Le 5 verità di Bayern Monaco-Inter 1-2: altro capolavoro di Inzaghi. I nerazzurri si difendono come ai tempi di Mourinho. Centrocampo al top

CHAMPIONS LEAGUE - Il tecnico nerazzurro batte per la prima volta il Bayern preparando una partita perfetta. L'Inter vince con coraggio, qualità e dimostrandosi capace di soffrire e resistere ad oltranza all'assedio dei tedeschi. Lautaro molto meglio di Kane nel primo atto, Barella-Calha-Mkhitaryan sensazionali, Carlos Augusto e Bastoni preziosi. Guai a sottovalutare il ritorno.

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Video credit: Eurosport

Bayern Monaco-Inter, match valido per l'andata dei quarti di finale di Champions League, è terminato sul punteggio di 1-2, frutto delle reti di Lautaro e Frattesi, intervallate dal pareggio di Muller. Gara arbitrata dallo svizzero Sandro Schärer.
Con questo risultato la squadra di Simone Inzaghi è più vicina alla semifinale: al ritorno, mercoledì 16 aprile a San Siro, potrà qualificarsi anche con un pareggio.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la gara dell'Allianz Arena.

1) Inzaghi firma un'altra impresa

Il successo all'Allianz Arena, dove il Bayern Monaco non perdeva da quattro anni in Champions League, è l'ennesimo capolavoro di Simone Inzaghi, capace per la prima volta da allenatore di stendere i tedeschi. Il tecnico nerazzurro trova in Vincent Kompany un rivale agguerrito ma prepara una partita perfetta, e il belga si deve inchinare.
Innanzitutto è vincente la scelta di portare in Baviera un'Inter coraggiosa, che ragiona da grande e non si accontenta di un risultato diverso da quello che poi ottiene. Così i Campioni d'Italia in possesso non hanno paura di esprimere il loro calcio e soprattutto accettano di correre rischi nei primi metri per punire in campo aperto. Una mossa che manda costantemente in affanno Kim, Dier e il resto del pacchetto arretrato.
In più, la banda di Inzaghi sfoggia una prestazione difensiva di mourinhiana memoria. Sia nella prima mezz'ora sia in tutta la ripresa, il Bayern preme con insistenza eppure il muro nerazzurro è inscalfibile. A differenza di quanto accaduto a Parma, in Supercoppa e non solo, questa volta Lautaro e compagni si dimostrano capaci di soffrire. Alimentati dal fuoco del sogno Champions, danno l'anima e concedono al Bayern un solo gol. E addirittura al pari di Muller segue il nuovo vantaggio di Frattesi, impronosticabile per la piega che aveva assunto il match. E proprio Frattesi, che pochi mesi fa sembrava sperduto, è nuovamente l'asso nella manica e Inzaghi lo mette in tavola con il timing perfetto.

2) Lautaro-Kane, 1-0 per il Toro

L'argentino è il migliore in campo per dispersione, l'inglese spreca e si spegne: la sfida a distanza tra i due bomber nel primo atto ha un netto vincitore, il 10 nerazzurro. Lautaro anche se non è al meglio si esalta nella cornice dell'Allianz Arena, dove spera di riportare l'Inter il prossimo 31 maggio per la finale, e disputa una gara monumentale in tutte e due le fasi. Così generoso in fase difensiva non si era mai visto, poi è in continuo movimento e insieme a Thuram stappa la partita: il capitano servito di tacco dal 9, sfonda la porta con un tiro da fuoriclasse, colpendo la palla con l'esterno del piede. Bocciatura piena invece per Kane. Autore di 34 gol in stagione, fa la fine di Haaland, Lukaku, Kean e Retegui. Pur approcciando il match discretamente, finisce infatti per essere inghiottito da Acerbi. E forse rimane un po' ingabbiato nel pensiero del gol divorato al 26', quando anziché battere Sommer scheggia clamorosamente il palo. Mentre Lautaro lotta come un leone, Harry ancora a caccia del primo trofeo in carriera accusa il peso di un errore imperdonabile.

