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Europa League - Inter: l'anno zero di Conte pone le basi per un grande futuro

Stefano Fonsato

Aggiornato 09/08/2020 alle 23:33 GMT+2

Tra dubbi, critiche e polemiche, l'Inter di Antonio Conte è ancor lì che se la gioca, alla Final Eight di Europa League contro il Bayer Leverkusen. È l'unica squadra italiana in campo internazionale, insieme all'Atalanta, a essere rimasta in gioco allo stato dell'arte e, in caso di successo contro le Aspirine, raggiungerà una semifinale europea dopo 10 anni dall'ultima volta, quella del Triplete.

Inter-Getafe, Europa League 2019-2020: l'allenatore dell'Inter Antonio Conte (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Tra dubbi, critiche e polemiche, l'Inter di Antonio Conte è ancor lì che se la gioca, alla Final Eight di Europa League in cui, alla Merkur Spiel-Arena di Düsseldorf affronterà il Bayer Leverkusen. È l'unica squadra italiana in campo internazionale, insieme all'Atalanta, ad essere rimasta in gioco e, in caso di successo nella gara "secca" contro le Aspirine, raggiungerà una semifinale europea dopo dieci anni dall'ultima volta, quella che portò alla conquista della Champions League e, conseguentemente, del Triplete nell'indimenticabile stagione 2009-2010.
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Romelu Lukaku in Inter-Getafe

Credit Foto Getty Images

La piazzata in stile Mourinho è servita?

A questo punto, l'interrogativo è d'uopo: e se l'atteggiamento "mourinhano" di Antonio Conte stia portando i suoi frutti? La piazzata nei confronti dagli asset dirigenziali del tecnico salentino, di fronte a microfoni e taccuini, in coda all'ultima giornata di campionato è stata del tutto inaspettata e le prime reazioni l'hanno tacciata, a ragione oppure no, "fuori luogo". Eppure, proprio come ai tempi di José, sembra proprio che sia servita da parafulmine nei confronti della squadra, isolata a doppio strato e mandata a vincere 2-0 sul terreno della Veltins-Arena di Gelsenkirchen nell'ottavo di finale di Europa League contro l'irruento Getafe.
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Le basi per un futuro di successo

In sostanza, l'anno zero di Conte all'Inter è pronto a trasformarsi in "anno uno": le basi gettate per un ciclo di successi ci sono, eccome. Il secondo posto a quota 82, a un solo punto dalla Juventus, è stato conquistato in grande stile, rifilando un risultato all'inglese niente meno che alla Super Atalanta. Dalla difesa sono arrivate solo conferme: trattasi della migliore retroguardia del campionato con 36 gol subiti. L'attacco, trascinato dai gol di Romelu Lukaku e Lautaro Martinez, con 81 reti realizzate è stato il secondo più prolifico della Serie A, dietro solo a quello straripante dell'Atalanta (98 centri).
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Approfittarne, per Conte, è la parola d'ordine

Indipendentemente da come vada la gara contro il Bayer Leverkusen, il futuro dell'Inter di Conte è tutto da scrivere con una biro dall'inchiostro abbondante: la baraonda juventina Maurizio Sarri-Andrea Pirlo, è indiscutibile, risspedisce i bianconeri, un po' come nel gioco dell'oca, al punto di partenza, a qual famigerato "anno zero" già superato dall'allenatore salentino. In fondo, per quanto la carriera da calciatore del Maestro sia stata "illustrissima", è fisiologico che incontri qualche difficoltà nel cammino di allenatore, appena intrapreso senza la minima gavetta. E Conte, d'altro canto, ha tutte le carte in regola - ma anche la forte responsabilità - per approfittarne. Ci riuscirà?
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