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Calciomercato: Juventus forte su Zaniolo e Chiesa

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Aggiornato 29/07/2020 alle 12:24 GMT+2

Il club bianconero vuole continuare l'operazione "svecchiamento", iniziata a gennaio con l'acquisto di Kulusevski dall'Atalanta e a giugno con Arthur nell'ambito dello scambio con Pjanic con il Barcellona. Il cileno è pronto a spalmarsi il super-ingaggio che ha con i Red Devils fino al 2023, un anno in più del suo contratto attuale. Ora manca l'accordo con il club inglese

Edicola Zaniolo e Chiesa

Credit Foto Eurosport

Juventus, operazione "svecchiamento"

Ci saranno da cambiare due, tre giocatori come ogni anno per avere un ricambio generazionale. Ma è compito del direttore e a giudicare dai risultati mi sembra lo sappia fare benissimo. (Maurizio Sarri dopo Juventus-Sampdoria)
Vincere e porre le basi per continuare a farlo. E' questo il liet-motiv a cui ci ha abituato la Juventus negli ultimi 9 anni. Se per la prima ci pensano Maurizio Sarri e i giocatori, sulla seconda c'è la delega a Fabio Paratici. Un processo che il d.s. bianconero ha dato il via la scorsa estate con De Ligt (classe 1999), Demiral (1998) e Rabiot (1995) e ha già cominciato a portare avanti a gennaio con Kulusevski (2000) e a giugno con Arthur (1996). Cominciato, ma non finito. Il prossimo potrebbe essere Chiesa o Zaniolo. Convincere il patron della Fiorentina, Rocco Commisso sarà l’ostacolo più difficile da superare per arrivare al 23enne figlio d’arte. Il numero 1 viola ora è disposto a cedere, ma parte da una richiesta di 70 milioni. Impossibile da esaudire secondo Tuttosport. La Viola però potrebbe rivedere la cifra, visto che Chiesa non pare aver perso la voglia di cambiare e che il suo contratto scade tra 2 anni: e con una o due contropartite tecniche l’operazione potrebbe chiudersi. Così come nel caso dell’operazione Zaniolo, sulla carta meno complicata per due motivi: i rapporti ottimi tra Paratici e Guido Fienga, il plenipotenziario di James Pallotta alla Roma, e il fatto che la società giallorossa abbia bisogno di realizzare plusvalenze. Sia con i giallorossi che con i viola tra le possibili contropartite tecniche ci sono il difensore centrale Cristian Romero e il terzino sinistro Luca Pellegrini.
  • La nostra opinione: per comprare, però, la Juve avrà anche bisogno di vendere. Higuain ha già con le valigie pronte, Bernardeschi continua a essere corteggiato dal Napoli e potrebbe essere la carta per arrivare a Milik (26 anni, un'altra pedina per "svecchiare" la rosa), Douglas Costa ha estimatori al Psg e sui due fronti di Manchester. E poi il centrocampo: Sami Khedira, 33 anni, Blaise Matuidi, 33, e Aaron Ramsey, 29, sono tra i papabili.

Inter-Sanchez, c’è l’accordo! Contratto e ingaggio spalmato fino al 2023

La luna di miele tra l’Inter e Alexis Sanchez potrebbe prolungarsi fino al 2023. Come riportato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, tra l’attaccante cileno e il club nerazzurro c’è un accordo per allungare di una stagione, quindi con un triennale, il contratto che il Niño Maravilla ha attualmente con la squadra che detiene il suo cartellino, ovvero il Manchester United. Tre anni invece dei sostanziosi due, ciascuno da 12 milioni più bonus per un totale di 15 milioni netti all’anno. L’Inter spalmerebbe questa cifra in tre anni e usufruendo del Decreto Crescita che ridurrebbe l’impatto a bilancio dell’ingaggio del cileno. Le pagelle di Genoa-Inter 0-3
La nostra opinione: è comunque presto per cantare vittoria perché se da una parte giocatore e società hanno trovato l'accordo, dall'altra i Red Devils vanno ancora convinti. E gli inglesi non faranno sconti sul cartellino. Marotta non vuole pagare l'attaccante, facendo leva sul risparmio in termini di ingaggio che i Red Devils avrebbero nelle prossime due stagioni. E qui si crea l'inghippo: il Manchester non transige e vuole almeno 15 milioni di contropartita, cifra con cui l’attaccante cileno è iscritto a bilancio. Il tempo stringe: l'affare deve essere chiuso entro il 5 agosto altrimenti l'Inter non potrà convocare il Nino Maravilla nell'ottavo di Europa League contro il Getafe.

La restaurazione rossonera passa dall'intesa Ibrahimovic-Donnarumma

Il Milan di Pioli ha già fretta di mettere le basi per la prossima stagione e Zlatan Ibrahimovic e Gianluigi Donnarumma, le colonne portanti del Diavolo attuale, sono pronti a trattare per il rinnovo, coadiuvati dalla regia di Mino Raiola, il deus ex machina, a suo modo, del progetto rossonero. Secondo Tuttosport, per firmare fino a giugno 2021 Ibra vuole circa 6 milioni di euro: perchè ne ha presi tre per sei mesi e perché Donnarumma, il più pagato da Elliott, di milioni ne guadagna sei, al netto del rinnovo che sembra ormai dietro l’angolo. Lo svedese punta a essere equiparato al giovane portiere, per quanto riguarda lo stipendio, ed è sotto questo aspetto che il gioco di squadra potrebbe dare una mano, Ad esempio, convincendo Donnarumma a non chiedere ulteriori aumenti, magari accettando, in cambio, di legarsi per soli altri tre anni, invece dei canonici cinque.
  • La nostra opinione: se per convincere Ralf Rangnick Elliott era disposto a sborsare quasi 6 milioni all'anno di ingaggio per il Professore, perchè non assicurarli a Gigio e Zlatan, due uomini copertina, in modo diametralmente opposto, del progetto rossonero? L'eventuale girandola dei portieri, specialmente dopo il Covid, potrebbe essere gestita al ribasso dai club e mai come ora a Pioli servono leader all'interno dello spogliatoio.
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