Champions League - Le 5 verità di Newcastle-Milan 1-2: rimpianti rossoneri, ma l'Europa League sia un'occasione

CHAMPIONS LEAGUE - La vittoria del St. James' Park aumenta le recriminazioni per le occasioni sprecate lungo il cammino nel girone. Ma la notte inglese può e deve essere un'occasione di ripartenza. Senza snobbare l'Europa League.

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Newcastle-Milan, match valido per la sesta giornata dei gironi di Champions League, è terminato sul punteggio di 1-2, frutto delle reti di Joelinton, Pulisic e Chukwueze. La gara è stata arbitrata dall'olandese Danny Makkelie. Con questo risultato il Milan chiude terzo a pari punti col PSG, che però va agli ottavi grazie agli scontri diretti favorevoli, e dovrà dunque ripartire dall'Europa League.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita del St. James' Park.

1) Quanti rimpianti: passare il girone non era impossibile

Poco da fare: il Milan non l'ha persa qui la qualificazione. L'ha persa con quei zero gol in due partite contro lo stesso Newcastle e il Borussia Dortmund, nonostante le tante occasioni create. L'ha persa con la sciagurata sconfitta interna contro i tedeschi, che ha costretto i rossoneri ad arrivare all'ultimo turno quasi spacciati. L'ha persa vincendo solo una delle prime cinque partite del raggruppamento. Arrivare tra le prime due non era un'impresa impossibile: tutt'altro. Il primo posto è arrivato a un Borussia “normale”, il secondo a un PSG costantemente vittima dei propri fantasmi nonostante tutte le stelle che si ritrova in rosa. E solo, va detto, grazie al criterio degli scontri diretti favorevoli a parità di punti. Peccato.
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2) Ma la stagione del Milan deve ripartire da qui

Di buono, oltre alla vittoria in sé che se non altro consente al Milan di rimanere in Europa, c'è stata la prestazione. Difficoltosa nel primo tempo, ottima nel secondo. Alla fine, la vittoria può dirsi meritata: due gol, due pali, la capacità di risalire a galla nel momento più complicato possibile. Una bella risposta, nonostante l'eliminazione, allo stato di crisi in cui la formazione di Pioli era entrata dopo le sconfitte contro Borussia Dortmund e Atalanta. Insomma, il Milan c'è. E quando è in serata può giocarsela contro chiunque. Un aspetto da tenere in considerazione in Europa League, competizione nella quale Leão e compagnia faranno parte del lotto delle favorite. Con la possibilità, perché no, di riportare a casa un trofeo europeo dopo una vita. Vietato snobbarla.
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Pulisic esulta per il gol in Newcastle United-Milan - Champions League 2023/2024

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3) Leão è imprescindibile anche a mezzo servizio

C'era un grosso punto interrogativo, alla vigilia, che pendeva sulla testa di Rafael Leão. Non tanto sulla sua titolarità o meno, praticamente confermata da Pioli già in conferenza stampa, quanto su come si sarebbe presentato in campo il portoghese. Perché un mese di stop è pur sempre un mese di stop, con tutto quel che ne consegue in termini di fiato, condizione fisica, resistenza alla fatica, brillantezza. Ma anche a mezzo servizio, Leão non ha tradito. Quasi paradossalmente è salito di tono nella ripresa, dopo un primo tempo piuttosto opaco. Il gol dell'1-1 è partito da una sua giocata, poi solo il palo gli ha negato la rete della rimonta. In generale, Rafa ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto a tutti: compagni e avversari. Imprescindibile.
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Rafael Leao e Kieran Trippier durante Newcastle-Milan - Champions League 2023-24

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4) Jovic, Okafor, Chukwueze: la riscossa delle seconde linee

Che Luka Jovic fosse in forma si era già capito in campionato, prima contro il Frosinone e poi contro l'Atalanta. Sensazione confermata al St. James' Park dall'ottimo impatto dell'ex viola, che ha mandato in porta Tomori e Leão e ha partecipato attivamente al 2-1 di Ckukwueze. Un altro, il nigeriano, che doveva dare delle risposte: lo ha fatto, anche se in una serata molto più amara che dolce. E poi c'è Noah Okafor, pure lui decisivo nell'azione della rimonta e rientrato in bello stile dopo settimane ai box per infortunio. Tre elementi in cerca di spazio, tre acquisti estivi che fino a questo momento avevano reso con l'interruttore: una volta luce, un'altra volta buio. Anche la loro stagione, non solo quella del Milan, deve ripartire da qui.
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L'esultanza del Milan dopo l'1-2 di Chukwueze

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5) Occhio a Miley: il ragazzino ha un gran futuro

Non è la prima volta che Lewis Miley si prende la maglia da titolare del Newcastle. Lo ha già fatto sia in Premier League che in Champions League. Bene ricordarlo: non è ancora maggiorenne, essendo nato il 1° maggio del 2006. 17 anni e non sentirli: Miley ha personalità da vendere e zero paura di giocare con e contro gente di una decina, o una quindicina, d'anni più grande di lui. Bello l'assist per l'1-0 di Joelinton: non l'unica buona giocata della sua partita. Una delle notizie positive dell'amarissima serata degli inglesi, che chiudono il girone all'ultimo posto al ritorno in Champions League dopo un ventennio d'assenza.
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