3) Barella, Calha e Mkhitaryan sensazionali

Un'altra bella notizia per gli interisti e per Simone Inzaghi: i tre centrocampisti sono tornati. Dopo mesi nei quali almeno uno dei tre per infortuni o stanchezza era sempre al di sotto dei suoi standard, Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan in casa del Bayern sono apparsi in grande spolvero. Barella su tutti, autore di una delle migliori partite della sua carriera. Per sicurezza tecnica, lucidità nelle due fasi, e giocate come quella che genera il 2-1. Calhanoglu, invece, ha il merito di capire in fretta come eludere la marcatura a uomo di Guerreiro, fortemente voluta da Kompany. E quando riesce, dopo un avvio delicato, a scomparire dal radar del portoghese l'Inter guadagna metri e la musica cambia. Infine, Mkhitaryan porta intelligenza in una partita molto tattica, come sempre è prezioso con i movimenti senza palla, e tecnicamente limita gli errori al minimo. Quando l'azzurro, il turco e l'armeno si esprimono al meglio delle loro capacità, per gli avversari è veramente dura. E infatti l'Inter vince e convince tra le mura di una big europea.

4) C. Augusto spinge quanto Dimarco. Bastoni top, e non era al 100%

Carlos Augusto e Bastoni per motivi diversi erano in forse. Invece alle ore 21 sono titolari e sono protagonisti nella serata magica dell'Allianz Arena. La corsia mancina dell'Inter incassa e restituisce i colpi, e vince ai punti il combattimento con i dirimpettai bavaresi. Collaborando sia quando c'è da chiudere Olise, sia nelle ripartenze. Esagerata la prova dell'ex Monza, chiamato in causa da Inzaghi per rimpiazzare l'acciaccato Dimarco. Si temeva potesse essere l'anello debole e invece gioca all'altezza del titolare, macinando chilometri e creando occasioni da gol proprio come il numero 32. Nemmeno una chance sprecata alla mezz'ora lo demoralizza, e infatti continua a proporsi ed entra nell'1-0 e nel 2-1. Con il cross per Thuram, che poi servirà Lautaro, e con l'assist per Frattesi. Bastoni, invece, che era uscito all'intervallo di Parma per una botta al ginocchio, dimostra che il male è passato disputando un partitone. Scardina il Bayern giocando con eccelsa qualità col pallone tra i piedi in impostazione, in uscita dal pressing, e proprio da un suo spunto nasce il vantaggio e la precedente opportunità di Carlos Augusto. E pur annaspando nella mezz'ora finale, dà tutto, immolandosi su un tiro di Muller. Poi perde Muller nell'1-1, ma non cambia la sostanza.

5) A San Siro un'altra battaglia

L'Inter è molto vicina alla semifinale dopo i primi 90'. In casa e con il lusso di poter persino pareggiare, il prossimo 16 aprile dovrà solo completare l'opera. In verità, però, il Bayern Monaco visto all'Allianz Arena è una squadra da non sottovalutare assolutamente. I tedeschi in grande emergenza, privi della classe di Musiala e di tanti elementi in difesa, sono stati capaci di rendersi pericolosi. Soprattutto nelle corsie laterali, in particolare dal lato di Olise e Laimer. Sané e Guerreiro hanno comunque dimostrato di sapersi accendere con poco, Muller si è fatto bastare un pallone, e guai ad abbassare la guardia con Kane. Va sottolineato persino l'atteggiamento dei bavaresi, pure loro non si sono risparmiati. Lautaro e compagni però si presenteranno a San Siro con la consapevolezza che questo Bayern è vulnerabile, e non è affatto la formazione favorita per la vittoria finale come indicato da Inzaghi. Kim-Dier, la coppia di centrali, si è dimostrata fragile, e pure i terzini poco sostenuti da Olise e Sané non hanno posto rimedio alle ondate nerazzurre.
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Kompany: “L’Inter segna tanto, non solo in contropiede. Ma anche noi...”

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