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Bisogna saper perdere: la lezione di Jupp Heynckes che non va dimenticata

Fabio Disingrini

Aggiornato 04/05/2018 alle 23:46 GMT+2

Per chi ne avesse abbastanza dei veleni di Inter-Juventus, delle polemiche arbitrali sui campi europei, degli appelli varisti come dei negazionismi, accolga la lezione del tecnico del Bayern Monaco: "Come uomo di sport, devo saper accettare la sconfitta e trasformarla in motivazione per le sfide del futuro".

Jupp Heynckes, FC Bayern München

Credit Foto Getty Images

Per chi ne avesse abbastanza dei veleni di Inter-Juventus, delle polemiche arbitrali sui campi europei, degli appelli “varisti” come dei negazionismi, per prima cosa si legga il bellissimo articolo di Roberto BeccantiniDal mani-comio europeo al nostro manicomio, poi accolga la lezione di Jupp Heynckes:
A 73 anni, con tutto il criterio che viene dal calcio antico, Jupp Heynckes ha sospeso la sua pensione da allenatore plurivincente per trascinare il suo Bayern all’ennesimo trionfo in Bundesliga fino alla semifinale di Champions. Malgrado quella bavarese sia stata la squadra più penalizzata nel doppio confronto col Real Madrid, Heynckes sfodera una lettura unica nel suo genere, un modello di autorità sportiva contro la voglia di polemica.
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La détresse de Sven Ulreich face au Real

Credit Foto Getty Images

Lo fa prima degli ultimi festeggiamenti per il 29esimo Meisterschale e prima della finale di Coppa di Germania: se il Bayern Monaco batterà l’Eintracht Francoforte, Jupp potrà alzare il suo dodicesimo e ultimo trofeo da allenatore dopo gli 8 da giocatore, compreso il Mondiale del ’74 con la Germania Ovest. Un’icona del calcio mondiale che si congeda con stile infinito all’insegna del “Bisogna saper perdere”, altro che del non sempre ci fanno vincere. Oltre le criticabili dichiarazioni di Buffon al Bernabeu e gli strascichi del derby d’Italia, il giorno dopo un arbitro circondato dai giocatori del Salisburgo e attaccato dal suo allenatore, mentre il Presidente della Roma finisce sotto inchiesta UEFA per aver giudicato “imbarazzante” l’operato di Skomina contro il Liverpool.
Come uomo di sport, devo saper accettare le sconfitte. Ho dovuto imparare anche questo: è la vita reale. Il sole non brilla sempre e non puoi avere sempre la felicità, perché a volte c’è la sconfitta. Devi accettarlo e usarlo come motivazione per le sfide del futuro.
Dice che più dei casi arbitrali hanno pesato lo svarione di Rafinha all’andata e il tragico errore di Sven Ulreich. Ciò che non dice è che questo portiere ha sostituito alla grande, per tutta la stagione meno quel maledetto istante, un monumento come Manuel Neuer: non ce n’è bisogno perché Heynckes protegge da dentro, e lo fa come un padre, i suoi ragazzi vincenti. Grazie Jupp, è tutto ciò di cui avevamo proprio bisogno.
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