il lavoro di Sasha Djordjevic, già molto impostato sulla forza e la capacità di soffocare gli attacchi avversari (la finale-scudetto è stata, in questo senso, una lectio magistralis).
picture

Mattia Udom in azione contro Kyle Hines e Dinos Mitoglou, Happy Casa Brindisi-AX Armani Exchange Milano, 2021-22

Credit Foto Getty Images

L'impostazione sembra chiara per entrambe. Prima si puntella la difesa, imbevendo la squadra con quei concetti di fisicità, solidità mentale e spirito di lotta e sacrificio, intangibles d'obbligo per poter competere in una stagione ad alto livello su più fronti. Poi, una volta forgiata l'identità e amalgamate le novità di mercato con il core rimasto dallo scorso anno, si possono perfezionare le alchimie offensive. Il processo è già iniziato, ma, com'è normale in questo momento della stagione, le lacune sono pronte ad aprirsi. Con quel 19-0 improvviso e stordente rifilato all'Olimpia da Brindisi e la doppia rimonta da vantaggi in doppia cifra nel primo e terzo quarto sofferta dalla Virtus contro Venezia. Blackout strani, arrivati nei momenti in cui sia Milano che Bologna sembravano aver preso totalmente in mano le rispettive partite. Ma comprensibili, come detto, al 20 di settembre.

Il bilancio tra infortuni e mercato: Bologna resta solida e profonda

Bologna arriva a giocarsi la prima finale dell'anno senza le pedine più importanti del mercato. Out Nico Mannion. Out (e a lungo, suo malgrado) Ekpe Udoh, tradito da un ginocchio che non ha più retto le tante sollecitazioni di un giocatore 34enne che ha sempre fatto dell'intensità fisica il suo cavallo di battaglia. Tra le due, l'assenza di Udoh è la più grave. Perché, nonostante il reparto lunghi della Virtus abbia comunque qualità con Kevin Hervey e Mouhammadou Jaiteh, Udoh è stato scelto per coprire quel ruolo di leader esperto e generale della difesa in una mossa molto simile a quella effettuata da Milano nell'estate 2020 con Kyle Hines (e i risultati raccolti dall'Olimpia sono sotto gli occhi di tutti).
picture

Magia di Kevin Hervey: segna un canestro tirando da seduto

In attesa del rientro di Nico Mannion, Bologna resta comunque più profonda, completa e con maggiori alternative rispetto alla scorsa stagione. Il già citato Hervey sta avendo un impatto notevole, da 4 moderno tuttofare già molto vicino a raggiungere un livello da Eurolega, ma la vera forza, senza dover scomodare il genio di Milos Teodosic e la qualità di Marco Belinelli (che però nemmeno Sergio Scariolo sembra aver trovato il modo di far convivere, almeno finora), sta nella coppia Alessandro Pajola-Kyle Weems, stopper difensivi straordinari per il nostro campionato. E quando la prima linea difensiva regge sostanzialmente a ogni azione, proteggere l'area diventa molto più semplice.

Milano più italiana e più interna, ma chi rimpiazza Kevin Punter?

Milano, da parte sua, deve convivere con lo stop di Troy Daniels, scomodo per un giocatore fermo già da un anno e arrivato per colmare il vuoto enorme lasciato sul perimetro dall'addio di Kevin Punter, un problema ben visibile nella semifinale contro Brindisi, dove il 5/32 complessivo dall'arco sarebbe stato inaccettabile per la Milano dello scorso anno, fortissima sul perimetro. Ma la qualità degli esterni, su cui l'Olimpia ha costruito anche la cavalcata verso la Final Four di Eurolega, si è trasformata sul lungo periodo in una dipendenza, se non un limite. Con quel 5/32, la Milano della passata stagione avrebbe probabilmente perso la semifinale con Brindisi. Ma l'Olimpia 3.0 di Ettore Messina ha aggiunto quella qualità vicino a canestro cercata da tanto tempo, ampliando il potenziale per diventare squadra bidimensionale a tutti gli effetti. Gli impatti di Nik Melli e Dinos Mitoglou nella prima vera partita dopo la sgambata contro Treviso remano chiaramente in questa direzione.
picture

Hines con l'assist, Melli con l'inchiodata bimane

Lo stesso Melli, assieme a Davide Alviti e Pippo Ricci, ha alzato in maniera notevole la qualità del reparto italiani, altro punto dolente con cui l'Olimpia ha dovuto convivere nella scorsa stagione, spremendo in maniera eccessiva il suo core di stranieri. Ma anche aggiunto ulteriore solidità difensiva ad una squadra che potrebbe aver trovato in lui il complemento perfetto di Kyle Hines (con il dovuto rispetto per la stagione straordinaria di Zach LeDay). Da questo punto di vista, stuzzica anche l'inserimento di Devon Hall. Il ragazzo non ha ancora trovato un feeling particolare con il canestro (altra pecca per quello spot di 2 in difficoltà dopo l'addio di Punter) ma è un lavoratore oscuro instancabile, perfetto per tenere alta la pressione sul perimetro e per coprire le spalle di Shavon Shields con freschezza e fisicità.
L'appuntamento con la finale della Discovery+ Supercoppa tra Virtus Segafredo Bologna e AX Armani Exchange Milano è in programma per martedì 21 settmbre alle ore 21.00, in LIVE Streaming su Discovery+ e in LIVE televisivo su Eurosport 2 (satellite) e DMAX (chiaro).

Riguarda Happy Casa Brindisi-AX Armani Exchange Milano in VOD (Contenuto Premium)

Riguarda Umana Reyer Venezia-Virtus Segafredo Bologna in VOD (Contenuto Premium)

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità