Da rifugiato a stella del Werder Brema: la favola di Ousman Manneh

Da rifugiato a prossima stella del Werder Brema. Il calcio sa ancora raccontare belle storie. DI quelle che, allo stesso tempo, lasciano un piccolo groppo in gola ma anche una speranza in più. Come quella che sta nutrendo il diciottenne Ousman Manneh, profugo del Gambia a gennaio 2014 e ora prossimo al suo esordio in Bundesliga, dopo aver stupito la Germania intera con 4 gol in 15 minuti durante un match amichevole.

Tanto piccolo quanto martoriato da 21 anni a questa parte dallo stato di terrore instaurato dal dittatore Yahya Jammeh: è questo il Gambia, piccola lingua di terra "dentro" il Senegal da cui è scampato Ousman. A Banjul, la capitale, non si può che abbassare la testa e accettare condizioni di fame e miseria a capo chino: ogni parola potrebbe essere fraintesa e scatenare una delle infinite repressioni degli uomini dell'autarca al potere. Il Gambia di oggi è lo stereotipo dello stato africano in preda al panico. A gennaio la scelta di scappare, senza parenti né amici, a soli 16 anni. Una storia simile alle tante di quelle che si "fermano" in Italia e alimentano ogni tipo di elucubrazione, spesso a sfondo politico. Quella di Manneh, invece, si sviluppa in Germania, in un centro di accoglienza di Brema.

Ousman pensa tutti i giorni a un futuro migliore: per costruirselo ha una possibilità in più. Il talento che esprime ogni qual volta accarezza coi piedi un pallone, introvabile al Rush Soccer, club gambiano dove si esibiva. In più, fisicamente è ben piazzato: alto 190 centimetri, l'attaccante e possiede nel suo bagaglio tecnico un incredibile senso del gol. Firma il suo primo "cartellino" tedesco con il Blumenthaler SV, squadra della periferia nord di Brema, che gioca in quinta serie. Dodici presenze, 15 gol, uno score da strabuzzare gli occhi. Il Werder non si lascia scappare l'occasione ingaggiandolo nella sua seconda squadra.

Il calcio d'estate è quello che scrive la prefazione della stagione alle porte. Un libro di favole, sembrerebbe, per Ousman Manneh, che dopo aver siglato con il team riserve il gol vittoria nel 2-1 nella prima di campionato di Dritte Liga (terza serie) contro l'Hansa Rostock, viene immediatamente chiamato da mister Viktor Skrypnyk in prima squadra per disputare un match amichevole contro l'SV Wilhelmsaven. Manneh entra in gioco a 30 minuti dalla fine e fa lievitare il punteggio dal 3-0 al 7-0. Primi due reti da rapinatore delle difese avversarie, l'ultimo paio, invece, da vero e proprio giocoliere: il tutto solamente in un quarto d'ora, decisamente mozzafiato. Durante il terzo gol personale decide di saltare tutta la difesa avversaria, il 7-0 è una zampata acrobatica. Un autentico spasso.

Possibile. Infatti il Werder ha appena salutato la punta Franco Di Santo, passato allo Schalke '04, che ha sfruttato una clausola rescissoria di 6 milioni. Il Werder si è così ritrovato senza un'importante bocca da fuoco, là davanti e, sabato 15, alla prima di campionato (guarda caso, proprio contro il club di Gelsenkirchen), Ousman potrebbe fare il suo esordio in Bundesliga. "Tutto è possibile, io ci credo", si è limitato a dire il ragazzo classe '97 diventato maggiorenne lo scorso 10 marzo e che, proprio a seguito di ciò, ha abbandonato il centro di accoglienza ed ora vive in affitto con uno stipendio di 2500 euro che il Werder, però, certamente penserà a far lievitare. "Vive di calcio e noi gli chiediamo di continuare così", ha detto un certo Torsten Frings, oggi secondo allenatore del Brema.