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Simone Zaza verso il Milan: è il momento giusto, ma solo come alternativa

Stefano Silvestri

Pubblicato 04/07/2018 alle 17:02 GMT+2

L'attaccante del Valencia è reduce, dal punto di vista realizzativo, da una delle annate migliori della propria carriera, che gli ha permesso di riguadagnare la Nazionale. Ma il suo arrivo costituirebbe un upgrade solo se in coppia con un attaccante di primo livello. Come Falcao, Morata e Immobile, i grandi sogni (concreti?) della dirigenza rossonera.

Simone Zaza, Valencia, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Eppur si muove. In mezzo a una crisi forse senza precedenti, culminata nell'esclusione per un anno dalle coppe europee, il Milan non rimane a guardare. E, dopo aver ufficializzato in sequenza gli arrivi della coppia Pepe Reina-Ivan Strinic (definiti da tempo) e quello dall'Amburgo di Alen Halilovic, promessa mai sbocciata completamente, ora tenta di sistemare un attacco che nell'ultima stagione non ha rispettato le attese. Con un nome più caldo degli altri: quello di Simone Zaza.

Zaza vs gli attaccanti rossoneri: i numeri

Il club rossonero, sin dal termine della scorsa stagione, è sempre stato chiaro: sarebbe andato a caccia del famoso centravanti da 20 gol, quello che è mancato prima a Montella e poi a Gattuso. Tra Patrick Cutrone, Nikola Kalinic e André Silva, le tre prime punte in rosa, il rendimento migliore è stato offerto dal prodotto della Primavera, capace di issarsi fino alla doppia cifra al suo primo anno di A. In tre, il totale è però desolante: 18 reti. Media di 6 a testa. Zaza, escludendo i 18 centri di Ascoli in B, è invece reduce dall'annata migliore della propria carriera dal punto di vista realizzativo: al Valencia l'ex bianconero è arrivato a quota 13, boom che gli è valso un insperato ritorno in Nazionale a due anni dalla tragica esibizione di Bordeaux, ma è esploso tra agosto e ottobre prima di tornare nei ranghi nei mesi successivi, non senza qualche incomprensione con l'allenatore Marcelino.
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Italia - Olanda - Zaza - 2018

Credit Foto Getty Images

Una carriera da alti e bassi

Certo, i numeri non raccontano mai tutto, ma è evidente come qui non si possa parlare di un centravanti da doppia cifra costante. Se Zaza ha la fiducia dell'ambiente, il suo rendimento può lievitare: è accaduto al Valencia così come era accaduto al Sassuolo. Mentre al West Ham, dove ancora oggi lo ricordano come uno dei peggiori acquisti dell'epoca recente del club, l'italiano ha vissuto sei mesi (2016) soffertissimi. Alla Juventus, infine, Zaza ha lasciato buone tracce, non foss'altro per quel gol che nel febbraio del 2016 mandava ko il Napoli allo Stadium, concretizzando il sorpasso bianconero al primo posto. Però gli attaccanti titolari erano altri: Dybala, Morata, Mandzukic. E i meno di 700 minuti complessivi totalizzati in quell'annata lo testimoniano.
STAGIONESQUADRAPRESENZEGOL
2013/2014Sassuolo339
2014/2015Sassuolo3111
2015/2016Juventus195
2016/2017West Ham/Valencia8/200/6
2017/2018Valencia3313

Morata, Falcao, Immobile: sogni concreti?

Ecco il punto: se il Milan prende Zaza per consegnargli una maglia da titolare, non si può parlare di upgrade rispetto ai deludenti Kalinic e André Silva. Ed è in questo contesto che, pur all'interno di una situazione societaria nebulosa e della questione Fair Play Finanziario, la dirigenza rossonera vorrebbe mettere a segno il grande colpo non riuscito 12 mesi fa con Belotti e Aubameyang. Il sogno è mettere le mani su uno tra Radamel Falcao, Ciro Immobile e Alvaro Morata, i tre profili preferiti. Il problema è il costo altissimo dei loro cartellini. Forse un dettaglio un anno fa, quando l'entusiasmo collettivo per l'arrivo della nuova proprietà aveva tenuto lontana l'attenzione da certi punti oscuri, ma non certo oggi, a una settimana dalla storica sentenza arrivata da Nyon.
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