Luciano Spalletti: "Siamo l'Italia, devono temerci per il nostro calcio feroce"

DaDaniele Fantini

Pubblicato 16/12/2023 alle 11:43 GMT+1

CALCIO, EUROPEI 2024 - Luciano Spalletti aumenta l'hype attorno alla Nazionale azzurra in vista degli Europei di Germania, dove l'Italia sarà impegnata in un girone durissimo con Croazia, Spagna e Albania. "Siamo campioni in carica, non possiamo tirarci indietro. Nessuno dei nostri avversari sarà felice di incontrarci".

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Anche Luciano Spalletti è intervenuto a "Impegno, coraggio, sacrificio. L'eccellenza italiana nello sport", dibattito che si svolge ad Atreju, la manifestazione di organizzata da Fratelli d'Italia e cominciata giovedì 14 dicembre. Il tecnico della Nazionale ha parlato della sua esperienza sulla panchina azzurra e delle aspettative per gli Europei in arrivo, che vedranno la nostra rappresentativa inserita nel girone di ferro con Albania, Spagna e Croazia.

"Questo periodo con la Nazionale è stato per me qualcosa di nuovo. Dobbiamo far vedere che diamo tutto per questa maglia. Dobbiamo evidenziare dei valori, quello della maglia è un dono che ci viene donato. Essere in panchina a cantare l'inno dell'Italia è un qualcosa di unico, non c'è altra sensazione di bellezza. Siamo campioni in carica, non possiamo tirarciindietro portando la bandiera dell'Italia sulle spalle. Nessuno dei nostri avversari sarà felice di incontrarci, dobbiamo fare il nostro dovere in campo ed essere ricordati per una squadra che ha fatto un calcio feroce".

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Di Lorenzo e Barella, gli "olimpionici" della Nazionale azzurra

Oltre agli Europei, il 2024 sarà anche l'anno dei Giochi di Parigi. E Spalletti ha colto l'occasione per intrecciare i suoi giocatori con due grandi olimpionici azzurri.

"Il mio Paltrinieri? Di Lorenzo. La mia Di Francisca? Barella. Il 2024? Bisogna crearsi lo spazio per vincere".

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Un anno senza Sinisa Mihajlovic, il ricordo

A un anno esatto dalla scomparsa di Sinisa Mihajlovic, Spalletti ha voluto dedicare anche un pensiero a un avversario sempre stimato.

"Ho tanti ricordi di Sinisa. È stato un avversario leale che aveva a cuore l'impegno sportivo. Il gioco e la bellezza del calcio per lui erano centrali e quando ha giocato contro il Napoli me lo ha detto: sarebbe stato contento se avessimo vinto noi".