Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Mind the gap: Milan, non è ancora arrivato il treno della grande Europa

Fabio Disingrini

Aggiornato 16/03/2018 alle 10:52 GMT+1

In una notte che sembrava di Champions League per il blasone dell’Arsenal e il fascino di una trasferta a Londra, più che un’impresa serviva al Milan e invece la squadra di Gattuso, diversamente dal campionato, ha sofferto di vertigini.

Arsenal-Milan - Europa League 2017/2018 - LaPresse

Credit Foto LaPresse

dall'inviato a LONDRA - Più che un’impresa serviva al Milan per riprendere l’Arsenal, invece è stata un’altra sconfitta perché il fascino discreto della rimonta, nell’incantevole scenario dell’Emirates Stadium, è durato appena duecento secondi. Troppo esigente il risultato dell’andata a san Siro, troppo acerba questa squadra di “debuttanti” che, sì in stato di grazia nel nostro campionato, dovranno crescere tutti insieme per calcare certi palchi.
Gattuso lo sa e in sala stampa dice che gli brucia il c##o ad aver perso così, mentre i traduttori faticano a spiegare questo vernacolo, loro abituati a Wenger professore della Sorbona. Così espressivo, Rino salterebbe nei cerchi di fuoco peri suoi ragazzi: lo faceva ai suoi tempi per tutti i compagni, mai domo fino all’ultimo fischio. Nella vittoria e nella sconfitta, sa che sono queste le volte in cui la squadra può alzare il livello, maturando di testa più che nel gioco, invece di slegarsi per un gol subito.
picture

Gennaro Gattuso - Arsenal-Milan - Europa League 2017/2018 - LaPresse

Credit Foto LaPresse

Peccato sì, perché senza nulla togliere alla remota Razgrad o sminuire l’Europa League, questa vigilia sapeva di Champions con così tanti tifosi in giro per la North London e una parata di ultras, tutti insieme allo stadio, da Finsbury Park. È il blasone dell’Arsenal, che il Milan ha affrontato per l’ottava volta da quella Supercoppa in maglia gialla: correva l’anno 1995 e a San Siro, nella gara di ritorno, decisero le reti di Boban e Massaro contro i Gunners di George Graham.
È la solita magnifica sostanza degli stadi inglesi, dove capita che i vicini tifosi dell’Arsenal si mettano a cantare il coro dei colleghi rossoneri: sarà anche facile per chi vince, però certe cose fanno sempre venire i brividi. Di fatto, se si parla del Milan, si crede che queste notti europee spettino al club per elezione terrena. Non è così, perché l’antipasto freddo dell’Emirates Stadium sarà infine appena un po’ indigesto. Non è così perché c’è una grande storia da rinnovare, però iniziando dalla pagina bianca.
picture

AC Milan's Hakan Calhanoglu celebrates scoring their first goal with Andre Silva and Ricardo Rodriguez

Credit Foto Reuters

Il bilancio di questa Europa League ci lascia intanto delle partite viste in vacanza contro i macedoni dello Shkendija, o San Siro gremito il 3 agosto per la prima ufficiale con l’Univeritatea Craiova. Erano i giorni dell’acquisto di Bonucci, segnavano (come oggi) Cutrone, André Silva, Calhanoglu e si pensava in grande. Non era sbagliato, però questi “test-match” con l’Arsenal dicono anche che i piedi van tenuti per terra. Please mind the gap: contando i passi, sarà Gattuso a rifare un Milan che vince anche in Europa.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità